Radon, subdolo nemico che esce dal sottosuolo

Radon, subdolo nemico che esce dal sottosuolo AMBIENTE Radon, subdolo nemico che esce dal sottosuolo L'Italia affronta il problema delle regioni a rischio con uno studio del Cnr QUANDI ) avrete terminalo di leggere questa frase-, avrete inspirato, in inedia, 10.000 atomi di radono riuscirete ad espellerne una gran parto senza che abbia il tempo di interagire con i vostri polmoni. Ma una parte di quegli atomi entrerà in contano con il saligno e un'altra rimarrà nei bronchi fino al suo decadimento (cioè fino alla sua trasformazione in un altro elemento). Infatti il radon è un elemento radioattivo - «figlio» del radio - che si trasformerà alla fine in piombo, omettendo energia, in un tempo di dimezzamento (tinello necessario a ridurlo della metà) di 330.00» secondi, quanto basta por provocare del danni. L'icpr (la Commissione internazionale per la protezione radiologica della Geo) ha stabilito che la seconda causa dolio morti poi cancro al polmone è dovuta al radon. Le preoccupazioni sono tutto rivolto verso gli incidenti nelle centrali nucleari. Pochi sanno che lu radioattività di fondo del pianeta Terra è in grado di provocare problemi molto più gravi. In Italia la questione è particolarmente importante, in quanto da noi si registra una inedia, in ambienti chiusi, di 77Bq/rn cubo [Bequerel è l'unità di misura della radioattivi¬ tà) di radon contro i 40 del resto del mondo. Nel Lazio e nello altro zone vulcaniche questi valori possono salire a diverse centinaia di Bequerel, fino a quindici volto al di là del limite tollerabile; ma anche in Lombardia e in Friuli si registrano valori superiori alla media (90-120 Bq/m cubo) e per trovarne al di sotto bisogna spostarsi in Basilicata o in Liguria (30 Bq/m cubo). Le case costruite nel periodo umbertino a Roma, le residenze papali di Viterbo o le abitazioni della Campania possono registrare valori molto pericolosi di radon indoor. l'inora molto si ò discusso di questo inquinamento, determinato dal rilascio di radioattività naturalo dalla muratura di alcuno abitazioni composte di rocco vulcaniche. I prodotti eruttati dai grandi apparali vulcanici tirrenici hanno carattere particolarmente favorevole al rilascio del radon: alto contenuto in uranio (e quindi di radio) e elevata porosità che facilitano (lussi elevati. Inodoro, insapore e incolore il radon ristagna facilmente negli ambienti chiusi non aerati (non a caso nelle miniere il problema fu inizialmente gravissimo). Ma si è dimenticato che quell'accumulo dipende essenzialmente dal contesto geologico in cui si abita o si lavora, particolarmente ai piani più bassi, dove il legame con il flusso superficiale al suolo 6 strettissimo. Il Centro di studio per il quaternario e l'evoluzione ambientale del Cnr di Roma ha inesso a fuoco proprio questo aspetto e ha articolato in 5 fasi uno studio che dovrebbe contribuire a ridurre il rischio causato dal radon. Si tratta in primo luogo di studi di natura geologica, che consentano di individuare o limitare le aree vulcaniche suscettibili di contenere uranio e quindi i suoi prodotti di decadimento. Nel Lazio, per esempio, la Solforata di Pomezia - il luogo dove si manifestava l'oracolo di Fauno ricorduto nel VII libro dell'Eneide - presenta rilasci elevati del gas radon che sono attualmente tenuti sotto controllo; una situazione simile si registra all'isolarti Vulcano. Il radon indoor, dunque, dipende da quello esterno e direttamente dalla situazione geologica: dove ci sono importanti sistemi di spaccature vicino ad apparati vulcanici è facile che si ubbiano rilasci di radon che - ò bene ricordarlo non possono essere impediti in nessun modo (tantomeno suturando le fratture). Dal radon però ci si può difendere cono- scendo nel dettaglio il contesto geologico e costruendo meglio. Il limite stabilito dall'Icpr all'interno di abitazioni nuove è 200 Bq/m cubo, mentre in quelle già costruite è di 400 Bq/m cubo. Adeguati sistemi ili ricambio dell'aria possono mitigare il rischio, anche se sono meno efficaci per il flusso di radon primario dal sottosuolo. Negli Stati Uniti lo studio e il monitoraggio del radon fanno già parte integrante delle compravendite immobiliari, proprio perché si possono appoggiare su studi di dottuglio che da noi sono ancora in corso. Il riconoscimento delle aree di anomalia termica interessa- te da grandi faglie e fratture e dei bacini uraniferi, la caratterizzazione geochimica e geotecnica a piccola scala si devono accoppiare necessariamente olle misure dei coefficienti di emanazione caratteristici che consentano di prevedere i flussi, prima di procedere alle misure sul posto dei flussi stessi e alla costruzione di mappe del rischio. La conoscenza delle aree a rischio permetterà di individuare in modo non casuale, ma mirato, le costruzioni che potrebbero contenere elevate concentrazioni di radon, dopo di che avranno maggior senso anche gli interventi tesi ad allontanarlo. Mario Tozzi Mario Voltaggio Cnr, Roma Un gas radioattivo particolarmente abbondante nelle zone vulcaniche è la seconda causa di tumori dei polmoni « ~àrg<-->. PADOVA TRIESTE In questa carta sono rappresentate le regioni italiane dove è maggiore l'emissione di radon, il gas radioattivo responsabile di buona parte della radiazione naturale a cui siamo esposti. Le zone in grigio scuro sono più ricche di radon, quelle in grigio chiaro hanno valori intermedi, il bianco corrisponde a livelli bassi. La mappa è tratta da "Le Scienze», edizione italiana di «Scientific American», ed è stata realizzata dal gruppo di ricerca 3R di Ternate In questa carta sono rappresentate le regioni italiane dove è maggiore l'emissione di radon, il gas radioattivo responsabile di buona parte della radiazione naturale a cui siamo esposti. Le zone in grigio scuro sono più ricche di radon, quelle in grigio chiaro hanno valori intermedi, il bianco corrisponde a livelli bassi. La mappa è tratta da "Le Scienze», edizione italiana di «Scientific American», ed è stata realizzata dal gruppo di ricerca 3R di Ternate

Persone citate: Mario Tozzi Mario