Volgari, allegri, legittimati

Volgari, allegri, legittimati videoglub Volgari, allegri, legittimati L/ANNO scorso «Tutti pazzi per Mary» dei fratelli registi americani Bobby e Peter Farrelly, con Cameron Diaz protagonista, fu negli Stati Uniti e in Europa un grande successo e l'emblema della neovolgarità legittimata, del nuovo cinema-spazzatura. Un trend che è continuato anche da noi con l'invenzione dei «coatti» romaneschi e l'esaltazione mediatica del cafone orgoglioso di esserlo. Ma c'è trash e trash. Nei Settanta, la predilezione per i film brutti sporchi e cattivi, per il cinema «basso» ridicolo, per il peggiore kitsch sullo schermo, poteva esprimere un'insofferenza e una rivolta verso il cinema convenzionale troppo prevedibile, tedioso, e anche verso il cinema d'autore troppo serio, «fine», pomposo; poteva contrapporsi a una cultura accademica tradizionale e perbenista. Adesso che questa cultura è quasi scomparsa, rinnegata e soffocata dalla ignoranza collettiva, l'amore per il trash testimonia soltanto l'abbandonarsi senza più remore alla comicità sboccata, villana, spesso divertente: non è più un atto sovversivo oppure chic, diventa semplicemente un'accettazione dei propri gusti grevi, una scorreggia in pubblico. Di cosa si ride in «Tutti pazzi per Mary»? Uno si masturba al gabinetto per allentare la tensione prima di un incontro amoroso; a sua insaputa lo sperma gli finisce su un orecchio; la ragazza lo scambia per un nuovo gel e se lo passa sui capelli, subito eretti in un ciuffo verticale. Lo stesso personaggio ulula a causa dei genitali straziati per incidente dalla chiusura lampo dei pantaloni, richiamando cosi una piccola folla maschile sgomenta di soccorritori, poliziotti, conoscenti, pompieri, parenti, infermieri che lo portano all'ospedale. Gli handicappati mentali vengono chiamati «rincoglioniti», «mongo», «ritardati». Il protagonista 6 cosi noioso che il suo psicoanalista scivola via durante l'analisi per uno spuntino e «persino i miei migliori amici non sanno il mio nome». Un cagnolino viene rimpinzato di pillole per renderlo affabile ma rimane come morto, con le zampe stecchite, e bisogna fargli il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a muso, mentre un primitivo elettroshock gli dà fuoco. La storia racconta di quattro uomini bruttini (anche Matt Dillon s'è inquartato, imbruttito) tutti innamorati della stessa Cameron Diaz, adottando gli eccessi farseschi puerili tipo «Scuola di polizia» o «Una pallottola spuntata»: si ride magari vergognandosi d'aver riso, non si resiste al fascino della protagonista, bionda spiritosa, atletica ribalda e ridente, con lunghe bellissime gambe. Il sorprendente successo internazionale del film ha riacceso la polemica sul trash; sono riprese le accuse contro il cinismo dandy che risponde con la spazzatura all'immondizia del mondo, contro il nichilismo punk che nega cultura e storia in nome dell'assenza di futuro; sono risuonate le difese della letteratura e dell'umanesimo, di nuovo e sempre invano. «Tutti pazzi per Mary» è l'emblema del nuovo cinema-spazzatura che esalta i gusti grevi Irresistibile il fascino della protagonista Diaz Lietta Tornabuoni Hobby e Peter Farrelly Tutti pazzi per Mary Usa, 799fi. .?Ofh Century Fox Home Entertainment. A noleggio. COMMEDIA Cameron Diaz con Matt Dillon in un momento di «Tutti pazzi per Mary». Lei è bellissima, lui si presenta inquartato, imbruttito

Persone citate: Cameron Diaz, Diaz, Lietta Tornabuoni, Matt Dillon, Peter Farrelly

Luoghi citati: Europa, Stati Uniti