S'impicca perchè non trova lavoro

S'impicca perchè non trova lavoro Noto: l'uomo, 44 anni, rientrato dalla Germania, cercava un posto da un anno S'impicca perchè non trova lavoro F il secondo suicidio in una settimana in Sicilia Nicola Savoca SIRACUSA Un altro siciliano senza lavoro si è tolto la vita per disperazione. Impiccato ad una trave del proprio casolare dopo che per mesi aveva corcato senza successo di trovare qualcuno che gli desse un'opportunità per potersi guadagnare da vivere. E' il secondo suicidio nell'arco di pochi giorni che si registra nell'isola e che vede protagonisti dei disoccupati. L'ultima vittima è un operaio edile di 44 anni, Salvatore Giardina, di Noto, padre di quattro figli avuti da due diversi matrimoni. Da poco meno di un anno il suo nome era entrato nella nutrita lista dei disoccupati che in città ha toccato ormai percentuali da allarme sociale: oltre il 25 per cento. Assieme alla propria convivente, Giardina si era trasferito in Germania cinque anni fa. Poi era tornato in Sicilia, otto mesi fa. Solo da qualche settimana, come ha raccontato la sua compagna, l'uomo si era lasciato prendere dallo sconforto. Era entrato in crisi, era molto amareggiato per quei continui giri a vuoto, da un ufficio all'altro. Fino all'ultimo aveva sperato che si trasformasse in realtà la promessa di un'offerta di lavoro fattagli da un imprenditore della zona. Ormai rassegnato all'idea di non avere alcuna possibilità di trovare un impiego, martedì scorso Giardina è uscito di casa con la precisa intenzione di farla finita. La certezza è venuta dalla ricostruzione fatta dagli investigatori dopo il ritrovamento del suo cadavere in un casolare di campagna. Lasciata Noto, a bordo della propria auto il disoccupato infatti si è diretto nella vicina Rosolini per comprare un cavo d'acciaio, che ha poi utilizzato per togliersi la vita. I carabinieri hanno trovato il corpo nel casolare di campagna di sua proprietà, in contrada Cala Bernardo, dopo cinque giorni di ricerche. E' il secondo suicidio nel giro di pochi giorni. Dieci giorni fa un disoccupato di Palermo, Salvatore Cimino, si era impiccato per protesta davanti a Palazzo delle Aquile, sede del Comune. Nella cittadina siracusana i disoccupati sono oltre 4500, oltre il 25 per cento della popolazione attiva. Di fronte a questo episodio il sindaco di Noto, Raffaele Leone, ha lanciato un appello al governo nazionale per accelerare gli interventi a favore del lavoro di migliaia di cittadini. «Ancora non si comprende ha dichiarato Leone - che la promozione dell'occupazione dev'essere in cima a tutte le politiche». Per il sindaco quello che è accaduto è un episodio che deve far riflettere. «Il problema della disoccupazione è ormai un'emergenza nazionale e di tutto il meridione». Un segnale del profondo disagio è dato dal numero crescente di bisognosi che ogni giorno affolla gli uffici comunali c i centri di assistenza sociale della città siracusana. Agli amministratori, centinaia di disperati chiedono ogni giorno un contributo in denaro e l'aiuto per trovare un posto di lavoro. La reazione che una risposta negativa può scatenare è spesso incontrollabile. Per la fame di lavoro che c'è nell'isola, quello che è accaduto mesi fa a Caltanissetta (il sindaco accoltellato da un giovane questuante) potrebbe ripetersi in cento altri paesi siciliani. «Il numero di disoccupati aumenta sempre più - ò il commento sconsolato del sindaco Leone - e non ci si può certo affidare all'operato dell'amministrazione, che ha poteri limitati. Non conoscevo Salvatore Giardina - ha aggiunto il sindaco di Noto - non era mai venuto in Comune a chiedermi aiuto. Ritengo che per commettere un simile gesto l'uomo abbia avuto anche altri problemi, forse una situazione personale non facile». I disoccupati napoletani ieri hanno manifestato sfilando con la fascia del lutto al braccio

Persone citate: Giardina, Nicola Savoca, Raffaele Leone, Salvatore Cimino, Salvatore Giardina

Luoghi citati: Caltanissetta, Germania, Noto, Rosolini, Sicilia, Siracusa