Comincia l'era Guazzaloca

Comincia l'era Guazzaloca Comincia l'era Guazzaloca E il sindaco debutta con la banda L'etologo televisivo Giorgio Celli, il «solo che rìde» come ironizzano quelli che vogliono fargli pesare il molo di unico verde del consiglio, che promette di opporre a Guazzaloca la sua «moderazione intransigente», fi solito Ramazza che, al momento della proclamazione del sindaco, rimprovera il pubblico che dalla tribuna urla un «Gior-gio Gior-gio» da stadio, e si becca un «valla» sonoro dal più irrequieto dei Guazza-boys. Sull'altro fronte, il clima è da primo giorno di scuola. Giovanni Preziosa, l'ex vicequestore che An avrebbe voluto portare a Strasburgo e che il neo-sindaco ha insediato nel suo inedito assessorato alla Sicurezza, si aggira per l'aula distribuendo sorrisi e facezie: «Volevo venire a cavallo, con la stella di Tex Willer sul petto scherza - Tanto per fare un favore a quelli che mi chiamano sceriffo...». Paolo Foschini, il nuovo assessore allo Sport, suda eh caldo e di gioia nel suo completo ocra accessoriato col distintivo di l'orza Italia: «Io invece avrei vole- vo venire in bermuda», aggiunge. Gli altri, i peones della nuova destra vincente, si godono in pieno il loro d-day : Daniele Cardia, An ruspante alla Buontempo, occhiali si:uri su abito scuro su camicia scura su un corpo da buttafuori, non smette di sorridere a tutti. Patrizio Gattuso, dalla prima fila, passa il tempo a lanciare saluti e pollici alzati verso la tribuna, nascondendo il telefoni¬ no come uno scolaretto quando Leonardo Marchetti, l'ingegnere dell'Opus Dei appena eletto presidente del consiglio, tuona contro i trilli molesti che «disturbano i lavori». La politica, quella vera, partirà nei prossimi giorni. O più probabilmente è già cominciata nei giorni scorsi, nelle trattative per i posti in giunta e nelle commissioni, che qualche ferita devono averla aperta, nonostante i «passi indietro» chiesti da Guazzaloca, qualche concessione ai partiti il neo-sindaco deve averla fatta. Almeno a sentire i consiglieri che c'erano anche prima della rivoluzione, e che hanno combattuto fino all'ultimo la nomina a vicesindaco di Giovanni Salizzoni, leader di «Governare Bologna», la seconda delle liste civiche che ha corso con il nuovo sindaco: «Salizzoni si era candidato a tutto ed è finito delegato a nulla», commenta acido l'azzurro Angelo Scavone, con un sorriso che dice molte cose. Guazzaloca giura alle 11.18. Poi espone il suo programma per circa tre quarti d'ora. Una lettura piatta, monocorde, senza sorprese: la sicurezza, la logica d'impresa con cui gestire i servizi, la formazione cu holding e commissioni, la speranza in un'opposizione collaborativa. «Quello che abbiamo sentito non è un programma - lo gela la Bartolini - ma un discorso pieno di vaghe considerazioni politiche. E poi, nella sua giunta, c'è una donna sola...».

Luoghi citati: Bologna, Italia, Strasburgo