I castigatori dei «rovina-vacanze»

I castigatori dei «rovina-vacanze» ESTATE A RISCHIO, COME DENUNCIARE LE AGENZIE DISONESTE I castigatori dei «rovina-vacanze» A Milano uno Sportello contro le disavventure le storie MILANO ICA tutti i casi di disagio turistico sono drammatici come i sequestrati alle Maldive o come i poveri diavoli bloccati a Cuba o fatti rientrare all'improvviso dall'Egitto e dall'Irlanda. Di solito si tratta di piccole e irritantissime disavventure, di emergenze banali e stressanti, di delusioni rispetto ai fasti d'ozio e di piacere promessi dai dépliant. Gli scontenti sono tanti e in aumento. Al punto che la Camera di Commercio milanese ha aperto uno Sportello di conciliazione all'interno della sua Camera arbitrale. Attivo gà da tre anni, ha finora affrontato 150 controversie risolvendone la metà. Ma le richieste di chiarimenti e d'aiuto sono 10 volte più numerose. Lo Sportello interviene per ora in tutto il Paese; altre Camere di Commercio si stanno attrezzando in modo analogo. Il lavoro in questi giorni registra un'impennata: gli inconvenienti rovina-vacanze riguardano i viaggi in aereo (60% dei casi), con ritardi-capestro, peregrinazioni nei cieli, perdita di bagagli, e i disastri dei soggiorni negli alberghi e nei villaggi (40% dei casi). Il cliente, il consumatore sfortunato e arrabbiato che si rivolge allo Sportello milanese (telefono 02/80.55.588), riceve dapprima alcuni consigli, ma, se la disputa non si risolve subito, viene invitato a sedersi attorno a un tavolo con l'operatore turistico ritenuto responsabile del danno, davanti a tre conciliatori, che sono ex giudici, avvocati, tecnici o professionisti. «Non siamo un tribunale che dice chi ha ragione e chi ha torto - chiarisce Rinaldo Sali, dello Sportello -. Funzioniamo come una sorta di giudice di pace». Alcune vicende risolte le ricorda Silvano Ambrosetti, presidente della Camera arbitrale. Ci sono due coppie di turisti che han voglia d'esotico e di sport, i mariti anelano a immersioni in mari da favola, le mogli si accontentano di partitelle a tennis. Si rivolgono a un'agenzia e prenotano un albergo a Bali, ma laggiù c'è solo il mare, non il campo da tennis. Rabbia, risentimento delle signore, che bussano allo Sportello. L'operatore turistico all inizio ha la faccia tosta di rispondere stupito: «Era proprio necessario, per giocare a tennis, andare in capo al mondo?». Poi s'è convinto. E' finita con un risarcimento in denaro. Una famiglia vede invece su un volantino la foto stupenda di un'isola incontaminata con sabbia di corallo, e se ne innamora: parte, arriva, ma trova non la riva purissima ma un'unica distesa di alghe marroni. Alte proteste, e di nuovo è richiesto l'intervento dello Sportello. Il tour operator sostiene che lui non ha colpa perché la foto del volantino era stata fatta nella stagione buona. Quella famiglia ha scelto la stagione sbagliata. La pace si fa grazie a un forte sconto su un altro soggiorno. Più avventuroso il viaggio di un gruppo in Senegal lo scorso inverno. Lo racconta Nicola Giudice, della Camera arbitrale. A Earte la pioggia che entrava nei ungalow mfradiciando tutto, anche preziose videocamere, furono le otto ore chiusi in un pulmino bloccato chissà dove a provocare delusione e furore nei turisti. I quali, bussato allo Sportello, hanno potuto guardare in faccia l'organizzatore del viaggio: è finita bene, con strette di mano. Anche qui, risarcimento in contanti e sconto su viaggi futuri. Ancora. Due persone accarez- Icasi più sono i rite gli incoin hotel frequenti rdi aerei nvenienti villaggi zano da tempo una vacanza a Taormina e finalmente prenotano e vanno, ma l'albergo è imprevedibilmente al completo e loro devono sistemarsi altrove in modo assai poco romantico. L'hanno spuntata. E due sposini sbarcano a Maceio in Brasile, «bellissimo posto» avevano promesso. Ma lì l'albergatore li avverte: «Non andate in spiaggia, è pericoloso», (ili sposi ni ci vanno lo stesso e subito vengono rapinati. «Non sono responsabile, la cosa è avvenuta fuori dall'albergo», si difende il tour operator. «Vero, ma il posto era uno scandalo», ribattono gli sposini. Un buonosconto ha dato loro soddisfazione. «Leggete bene le clausole del contratto, e occhio alle foto in grandangolo della pubblicità», raccomandano allo Sportello. Anche il Movimento dei consumatori interviene, sollecitando al governo l'istituzione di un fondo di garanzia per coprire i danni causati ai viaggiatori. «Ricordo il caso di tre signore andate al mare in Sardegna - racconta Silvano Lo Russo, legale del Codacons -. Prima non trovano posto sull'aereo, poi sono spedite in un residence lontano dal mare, e per di più a mezza pensione. Devono affittare un'auto e pagarsi un pasto al giorno. Hanno vinto la causa davanti al giudice di pace. In questi casi si arriva a sentenza in 3-5 mesi. E ieri mi telefona, sempre dalla Sardegna, un signore che dice che il mangiare è orrendo, altro che la cucina straordinaria promessa. Gli ho consigliato di raccogliere le firme di altri turisti che ritengono scadente la cucina. Documentare sempre i motivi di scontento con foto e pareri: è la prima raccomandazione che do», le. a.) Icasi più frequenti sono i ritardi aerei e gli inconvenienti in hotel e villaggi «Invece di un'isola con sabbia di corallo c'era una spiaggia di alghe marroni» La sede milanese di Clipper International Le difficoltà economiche del tour operator hanno bloccato all'estero o costretto a rientri anticipati centinaia di turisti da varie zone del mondo

Persone citate: Nicola Giudice, Rabbia, Silvano Ambrosetti, Silvano Lo Russo