Sos legionellla negli ospedali di Milano di Paolo Colonnello

Sos legionellla negli ospedali di Milano I Nas al San Raffaele e all'Istituto oncologico europeo, «l'ipotesi è omicidio colposo» Sos legionellla negli ospedali di Milano Si indaga su tre casi mortali Paolo Colonnello MILANO E' stato inspirando i vapor della doccia, fatta nel bagnc della sua cameretta in un ropar to dell'Istituto europea di oncologia, che una donna di 47 anni nel febbraio scorso si è ammalata e poi e morta per legionolla, un morbo killer che si diffonde attraverso le tubature dell'acqua e gli impianti di aria condizionala. Sull'episodio, denunciato dalla Asl, la procura circondariale di Milano ha aperto un'inchiesta, allargando da ieri le indagini su tutte le strutture sanitarie della città e delegando le verifiche al nucleo dei Nas dei carabinieri. Negli ultimi mesi sono stati infatti tre a Milano i decessi dovuti al «morbo del legionario»: oltre al caso dell'Istituto oncologico, due si sono verificati al San Raffaele. La decisione è stata presa dopo che il pubblico ministero Tiziana Siciliano, coordinatrice dell'inchiesta, ho interrogato cpme testimone un funzionario del sottoro malattie infettive del Comune, Il teste non sarebbe stato in grado di fornire una mappatura precisa sulla diffusione della legionclla a Milano. E adesso il pm, cosi come è successo a Torino con l'inchiesta promossa dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, vuole sapere quanti sono stati i casi di legionclla che si sono verificati negli ultimi anni nelle strutture pubbliche e private, se sono stati sempre segnalati e, infine, se nei nosocomi cittadini vengono rispettati i parametri di sicurezza previsti dalla legge. li mentre la Regione invita a non creare allarmismi, parlan- do di «infezione contenuta» (sono stati 25 i casi di legionclla da gennaio ad oggi in Lombardia, 34 nel '98, 26 nel '97, 38 nel '96 e addirittura 55 nel '951, ieri lo stesso ospedale San Raffaele, presso il quale si sono recati i carabinieri del Nas e il magistrato, ha reso noto che dal gennaio 1998 la direzione sanitaria ha riscontrato sei casi di malattia, di cui due conclusisi con la morto dei pazienti. Tutti i casi diagnosticati, come prescrive la legge, sono stati segnalati su un registro apposito presso le Asl, accompagnati dai dati sulla profilassi seguita, caso per ca- so, e sull'esito per il paziente. La stessa procedura, secondo l'ipotesi dell'accusa, potrebbe non essere stata seguita invece dall'Istituto oncologico europeo, il cui direttore sanitario è stato iscritto nel registro degli indagati con l'ipotesi di omicidio colposo. Gli accertamenti, disposti dal magistrato su dieci tubature dell'Istituto, avrebbero inoltre evidenziato la presenza del batterio della legionella. Da 11 gli investigatori sono risaliti alla centrale idrica, sospettata di essere il punto dove si concentrava l'infezione. Secondo quanto si è appreso, sarebbe bastato portare l'acqua a una temperatura di 60 gradi per eliminare il virus, che perisce a 41 gradi centigradi. L'Istituto Europeo di Oncologia, dal canto suo, precisa che «l'episodio di legionella verificatosi nel mese di febbraio scorso» ha colpito una paziente «in condizioni immunitarie fortemente ridotte». «L'istituto - si legge in una nota - è dotato di tutti gli impianti a norma di legge e il controllo della diffusione della legionella nell'acqua (problema comune ormai a tutti gli ospedali) prosegue co¬ me programmato con l'Asl competente per territorio». Nel grande centro «non profìt», inaugurato nel 1994 e che vede come direttore scientifico l'oncologo Umberto Veronesi, sono state sequestrate le cartelle cliniche dei degenti e in particolare di quelli transitati per il reparto dove è avvenuto il decesso. Gli stessi carabinieri hanno poi operato una sorta di censimento delle morti per patologie polmonari o polmoniti avvenuti in tempi recenti per verificare eventuali associazioni con il cosiddetto «morbo del legionario». Gli accertamenti disposti Ma dall'ospedale la replica: su 10 tubature del centro «Siamo dotati di tutti gli anti-cancro avrebbero impianti a norma di leggeindividuato il batterio killer e i controlli sono standard» L'ospedale San Raffaele di Milano

Persone citate: Raffaele Guariniello, Tiziana Siciliano, Umberto Veronesi

Luoghi citati: Lombardia, Milano, San Raffaele, Torino