Centrali elettriche in vendita L'Enel dà il via alle dismissioni

Centrali elettriche in vendita L'Enel dà il via alle dismissioni Si svolge oggi l'assemblea di Deutsche Telekom sul caso Wìnd Centrali elettriche in vendita L'Enel dà il via alle dismissioni ROMA Nell'attesa che l'assemblea di oggi di Deutsche Telekom chiarisca i passi che intende fare il colosso tedesco nella sua battaglia per Wind, l'Enel definisce il proprio piano industriale: saranno dismesse centrali per una potenza che oscillerà dai 15 ai 20 mila Megawatt, ed è stato dato il via (con l'Amps di Parma), all'attuazione del decreto Bersani che prevede, tra l'altro, l'avvio di intese con le municipalizzate. Sul mercato dovrebbero andare le centrali di Fiumesanto in Sardegna, di San Filippo a Mela in Sicilia, di Piacenza, Ostilia e Brindisi Nord. A tre società di diverse dimensioni, indicate per ora come «Generation company (Genco) A, B e C», saranno ceduti gli impianti e una quota di centrali idroelettriche: 1 Enel uscirà completamente da queste società, alle quali saranno conferiti anche i lavoratori. Il piano, che ha avuto l'approvazione dei ministeri dell'Industria e del Tesoro, sarà presentato ai sindacati il prossimo 20 luglio. L'incasso per l'Enel salirebbe così di circa 5 mila miliardi, dai 15 mila miliardi inizialmente previsti a 20 mila miliardi. A confermare che il piano è stato già presentato al Governo è stato lo stesso amministratore delegato dell'Enel, Franco Tato, in un'intervista al «Sole 24 Ore». L'Enel - secondo le stesse fonti - avrebbe poi ricevuto nei giorni scorsi anche sul piano industriale del gruppo che dopo il «placet» dell'Industria è stato approvato anche dal Ministero del Tesoro, azionista della società elettrica. L'Enel ha intanto cominciato a mettere in pratica quanto previsto dal decreto Bersani, firmando un' intesa con l'Amps, municipalizzata di Parma, allo scopo di valutare «iniziative congiunte». Ma sul futuro immediato sono altre le preoccupazioni in casa Enel. Oggi si attende l'esito dell'assemblea Deutsche Telekom, pronta a dare battaglia per Wind. (Deutsche Telekom controlla il 49 % di Wind insieme a Franco Télécom, mentre Enel ne possiede il 51%). E proprio alla vigilia dell'assemblea che dovrebbe portare alla revoca dei due consiglieri che ha nel eda, il gruppo guidato da Ron Sommer ha ottenuto da un tribunale tedesco un provvedimento di urgenza con il quale potrebbe essersi assicurato il voto di France Telecom a favore della permanenza dei suoi rappresentanti nella joint venture telefonica con l'Enel. Dopo aver parzialmente perso un primo round al tribunale di Roma, Deutsche Telekom è così passata alla controffensiva nella contesa con Enel e France Télécom innescata dal «fidanzamento» mancato con Telecom Italia all' epoca dell'opa Olivetti. Lunedì i giudici romani hanno ritenuto DT colpevole di aver violato i patti parasociali con Enel e France Télécom per la progettata e poi fallita fusione con Telecom Italia, ma hanno respinto la richiesta di Enel e France Télécom di estromettere i due tedeschi dal cda. In serata, a chiudere una giornata di botta e risposta, il portavoce dell'Enel, alla notizia che la società telefonica tedesca sarebbe disposta ad acquistare la quota di France Télécom in Wind ha replicato: «Deutsche Telekom sembra scordare che devono avere il consenso dell'Enel, secondo quanto previsto dai patti parasociali. A meno che tale dimenticanza sia da mettere in relazione alla loro abitudine a non rispettare i patti». Ir.e.s.]

Persone citate: Bersani, France Telecom, Franco Tato, Franco Télécom, Genco, Ron Sommer

Luoghi citati: Brindisi, Ostilia, Parma, Piacenza, Roma, Sardegna, Sicilia