Venite in fretta a visitare le Langhe...

Venite in fretta a visitare le Langhe... Venite in fretta a visitare le Langhe... Negli Anni 60 si è sviluppata l'epopea dei geometri: villotte con paramano costruite di fianco al rustico, cantine stile fabbrichetta, capannoni. Sindaci, fermate questo scempio VENITE in fretta a visitare le Langhe, tra pochi anni questo torre avranno perso definitivamente il loro fascino. Da queste parti il paesaggio viene definito antropizzato, vale a dire disegnato dall'uomo con vigne e filari che modellano le colline; il lavoro di generazioni di contadini ricco di esperienze e rispettoso dell'ambiento. Le colline della malora fenogliana fortunatamente non sono più tali, l'intraprendonza e l'abnegazione al lavoro hanno portato un diffuso benessere che, attorno al vino e al suo turismo, ha consentito a tanti giovani viticoltori di non spopolare le campagne. Lasciamo ai cultori del bel tempo antico l'immagine dell'acciuga appesa al filo per i ns.i poi ire la polenta o le lunghe file di carri con bigonce cariche di uve che scendevano al mercato d'Alba. I commercianti al caffè e i contadini a presidiare i carri con le uve che cominciavano a fermentare, alla fine pur di non riprendere il cammi no del ritorno si accettava qualunque prezzo. I nipoti di quei contadini oggi vendono le loro bottiglie nei mi}; Hi ni ristoranti di New York, Tokyo, Londra e da alcuni mesi anche nella sciovinista Parigi, Gratificati nel loro lavoro e nelle loro finanze la gente di Langa ha voluto e dovuto rinnovare cantine e abitazioni e su questo terreno è iniziato un progressivo degrado del paesaggio. I fondovalle sono ormai territorio conquistato dai capannoni, la collina, un tempo caratterizzata da piccolo aree boschive sui versanti esposti a Nord dove mai un vignaiolo avrebbe piantato una vite, oggi è tutta vigneto monotono, invadente, ossessivo. I diritti di nuovi impianti si ottengono grazio alla dismissione di vigneti del Sud Italia e così l'area vitata si estende in zono non vocate. Ma dove l'esposizione non è buona, al fondo di colline piene di umidità, qui, dicono solerti viticultori, pianteremo le uve bianche o quelle meno pregiate. In realtà è in aumento la produzione del Barolo. L'inizio del degrado edilizio ha una datazione negli Anni 60. Da allora s'è sviluppata l'epopea dei geometri, le villotte con paramano costruite di fianco al rustico, le cantine stile fabbrichetta, i capannoni. Pagato lo scotto della transizione dalla pover¬ tà al benessere sembrò profilarsi, all'inizio degli Anni 90, una nuova sensibilità verso il buon gusto e la difesa del territorio. Fu solo un moto nobile ma minoritario, con assoluta impotenza si assiste all'estendersi di questo cancro del paesaggio. Mi scuseranno i lettori se ritorno a citare il «viaggio» televisivo di Mario Soldati. Nell'autunno del 1957 il Nostro salì con la sua troupe al Belvedere di La Morra dove realizzò una lunga inquadratura sulla Langa sottostante. In questa sequenza si rivedono le macchie dei boschetti e un panorama assoluI a mente ino imparabile con quello odierno. Ma le sorprese più belle devono ancora venire: un ospedale di cinque piani fuori terra nelle prime colline di Verduno, un impatto ambientale sconcertante! Una cantina di 5 mila metri quadri all'imbocco della vallo del Barolo. Tutto ciò avviene in piena regola con gli attuali strumenti urbanistici. Sarebbe ora che i sindaci prendessero coscienza di questo scempio adottando misure drastiche in modo coordinato: una sorta di parco paesaggistico. Carlo Petrini

Persone citate: Carlo Petrini, Mario Soldati

Luoghi citati: Italia, La Morra, Londra, New York, Parigi, Tokyo, Verduno