La gioia mirabile dell'agile Barbiere di Giorgio Pestelli

La gioia mirabile dell'agile Barbiere La gioia mirabile dell'agile Barbiere PER incominciare la mia discoteca di classici, la scorsa settimana, mi era sembrato non trovare più solido e significativo basamento della Nona Sinfonia di Beethoven; oggi ho voluto scegliere la cosa più lontana immaginabile dal Beethoven della Nona, // barbiere di Siviglia di Rossini; per scoprire subito che non è affatto una cosa così lontana: quella Gioia che Beethoven canta alla fine della sua Sinfonia, che è la spinta vitale a rimontare limitazioni e egoismi, non è molto diversa dal vitalismo che trascorre spavaldo nel capolavoro rossiniano; oltre l'intreccio della comniedia luna grande commedia: Beaumarchais, e un grande libretto di Sterbini), il sostegno che nutre tutto è proprio l'ebbrezza di una gioia superiore agli stessi casi dei personaggi, un'allegria biologica tanto intensa da divenire affermazione (morale?! di fiducia nella vita. Dopo la clamorosa caduta della «prima» (20 febbraio 18161, già dal trionfo della seconda sera il Barbiere è entrato nei repertorio in tutti i teatri del inondo: e ne ha pagato il prezzo nelle deformazioni, tagli e storture dettate dal cambiare dei gusti e degli stili esecutivi; alcuni personaggi si videro cambiare i connotati: Rosina, cantata per lo più da soprani leggeri, non era più la «sveglia vedovella» che tanto piaceva a Stendhal, a Bartolo avevano tolto l'aria «A un dottor della mia sorte», perché troppo difficile. Basilio finiva col sembrare un sinistro basso verdiano; e perfino la strumentazione fu modificata, fra l'altro sopprimendo gli ottavini, con i loro bagliori, le loro pagliuzze dorate. Per tutto ciò l'esecuzione che ha fatto epoca nella storia del Barbiere è quella diretta da Claudio Abbado (London Symphony Orchestra, The Ambrosian Opera Chonis, Deutsche Grammophon, 2 Cd Stereo -157 733-2, lire 56 mila): basata sull'edizione critica di Alberto Zedda. riporta l'opera alla nativa freschezza e agilità, facendo leva sull'irrefrenabile continuità ritmica e sullo stile vocale belcanlistico; basti dire che i cantanti sono Teresa Berganza, Luigi Alva, Hermann Prey, Enzo Darà e Paolo Montarsolo. Certo, in questa ripulitura di Rossini dalle incrostazioni posteriori Abbado era stato preceduto da Giù. Serafin, Giulini, ma ne ha sigillato la petfezione, e partendo per di più dalla tribuna europea di Salisburgo 119681, sul terreno dei Mozart e Beethoven. ABBADO DIRIGE UNA VERSIONE RIPULITA DALLE INCROSTAZIONI CHE LASCIA ASCOLTARE IL VERO ROSSINI ABBADO DIRIGE UNA VERSIONE RIPULITA DALLE INCROSTAZIONI CHE LASCIA ASCOLTARE IL VERO ROSSINI Giorgio Pestelli

Luoghi citati: Salisburgo