Sissinghurst, arte insolita tra piante e architettura di Paolo Pejrone

Sissinghurst, arte insolita tra piante e architettura fiori egiardinT Sissinghurst, arte insolita tra piante e architettura QUASI senza sapere, oltrepassai, in una tarda e luminosa mattinata di fine maggio, la grande porta di Sisìingnurst: dopo pochi minuti qittìll atmosfera fantastica, grande, forte e viva mi prese, per non lasciarmi per tutta la vita. Immediata fu la sensazione d'aver a che fare con un grandissimo capolavoro, con il Sublime delle proporzioni, dei profumi, dei colori, dell'effimero: con l'Arte, in una delle sue più profonde ed insolite pieghe. Impressionante era la calma e quel senso di pace tra i muri di mattone e i prati tagliati, curati e incorniciati da un insieme di piante insolite. Netti erano i colori, puliti, vivi e.,, non banali. Cera la grandissima eleganza del non imporre, del non stupire, della non scenografia, del non barocco: l'eleganza dell'essere, dell'esistere con freschezza e semplicità. La semplicità della grande e profonda conoscenza del posto e dei «materiali»: una lezione di come due grandi appassionati possano aver creato giorno dopo giorno quel meccanismo tembilmente sofisticato e complesso che1 fu il giardino di Sissinghurst. Fu un raro esempio di giardino a quattro mani: è sufficiente leggerne i divertenti diari per averne un'idea. I grandi disegni erano di Harold e ne denotano la grande sensibilità e abilità architettonica, mentre la scelta delle piante fu il compito di Vita, che ne curò giorno dopo giorno la moltiplicazione, la crescita e i numerosi tentativi: Sissinghurst fu un giardino sperimentale, dovette essere costruito provando e verificando, in ogni sua parte. La mia prima visita fu nel maggio 1970, Vita era morta da otto anni e il giardino poteva vivere integro e bellissimo grazie alle cure del National Trust. Andai a Sissinghurst ancora due volte: nel 1971 incontrai Harold, ormai vecchio, appoggiato ad una canna, infagottato nonostante fosse un giornata molto calda... L'ultima volta fu nel 1974. Dopo, non son più voluto tornare: il grande numero di visitatori (100.000 l'anno!) imposero l'allargamento delle stradine facendone mutare le proporzioni. Le due vecchie giardiniere tedesche, numi tutelari del giardino, non riuscivano più a tenerlo come si doveva e secondo le intenzioni di Vita, Pare incredibile come Sissinghurst possa essere stata vittima del proprio grande successo: l'equilibrio di un giardino è terribilmente delicato. Purtroppo le folle di visitatori sono peggio della grandine o della più opprimente delle siccità. Un'opera a quattro mani, un'atmosfera fantastica Ora arrivano le folle: peggio della grandine, più opprimenti della siccità Paolo Pejrone

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