Maxiricorso contro Malpensa «Troppe inefficienze e ritardi» di Susanna Marzolla

Maxiricorso contro Malpensa «Troppe inefficienze e ritardi» Maxiricorso contro Malpensa «Troppe inefficienze e ritardi» Susanna Marzolla MILANO «Violazione del diritto della Ubera prestazione dei servizi di trasporto aereo»; «violazione delle regole comunitarie sulla concorrenza»: sono queste le due accuse contenute in un nuovo ricorso presentato all'Unione Europea con l'obbiettivo di bloccare l'applicazione del «decreto Burlando», quello che prevede lo spostamento di tutti i voli da Linate a Malpensa. A firmare il ricorso otto compagnie aeree straniere: Air France, British Airways, Iberia, Lufthansa, Olympic Airways, Sabena, Sas e Tap. In pratica mezza Europa aerea nuovamente in guerra contro lo scalo milanese e le scelte del governo italiano. Gli attuali motivi del contendere sono sostanzialmente due: la data del 31 ottobre entro cui deve essere abbandonato Linate, che ospita ancora il 34 per cento dei voli; il trasferimento delle linee aeree straniere al vecchio terminal di Malpensa nord, ribattezzato Terminal 2, e giudicato assolutamente inadeguato. Secondo le otto compagnie «Malpensa è già saturo e non è in grado di supportare l'ulteriore volume di traffico»: adesso transitano 18 milioni di passeggeri l'anno, se ne dovrebbero aggiungere altri 7 milioni. «Ciò può solo portare - dicono - ad un aumento della disorganizzazione e dell'inefficienza dello scalo, aggra- vando ulteriormente lo stato cronico dei ritardi». I numeri sono indiscutibili, forniti dalla stessa Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi : ad aprile le compagnie straniere hanno subito 3940 ore di ritardo su 9040 voli; a giugno ancora peggio, con 1950 ore di ritardo solo nei primi quindici giorni. Ritardi e disfunzioni. Dice Osvaldo Gammino, rappresentante di Sabena: «I gates sono insufficienti, fino all'ultimo i passeggeri non sanno quale sarà la porta d'imbarco che a volte viene cambiata d'improvviso; persistono grossi problemi per i bagagli: la torre di controllo, la vecchia perché quella nuova non è ancora entrata in funzione, riesce a gestire un numero Limitato di movimenti; manca il posto per parcheggiare gli aeromobili». Alle lagnanze sullo stato di Malpensa si aggiunge la ferma protesta per la proposta di Sea: visto che il Terminal 1 è saturo ha detto in sostanza - usiamolo solo per Alitalia e voli intercontinentali; tutti gli altri si spostino sul Terminal 2. «E questo - sostiene Gabriel Leupold, direttore di Lufthansa - è un chiaro atto di discriminazione. Le differenze qualitative tra i due terminal e la mancanza di infrastrutture al 2 sono palesi». Un solo esempio: il treno navetta che parte da Mila¬ no arriva al Terminal 1; per andare al 2 occorre fare altri cinque chilometri, in pullman. «Un terminal così obsoleto - viene spiegato - che nel progetto di Malpensa non era considerato; la Sea stessa pensava di abbatterlo». Questa seconda parte del ricorso, riguardante l'uso dei terminal, potrebbe trovare ascolto all'Unione europea, visto che già martedì (l'esposto data lunedì 12 luglio) due funzionari, Ben van Houtte e Olivier Jancovec, si sono incontrati proprio a Malpensa con il presidente dell'Enac (l'ente per l'aviazione civile) Alfredo Roma, ribadendo due principi precisi: nessuna discrimina¬ zione per le compagnie, distribuzione dei passeggeri in relazione alle capacità operative dei due terminal. «La Sea - dicono all'Enee - presenterà entro due settimane un progetto per trovare una soluzione condivisa». E la Sea stessa si è affrettata a rassicurare le compagnie aeree ricorrenti: «Non devono temere il trasferimento. Al Terminal 2 andranno solo vettori di paesi non aderenti all'Ue». In quanto alla saturazione di Malpensa e al rischio che la distribuzione attuale dei voli venga vista come un «privilegio» per la compagnia di bandiera se ne devono essere accorti anche all'Alitalia: a Bruxelles è stato annunciato che i voli diretti per l'Asia dovrebbero tornare a Fiumicino. Basteranno piccole modifiche e rassicurazioni alle compagnie che hanno presentato il ricorso? «Secondo noi - risponde Gammino - sarebbe meglio lasciare le cose come stanno, mantenendo a Linate i voli che attualmente ci sono. Nel frattempo eseguire tutti i lavori previsti, sia per le vie di accesso a Malpensa, sia per le strutture aeroportuali, in particolare il terzo "satellite" per imbarchi e sbarchi. Solo quando tutto sarà finito si potrà valutare l'effettiva potenziahtà dell'aeroporto». Ma il ministro dei Lavori pubblici Enrico MicheU non ha dubbi: «La battaglia è ancora dura e difficile, ma credo che Milano e Malpensa la stiano vincendo». Otto compagnie straniere si appellano a Bruxelles «Violata la concorrenza» Micheli ^Vinceremo noi» Il ministro dei Lavori Pubblici Micheli è ottimista sulle chances di Malpensa

Persone citate: Alfredo Roma, Gabriel Leupold, Gammino, Micheli, Olivier Jancovec, Osvaldo Gammino, Sabena

Luoghi citati: Asia, Bruxelles, Europa, Milano