Sindacati-governo, clima meno teso di Stefano Lepri
Sindacati-governo, clima meno teso Giovedì l'incontro a Palazzo Chigi. Oggi l'esecutivo presenta il master pian sulla formazione Sindacati-governo, clima meno teso // Capo dello Stato vede Osi e UH. cercate il confronto Stefano Lepri ROMA In un modo o nell'altro, la tensione tra governo e sindacati appare allentata. Naturalmente il Quirinale smentisce che c'entrino gli incontri tra il Presidente della Repubblica e le forze sociali, cominciati ieri pomeriggio con Pietro Larizza della Uil e Sergio D'Antoni della Cisl. Però i motivi di dissenso delle settimane scorse rimangono tutti. Si delinea uno schema che consentirebbe di negoziare un perfezionamento del «patto sociale» - volto ad accelerare la ripresa economica ancora bloccato per ora soprattutto dalla Cisl. «La storia dello strappo con i sindacati la considero archiviata», ha detto ieri il ministro del Lavoro, il diessino Cesare Salvi, vantando la ripresa del lavoro, ieri mattina, per l'attuazione del «patto sociale» del Natale scorso. Per l'appunto il dialogo si regge sul presupposto, sostenuto finora da tutte e tre le confederazioni sindacali ma sul quale appare particolarmente intransigente la Cisl, che non ci sia nulla di nuovo da negoziare, e che occorra solo applicare il patto di Natale. Benché Carlo Azeglio Ciampi non abbia parlato dell'attualità, come precisano anche i due interlocutori di ieri, il «forte appello al metodo della concertazione» che ha fatto può facilmente essere letto come un invito ad anda- re oltre ciò che è stato già concordato. Nella visione del presidente del Consiglio e del ministro del Tesoro, per avviare l'economia italiana su un percorso di crescita più rapida occorre un nuovo «do ut des» tra le forze sociali; con possibili benefici, soprattutto in termini di nuovi posti di lavoro, che sarebbero assai vicini e misurabili. Governo «sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica», secondo il sarcastico commento del deputato d'opposizione Marco Taradash? Il Quirinale ha ripetuto che gli incontri del capo dello Stato con le forze sociali «erano stati programmati fin dall'inizio del mandato». Eppure il governo una spinta positiva se la attende, come testimoniano le parole del ministro del Commercio estero Piero Fassino: l'obiettivo di Carlo Azeglio Ciampi sarebbe di «favorire un rilancio della concertazione, che consenta il proseguimento della politica di stabilità finanziaria, di risanamento e di sviluppo». Secondo i suoi due interlocutori di ieri, il Presidente della Repubblica ha sottolineato che l'Italia è un Paese con grandi opportunità di crescita, capace di esercitare un ruolo fondamentale in Europa. «Basta crederci, basta avere il clima per poterlo fare»; ossia «non disperdere la potenzialità che la concertazione tra le forze sociali e il governo ha dimostrato di avere». Nelle sue ultime settimane da ministro del Tesoro, Ciampi aveva insistito sul rilancio del patto di Natale (che secondo molti industriali era «una scatola vuota»), sulla necessità di riempirlo al massimo di contenuti. Difficile stabilire la differenza tra attuare il patto di Natale, rilanciarlo, svilupparlo o fare un patto-bis. E se si tratta di fare qualche sacrificio per ottenere maggior crescita, nulla sembrerebbe più naturale che rivolgersi a chi conserva il privilegio di andare a riposo a 53 o 57 anni, per poter dare qualcosa di più a chi un lavoro non ce l'ha. Per l'appunto, il leader della Cisl Sergio D'Antoni diffida del bis, perché sospetta che sia un espediente per introdurre il discorso sulle pensioni. Oggi Ciampi riceverà Sergio Cofferati della Cgil e anche il segretario generale della Ugl Mauro Nobilia. Separatamente, il governo presenterà oggi il cosiddetto «master pian» che riorganizza la formazione professionale - area finora di grande spreco di risorse - con l'obiettivo di spendere meglio le grandi somme già disponibili. Gli industriali sono ben disposti, con il dubbio che i cambiamenti promessi si realizzino davvero. Cgil, Cisl e Uil invece sono nettamente soddisfatte. Sulla carta, i numeri del piano sono ingenti: 30.000 miliardi in tre anni già disponibili, per circa due terzi a carico dello Stato e un terzo a carico dell'Unione europea, e un programma per passare dalle quattrocentomila persone coinvolte quest'anno a cinque volte tanto nel 2000. Il ministro del Lavoro considera «superato» lo strappo con Cgil-Cisl-Uil L'opposizione: Palazzo Chigi è sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica SffiA Pietro Larizza, segretario della Uil, ieri dopo l'incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica. Il suo commento all'uscita : «E' stato un colloquio amichevole, un incontro fra vecchi amici. Non si è parlato di pensioni, né di previdenza. Non ci sono stati riferimenti all'attualità, ecco»
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