Csm, scontro sul dopo-Caselli di R. Int.

Csm, scontro sul dopo-Caselli Csm, scontro sul dopo-Caselli Il segretario della corrente: «Decide tutto la sinistra». E scoppia il caso Unicost litiga sul successore e VAnm protesta ROMA La scelta del nuovo procuratore capo di Palermo divide Unicost, la corrente di maggioranza della magistratura, e il dopo-Caselli diventa un caso. Accade infatti che il presidente di Unicost, Giuseppe Gennaro, bacchetti il segretario, Umberto Marconi, e che lo scontro obblighi anche il vicepresidente dell'Anni (Associazione nazionale magistrati), Claudio Castelli, a intervenire. La divisione dentro Unicost si è infatti acuita a causa delle parole usate da Marconi per spiegare i motivi che spingono la «sua» corrente a sostenere la candidatura di Giovanni Puglisi alla guida della Procura siciliana e a dire no a quella di Piero Grasso. «La nostra - ha detto il segretario di Unicost - è una ribellione contro questo sistema della precostituzione delle decisioni, caro a certi settori della sinistra». Immediata la presa di distanza del presidente. «Credo sia giusto - replica Gennaro - ricercare a tutto campo magistrati in grado di guidare una delle Procure più difficili d'Italia. L'imputazione alle sinistre di volersi assicurare a tutti i costi gli uffici di Procura più importanti d'Italia finisce per surriscaldare l'ambiente e rendere impossibile il dialogo. E, questo, al di là del valore intrinseco dei singoli concorrenti. Non è con questi interventi - ammonisce - che si facilita il lavoro già di per sè difficilissimo del Csm». Gennaro prende le distanze da Marconi anche su un'altra questione: il riferimento alla possibile nomina di Marcello Maddalena alla guida della Procura di Torino. «Conosco e stimo da anni premette il presidente di Unicost- Marcello Maddalena. Giudico pertanto le valutazioni sul suo conto espresse da Marconi ingiuste e inopportune. Comun¬ que, riflettono personali opinioni di Murconi». Contro Marconi si schiera anche Claudio Castelli, vicepresidente dell'Anni. «Le sue affermazioni - dice - non solo tendono a una pericolosa delegittiniazionc del Csm, ma lo fanno in un caso, come la nomina del nuovo procuratore di Palermo, in cui la discussione riguarda il peso da dare ai diversi criteri adottabili, in particolare anzianità e attitudini. E non certo la presenza di schieramenti precostituiti. Criticare il Csm - aggiunge il vicepresidente dell' Anni - è ovviamente legittimo. Dipingerlo come un parlamentino preda di logiche di scambio e di schieramento è falso». Di certo, la strada por nominare il procuratore che dovrà sostituire Cìiancarlo Caselli a Palermo si sta facendo sempre più accidentata. Ora si aspetta la riunione prevista per lunedì prossimo. [r. int.]

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