Nei cartoni di Walt Disney una trappola dei pedofili di Paolo Colonnello

Nei cartoni di Walt Disney una trappola dei pedofili Caccia al danese che ha creato il sito illegale Nei cartoni di Walt Disney una trappola dei pedofili Storie porno, interpreti Topolino o Paperino Il direttore delfumetto: noi non c'entriamo Paolo Colonnello MILANO Paperino «Purtroppo si può fare ben poco: chiunque, anche su un sito di Famiglia Cristiana, basta che aggiunga tre "x" o scriva un nome simile, ed ecco che ha a disposizione uno spazio nel quale può far passare qualsiasi sconcezza». Allarga le braccia Paolo Cavaglione, direttore del più famoso periodico per ragazzi, Topolino, e di tutte le riviste edite in Italia dalla Disney. Stavolta è capitato a loro: un pedofilo, a quanto pare danese, si è impossessato del logo Disney, ha aggiunto le famigerate tre x che contraddistinguono i siti porno di Internet e ha spedito in rete le versioni a luci rosse degli eroi zuccherosi e casti dei cartoons più amati dai bambini, riuscendo ad intrappolare nella rete più di un ragazzino. Il giochetto sarebbe andato avanti ancora un po' se un gruppo di adolescenti tra i 13 e i 15 anni, non avesse avvertito nei giorni scorsi i responsabili di Telefono Arcobaleno, segnalando il fatto: «Ci siamo collegati ad Internet cercando i fumetti della Disney e con nostra sorpresa ci siamo imbattuti sì nei nostri beniamini come Pocahontas, Meg, Hercules, Biancaneve e altri personaggi, però tutti in versione porno». Immediata la reazione di Telefono Arcobaleno che oltre a rendere noto il fatto, denunciandolo alla polizia, ha spedito un fax allarmato al direttore di Topolino. Un vero problema per la Disney, multinazionale americana con 120 mila dipendenti sparsi per il mondo, impegnati quotidianamente nel controllo del mercato dei cartoons e dell'intrattenimento per giovani. Un problema a tal punto che la scorsa settimana la società ha annunciato di aver acquistato la maggioranza di uno dei più grossi motori di ricerca mondiale: Infoseek. Ciò nonostante, dottor Cavaglione, basta un oscuro danese in vena di sconcezze e la dolce Pocahontas si trasforma in una attrice porno «Vorrei innanzitutto tranquillizzare le famiglie italiane: è chiaro che noi non c'entriamo. In questo caso si tratta di una o più persone danesi che hanno approfittato del richiamo offerto ai bambini dalla Disney per inserire immagini indecenti che utiliz¬ zano i nostri personaggi». Ma è la prima volta che capita? «Di roba porno che fa il verso ai nostri fumetti su Internet purtroppo ce n'è moltissima, che esista un sito con la parola Disney al suo interno è la prima volta che mi risulta*. E voi cosa fate per impedire che i veri siti Disney vengano confusi con quelli pirata? «Quando l'anno scorso abbiamo elaborato i siti italiani, prevedendo sia una chat per bambini che dei forum, abbiamo messo in piedi un sistema di sicurezza unico al mondo, per il quale spendiamo diverse decine di milioni all'anno. Funziona così: ogni messaggio inserito, prima di essere messo in rete, viene fili rato da un apposito gruppo di moderatori. Si tratta di 22 moderatori, studenti di psicologia super selezionali, che analizzano in tempo reale le frasi inviate dai ragazzini. Prima che il messaggio appaia in rete, compare sul video del moderatore. In questo modo non può passare- alcuna frase che contenga parolacce, turpiloqui, elementi troppo crudi o dati di identificabilitò dei bambini. E questo per evitare possibili adescamenti». Non rischia di essere una censura preventiva? «No, perché le regole sono espresse chiaramente ed è la condizione per partecipare alla chat». Legalmente come vi tutela te? «A livello internazionale con azioni giudiziarie. Quando ò possibile però, perché spesso si tratta di materiale al di fuori tini circuiti normali. Non si può querelare il pirata che vende una cassetta Disney porno. Di solito facciamo diffide, ma il problema è che Internet non è controllabile da nessuno per cui normalmente non si può fare assolutamente nulla: non si può bloccare un server, magari in Danimarca o su un'isola caraibica. L'unica cosa che preme è rassicurare le famiglie italiane che a questo materiale non si accede da siti Disney ufficiali in Italia che sono "Disney.it" e "Topolino.lt.". Dopo di che, ò vero che se uno batte sulla tastiera la parola Disney, viene fuori tutto il materiale possibile». Paperino

Luoghi citati: Danimarca, Italia, Milano