Viaggi con truffa, un finale da ostaggi

Viaggi con truffa, un finale da ostaggi Ieri i rientri da Maldive, Egitto e Cuba dopo l'intervento della Farnesina, in 60 bloccati a Dublino Viaggi con truffa, un finale da ostaggi Fallisce il tour operator, i turisti pagano per ritornare Giovanni Lamberti ROMA Vacanze truffa. Storia di una società in crisi - la «Clipper International» -, ceduta a nuovi acquirenti senza aver pagato prima i vecchi debiti. Storia di dipendenti in sciopero - senza stipendi - e di un tour operator che, secondo indiscrezioni, sarebbe già implicato nel fallimento della «Ventana Tour» nel '97 e di «Malen Viaggi» nel '98. Ma soprattutto storia di turisti in giro per il mondo, bloccati (a Dublino e alle Maldive) o costretti (in Egitto) ad anticipare la fine delle proprie ferie. Per quest'ultimi un lieto fine c'è: tutti di nuovo in Italia, chi prima, chi dopo. L'unico «inconveniente»: hanno dovuto pagare di tasca propria i servizi non onorati dalla «Clipper International». Grazie all'intervento dell'Atoi, l'organismo che raccoglie i tour operatore in Italia, ieri è stato completato il rimpatrio dall'Egitto di 187 clienti della «Clipper mternational». Soltanto trenta turisti rimangono ancora a Sharm-ElSheik in quanto le agenzie di viaggio intermediarie hanno coperto i debiti. «Ma quasi tutti sottolinea l'Atoi - hanno concluso la loro vacan¬ za nella data prestabilita». Altri 50 italiani sono partiti in serata da Cuba. Con un volo di linea, atterraggio a Malpensa. Mercoledì o giovedì, poi, la fine dell'odissea per 60 persone in visita a Dublino: stanno bene, ma ieri si sono visti negare la carta d'imbarco dalla «Compagnia Blu», la società che aveva venduto il volo di ritorno alla «Clipper intenational» senza ricevere il saldo promesso. I turisti dovranno pagare quanto dovuto dal tour operator. Stasera, infine, è previsto il ritorno dei 15 vacanzieri bloccati alle Maldive. Si risolverà così - giurano l'Atoi e la Farnesina - anche qui la vacanza truffa - la più intricata - dei clienti della «Clipper». Ma ognuno per poter partire ha dovuto versare due milioni, alcuni con carta di credito, altri tramite agenzia, all'albergo Hollyda Island e ai fornitori locali. Dopo le disavventure di Barbara Tentori, 24 anni, hostess tenuta in «ostaggio» perché senza permesso di soggiorno professionale. «Mi hanno detto - afferma - che se provavo a lasciare l'isola, me lo avrebbero impedito fisicamente e che, se fossi riuscita ad arrivare in aeroporto, avrei trovato la polizia pronta a bloccarmi». E dopo anche l'ansia di un padre ancora sotto choc: «Per le leggi di quel Paese Barbara rischia l'arresto. Lì il lavoro nero è punito severamente. Ora sono fiducioso, ma fino a quando non la vedo scendere dall'aereo non sto tranquillo». Scenderà assicurano dalla Farnesina, che in questi giorni si è tenuta in contatto con la rappresentanza diplomatica a Colombo, nello Sri Lanka. Adesso, forse, i turisti andranno incontro a una nuova «truffa». «Non siamo assolutamente sicuri - fa sapere l'Atoi - che verranno rimborsati. Il problema è che il governo italiano non ha ancora emanato il regolamento per il fondo di garanzia». Scattano così subito le polemiche. Dal Comitato dei consumatori: «Sono quattro anni che la legge di recepimento della direttiva sulle vacanze ha disposto l'istituzione di un fondo per le vittime delle insolvenze di organizzatori di viaggio. Eppure l'ultima esortazione risale all'8 giugno». Anche per la Fiavet, la Federazione italiana aziende di viaggio e turismo, «in questa vicenda è lo Stato l'unico assente». Si attende ora il rientro dei viaggiatori a cui seguiranno le lamentele. Per adessol'unica cosa certa è che le agenzie stanno annullando e sostituendo con altri «pacchetti» i viaggi e i soggiorni organizzati con «Clipper International». E che sul tour operator si aprirà un'inchiesta. La «Clipper international», per molti anni di proprietà della famiglia veneziana Casarin, in passato ha cambiato varie gestioni (dalla finanziaria lussemburghese Finunion alla Mediterranea Service) e diversi amministratori (da Paolo Perroni a Domenico Maniaci). Infine il 22 giugno la vendita del «pacchetto» viaggi a medio e lungo raggio alla società Logica 2. Ma l'ultima pagina è la più drammatica: dipendenti senza stipendio e vacanzieri senza vacanze. E da Minorca, Baleari, arriva l'ultima storia di disservizio. Centottanta italiani sono rimasti bloccati per ore nell'aeroporto della città delle Baleari in attesa del volo che doveva riportarli in Italia, alla Malpensa. «Dovevamo sbarcare a Milano alle 16 e invece sono le 21 e noi siamo ancora qui, senza un'informazione, senza un'assistenza. Neanche un panino o una Coca Cola ci hanno assicurato, sebbene tra noi ci siamo molte famiglie con bambini piccoli. Una vergogna» protestano al telefono alcuni dei turisti dell'Alpitour, inviperiti da una prolungata attesa che ha già cancellato i benefici della vacanza.

Persone citate: Barbara Tentori, Casarin, Domenico Maniaci, Giovanni Lamberti, Paolo Perroni