Il Professore detta le regole di F. Man.

Il Professore detta le regole Commissione Ue Il Professore detta le regole dal corrispondente a BRUXELLES Un presidente che si occuperà di politica, concentrandosi sugli obiettivi della Commissione europea, più che sulla gestione quotidiana; un esecutivo profondamente rinnovato, dove i Commissari lavoreranno a stretto contatto con i loro servizi; un codice di condotta che dovrebbe impedire incidenti come quelli che sono costati le dimissioni a Jacques Santer e ai suoi colleghi. E' questo il piano di battaglia che Romano Prodi esporrà oggi ai diciannove membri della sua Commissione, che da ieri sera sono in «ritiro» nel castello quattrocentesco trasformato in albergo di Solhof, nei pressi di Anversa. Ai commissari Prodi spiegherà che ciascuno di loro sarà ritenuto personalmente responsabile per l'area di competenza che gli è stata assegnata e che anche per Suesto, in ogni momento, il presiente potrà cambiare le loro competenze o chiedergli addirittura di dimettersi. E per sottolineare sia il ruolo di supremazia di Prodi, sia il fatto che i commissari devono seguire da vicino i loro «ministeri», il presidente romperà una tradizione consolidata: i commissari non saranno pie tutti nel palazzo del Breydel, ma ognuno avrà un ufficio nella direzione generale che gii fa capo. Per i commissari ci saranno anche regole di condotta concrete, che il vicepresidente responsabile per la riforma, il britannico Neil Kinnock, ha già pronte in bozza: occhi puntati, in particolare, su qualsiasi conflitto d'interessi con il ruolo di commissario. Per questo ai venti della Commissione Prodi verrà chiesto - anche per un sostanzioso periodo di tempo dopo aver lasciato il loro incarico a Bruxelles - di non accettare posti nell'industria privata. Brucia infatti la ferita ancora fresca di Martin Bangemann, il potente responsabile tedesco dell'Industria che da un giorno all'altro ha abbandonato la Commissione per trasformarsi in consulente della società spagnola Telefonica. [f. man.]

Persone citate: Jacques Santer, Martin Bangemann, Neil Kinnock, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Anversa, Bruxelles