Bonino: «Ecco perché Prodi mi ha esclusa»

Bonino: «Ecco perché Prodi mi ha esclusa» LA LEADER RADICALE HO DATO FASTI DIO A TROPPA Bonino: «Ecco perché Prodi mi ha esclusa» intervista Jean Quatremer HHIIXEI.LES EMMA Bonino, senza dubbio la commissaria più popolare dell'esecutivo europeo presieduto da Jacques Santer, hu lasciato, ieri, il suo ufficio por trasferirsi al Parlamento Europeo dove e stata eletta. Dopo lu dimissioni della Commissione Uè, il 15 marzo scorso, ha guidalo la lisla del partito radicale alle elezioni del 13 giugno e ha ottenuto l'8.6 % dei voti, più dello lista del presidente designato della Comissione Romano Prodi, Un crimine di lesa maestà, evidentemente: e così, nonostante abbia ben gestito il sua portafoglio degli aitili umanitari e contribuito a dare un viso attraente e non burocratico all'unione, non ò stala riconfermata. Perché ò siala esclusa dalla Commissione mentre avrebbe voluto restarci? «Lo ragione e tutta italiana. Ho dato fastidio a troppe persone e me l'hanno fatto capire. Tanto a destra che u sinistru ho sentito commenti del tipo: "Dopo 25 unni di vita politica, le abbiamo dato un posto u lei osa pestarci i piedi ottenendo l'8.5 per cento dei voli. Non e gentile. Quindi, non facciamo più regali a questa signora. Cho se lu sbrighi da sola. Forse ho unche preso troppo seriamente gli slogan della domenica mattina che incitano a avvicinare le istituzioni europee ai cittadini». E' Prodi che ha voluto scartarla dalla Commissione? «Non solo lui. Da quel che mi ha detto, il mio nome nemmeno è stato fatto dal governo italiano». Prodi non ha forse la tendenza a continuare a fare politica interna italiana, come dimostra sia la sua esclusione che la dichiarazione sull'Italia a rischio Euro? «E' vero. Ma questo si spiega ricordando come ha perso il potere, nel settembro 1998. Detto ciò, ò anche vero che essere a Bruxelles non fu perdere i propri diritti civili e politici». Lei pensa che questa Commissione sarà capace di rivolgersi ai cittadini? I commissari sono tutti ottimi tecnici, sono anche capaci di andare sul campo? «E' una buona domanda da fare a Prodi. Tutto indica che pensa di assumersi lui in prima persona la comunicazione con le opinioni pubblche. Ha fatto una scolla personali!, lo dimostra la sua iittitelim; presidenziale. Ha nominato, come ama sottolineare, un "governo europeo". Vuole anche che ogni commissario risieda, come nei governi nazionali, in una delle direzioni gonerali di cui ha la responsabilità e non che siano tutti concentrati nello stesso edificio. Questo rischia di rimettere in causa la collegialità che è uno degli elementi fondamentali della Commissione. Non solo: vuole che il portavoce sia quello del presidente e ncn uno per commissario. Tutte queste riforme si giustificherebbero se i cittadini elegessero il presidente direttamente, cosa a cui io sono favorevole. Ma oggi mi paro un'anticipazione un po' precipitosa. Acho se mi sembra buona l'intenzione di fermare la deriva burocratica dell'istituzione». La commissione ha solo 5 donne su 20, la stessa proporzione della squadra precedente «Non è un progresso, certo. Ma siccome al peggio non c'è mai limite, si poteva anche temere che co ne fossero di meno». I conservatori del ppe e i liberali hanno appena firmato un accordo al Parlamento Ue mandando i socialisti all'opposizione. Che ne Eensa? e il metodo non cambia: ci si continua a spartire i posti e il potere. 11 problema di questo tipo di accordo, ancho se sombra più coerente del precedente che univa ppe e socialisti, è che non si basa su nulla, su nessun programma comune». Nono sorpresa che i deputati eletti nella lista di Prodi siano nel gruppo liberale... ...mentre sono slati eletti a sinistra in Italia: sì, è bizzarro. E' una conversione a dir poco rapida». Ma i radicali che lei rappresenta si sono accordati con i liberali? «Non esattamente. Quello che vorrei creare è un gruppo federalista e liberale. In tutti i gruppi politici del Parlamento ci sono autetici federalsti. C'è uno spazio politico da creare. E' vero che il gruppo li Ubera le ci ha chiesto di unirci a loro ma non condividiamo molte cose con il gruppo in quanto tale. I liberali nordici, per dire, si oppongono a un'Europa politica. Credo quindi sia più prudente cominciare slegata da qualsiasi gruppo e poi vedere se in seguito si può federare un movimento». Siederà quindi accanto a Jean Marie Le Pen fra i non iscritti? «Questo, francamente, non mi tocca. Immagino che lui sarà altrettanto a disagio a fianco a me». Copiright «Liberation • Libre Belgique • La Stampa» Emma Bonino. Sopra: Il presidente della Commissione Ue Romano Prodi

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