Sfida femminile al «bello» vocale di Sandro Cappelletto

Sfida femminile al «bello» vocale Sfida femminile al «bello» vocale CHE coraggio, oggi, dare quel titolo a un disco: «Bellezza vocale». Due donne osano la sfida, il soprano coreano Hei-Kliung Hong, il mezzosoprano americano Jennifer Larmore. Le accompagna, con l'Orchestra della Radio Bavarese, Jesus Lopez-Cobos (compact-disc Teldec, Lire 34.000, note illustrative in inglese, tedesco, francese; tutti i testi dei duetti). Le due giovani interpreti trasvolano attraverso quattro secoli, dal Seicento di Monteverdi al Novecento di Puccini e Strauss. Bisognerebbe diffidare da questi centoni di arie: troppi ne vengono prodotti, anche inutilmente. Ma la fenice del «bel canto» - la tecnica posseduta in modo splendido e restituita come purissimo stile - è così seducente e inafferrabile che appena senti una «messa di voce», un trillo, un «diminuendo» tenuto per un po', subito quell'età perduta della vocalità sembra uscire dalle pagine dei trattati di Tosi, Carcia, Hahn, dalla «Massimilla Doni» di Balzac, e di nuovo apparire. E si abbocca. Le ragazze commettono un errore seno, cantare «Signor, oggi rinasca» da «L'Incoronazione di Poppesi di Monteverdi. La Hong (Poppeal ha una dizione precaria, la Larmore (Nerone) appena più consapevole; ambedue sono penalizzate dalla piattezza dell'accompagnamento e le intenzioni restano confuse. La tradizione esecutiva de! barocco non perdona più le approssimazioni. Ma con quale proprietà affrontano il loro repertorio più specifico: Rossini (la Larmore è un'ottima Cenerentola), Bellini, Donizeiti presenti col trittico «Tancredi», «Nonna», «Anna Holcna». Hanno agilità sicure, di sbalzo, e una drammaticità capace di scolpire la durezza dei recitativi, sempre compresi nella registrazione. L'estensione è ampia, mai strangolata nel registro acuto, fiammeggiano i trilli, il colore scuro consente alla Hong di tentare, in «Bolenn», qualche rapinosa citazione alla maniera di Callas. Il canto più patetico e intimista arriva con «Hànsel und Gretel», «I racconti di Hoffmann», «Lakmé», «Il cavaliere della rosa», dove qualche ingoiata asprezza metallica irrigidisce la dolcezza ammirevole delle mezze voci e dei filati. IL PURISSIMO STILE DI UNA COREANA E DI UN'AMERICANA L'UNICO DIFETTO? PROBLEMI DI DIZIONE IL PURISSIMO STILE DI UNA COREANA E DI UN'AMERICANA L'UNICO DIFETTO? PROBLEMI DI DIZIONE Sandro Cappelletto