L'età dell'auto elettrica

L'età dell'auto elettrica STORIA DELLA TECNOLOGIA L'età dell'auto elettrica Già cent'anni fa era promettente, ma... RICORRONO quest'anno numerosi centenari di invenzioni nel campo elettrotecnico che si collegano al bicentenario dell'invenzione della pila di Volta: qui vorremmo ricordare i veicoli elettrici, che cento anni fa destavano grandi speranze, durate tuttavia un solo decennio per la trionfale avanzata del motore a combustione interna. Negli Slati Uniti da qualche anno correvano diversi veicoli elettrici chi; si diffondevano nello grandi citta per le doti di affidabilità e pulizia in confronto coi primi viticoli a carburante. La Edison Electric aveva preconizzato che il maggior consumo di energia elettrica sarebbe stalo per questo uso. Il capo officina si chiamava Henry Ford; proprio colui che dieci anni dopo avrebbe lanciato il famoso «modello T». Nella sua autobiografia «My lite and rny work» scriveva nel 1925: «Non c'era e non si prevedeva alcun accumulatore sufficientemente leggero per essere utilizzabile sul veicolo elettrico», Inoltre riportava un colloquio con Edison, che condivideva la previsione clic l'elettricità non sarebbe rimasta l'unica fonte di energia per i veicoli stradali. I Ottavia Edison sperava di risolvere il problema con l'accumulatore al ferro-nichel e la signora Ford continuo per alcuni anni ad usare una vetturetta elettrica. A Cleveland, nel 1899 la Baker Motor Vohicle Co., che tuttora produce carrelli elettrici nel gruppo United Technologies, fabbricava piccole vetture «Runaliniit.» che circolavano a migliaia e lussuose «sedani) a quali.ro posti pm l'autista. Steiiiinetz, il teorico (lei circuiti magnetici, iniziò la sua attivila in una di queste fabbriche, contribuendo allo sviluppo dei motori. Anche in Europa c'ora l'interesse per queste automobili: a Parigi nel 1898 si lenno una prima competi/ione cui parteciparono 13 tipi diversi. L'anno dopo, esattamente uh secolo fa, por la prima volta un veicolo stradale superava i 100 chilometri all'ora: nel parco di Acheres, su un percorso di 1,6 chilometri fu omologala una velocità di 106,2 km/ora. Questo veicolo, degno di Jules Venie, merita maggiori dettagli. L'ingegner Camillo Jenatzy, un belga che a Parigi costruiva taxi elei Ilici, ebbe l'idea di sfidare ad una gara di velocità il conto Chasseloqp Loubat, possessore di una vettura Bollee da :i litri. Costruì allora un prototipo, la «Jamuis contente» dalla aerodinamica forma di siluro, ancora visibile al Museo dell'Auto di Coinpiogne: aveva due motori da 25 kW, direttamente sugli assi delle ruote posteriori, alimentati da una batteria al piombo. Al successo contribuirono i pneumatici M ichelin, studia ti appositamente con largo battistrada. In Inghilterra, l'Automobile Club inglese aveva fin dal 1898 organizzato un concorso per vetture elettriche. A Vienna, la ditta Lohner iniziò nel 1898 a produrre «carrozze elettriche». Il tipo che ricordiamo utilizzava un motore da 7HP alimentato da una batteria al piombo che rappresentava circa la metà del peso totale del veicolo. Il proget¬ lista ora un giovane tecnico di nome Ferdinand Porsche: prima di dedicarsi al motore a scoppio che lo avrebbe reso celebre, aveva intuito i limiti del sistema e per primo tentò la strada del veicolo ibrido che oggi si sta ripercorrendo. Questo veicolo utilizzava due motori a benzina De Dio» Bou- ton da 3,5 HP e due generatori da 1,8 kW che alimentavano due motori elettrici da 2,5 Cv. Il veicolo pesava 1700 kg e poteva raggiungere i 90 km/ora: si aggiudicò il primo premio alla Esposizione Universale di Parigi del 1900. Nell'anno successiva ne fu decisa la produzione in serie con motori Daimler Bénz, La società era costituita da Lohner, Porsche e un industriale di nome Jellinek che aveva una figlia di nome Mercedes. Infatti il nome era «Mercedes Electric», e durò solo fino al 1908, ma pose le basi per le glorie future. Anche in Italia non mancarono le iniziative. La Società Italiana Veicoli Elettrici Turrinelli costruiva a Sesto S. Giovanni veicoli industriali e taxi elettrici. Sulla «Domenica del Corriere» del 19 luglio 1903, l'illustrazione del pittore Beltrame raffigura il Cardinal Ferrari in visita pastorale sulla sua vettura elettrica guidata dallo stesso Gino Turrinelli. Nei pressi di Torino, ad Alpignano nella fabbrica dove Cruto costruì le prime lampadine elettriche (prima di Edison) la Società «Dora» produceva vetture elettriche e anche i loro accumulatori. Da questi appunti di storia della tecnologia, si possono trarre alcune considerazioni per i programmi attuali in questo campo. L'obiettivo dovrebbe essere il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani. Ma oggi il confronto avviene con veicoli che hanno raggiunto un alto livello di prestazioni, di affidabilità e che lucrano economie di scala, mentre gli «elettrici» possono contare per ora solo su accumulatori al piombo che, anche se migliorati, non offrono energie specifiche sensibilmente superiori al passato. Accumulatori al nichel (cadmio o idruri metallici) o al litio danno energie specifiche doppie o triple, ma il costo li confina ad applicazioni per l'elettronica portatile. Nuovi sistemi non sono prevedibili entro i prossimi anni. Anche con le esigenze ecologiche attuali, i veicoli elettrici sembrano destinati a occupare nicchie limitate e imposte per legge. In queste nicchie si potrebbero sviluppare i veicoli ibridi, nei quali un accumulatore di minor energia ma di sufficiente potenza viene alimentato da una pila a combustibile o da un motore termico/generatore. Guido Clerici All'inizio del secolo la sperimentarono Ford, Mercedes, aziende francesi e italiane; poi vinse il motore a benzina LA STAMUn prototipo sperimentale di vettura elettrica sviluppato dal Centro Ricerche Fiat accanto a urta pubblicd'inizio seco costituita da Lohner, Pore e un industriale di nome energie specifiche sebilmente superiori al pass Un prototipo sperimentale di vettura elettrica sviluppato dal Centro Ricerche Fiat accanto a urta pubblicità d'inizio secolo 86 DORA „ Sooietà Industriale Italiana ti/!! in (iettai/,ì Via Carlo Ftlict 7-4 Slabilirneni; in HP.OIItUO (Torino) Fabbrica ..Automobili Elettrici ad accumulatori DORA Masstma elegaaja- Silenziose - - Veloci. Vettura ideale per città e per dòme. Percorso 80-100 Km. con una scia carica. freno elettrico. Ricupero. Chiederò Catalogt llluitrat*. La vettura più economica.