Vademecum in valigia di Gabriele Beccaria

Vademecum in valigia Vademecum in valigia IlCodacons: ecco le regole per battere gli imprevisti Gabriele Beccaria ROMA Invece di quattro stelle si trovarono quattro scarrafoni. Succede almeno una volta nella vita del turista. Succede anche peggio, che lui stesso faccia da garanzia. Visto che il tour operator non ha saldato il conto, ci si ritrova ostaggi di albergatori imbufaliti che pretendono i soldi. E l'isola del paradiso si tramuta per incantesimo nell'isola maledetta. Non c'è da illuderei. Quando si finisce nel meccanismo tritacarne delle vacanze-truffa si possono solo limitare i danni. Consigliano i conoscitori del genere (mezzo horror mezzo commediai di non perdere la calma e seguire alcune regole. Truffati sì, ma pure gabbati no. «Quando si scopre che l'hotel non corrispondo a quello del dépliant o che la mezza pensione equivale a un misero buffet e non a un pranzo allo carta come promesso, allora si deve agire subito», spiega freddamente Raffaele Luise, coordinatore del Codacons. Ecco come. «Prima di tutto mandando un fax all'agenzia e al tour operator, con cui denunciare manchevolezze e inefficienze». I fortunati avranno una risposta, magari anche una reazione decisa, e contromisure. Gli altri resteranno alla mercè degli scarrafoni, ma almeno avranno una prova da far valere al ritomo. Questa seconda categoria di disgraziati del tutto-compreso farebbe bene a improvvisarsi detective. Quindi, mano alla fotocamera e alla telecamera che si erano portate per immortalare tramonti, pesci volanti e bellezze da spiaggia: tanto vale rassegnarsi e dedicarsi a frammenti di contro-informazione, riprendendo il brutto e lo schifoso locale. Questi spezzoni serviranno come prove ulteriori, da aggiungere alle inviperite testimonianze di qualche compagno di viaggio. «Ci si devono procurare anche tutte le ricevute degli eventuali pagamenti extra non previsti»; saranno utili - spiega Luise - per le azioni di risarcimento danni, quundo l'«mdinienticabile» esperienza sarà finita e airi vera - si spera - la resa dei conti. Nel peggiore dei casi, se l'aereo del rientro è svanito peggio di un miraggio o l'albergatore non vuole farci ripartire, a meno di pagare tutto, ottima anna difensiva è il consolato o l'ambasciata italiana. Se non esistono né l'uno né l'altra, di sicuro nell'orrida isola dell'incubo sventolerà la bandiera della sede diplomatica di un Paese dell'Ue: è uno dei vantaggi poco noti del trattato di Shenghen. E poi - aggiunge Luise - «non bisogna dimenticare che si può chiedere aiuto alla polizia o alla magistratura locale», ben sapendo che non sempre si tratta di alternative affidabili. In teoria, la situazione sarebbe più rosea, dato clie esiste un fondo per garantire la tutela dei viaggiatori per le inadempienze o il fallimento delrorganizzatore del viaggio: lo prevede una legge - la 111/95 - che tuttavia rimane disattesa, denuncia il presidente di Altroconsumo, Paolo Martinello, «Il governo avrebbe già dovuto procedere come indicato dal'Unione europea sette aniù fa». I soldi non si sono mai visti. In questo regno dell'imprevedibile, quindi, il primo consiglio è diventare previdenti, cioè farsi furbi. Scegliere l'agenzia e il tour operator con attenzione (il vecchio passaparola ha sempre una sua straordinaria efficacia) o controllare i contratti, leggere le clausole (sospettando quelle troppo vessatorie), evitare - a meno di non avere garanzie - le offerte «last minute», che - sottolinea Luise «hanno fatto proliferare un'industria parallela del viaggio non sempre affidabile». IlCodacons e Telefono Blu-Sos Turismo mettono a disposizione i centralini (06737,25.826 il primo, 1780708.08.08 il secondo) per raccogliere proteste e dare assistenza. Intanto ci si sfoga e si prepara la vendetta. Poi, l'autunno sarà dei legali.

Persone citate: Paolo Martinello, Raffaele Luise

Luoghi citati: Roma