La rivolta di Haiti tra voodoo Napoleoni neri e schiavi guerrieri

La rivolta di Haiti tra voodoo Napoleoni neri e schiavi guerrieri La rivolta di Haiti tra voodoo Napoleoni neri e schiavi guerrieri RECENSIONI" Alessandro Barbero ERARO che una recensione parta dall'aspetto esteriore d'un libro: ma nel caso della torinese Instar Libri è inevitabile fare un'eccezione. I suoi libri assomigliano sempre più a prodotti di design, senza che questo vada a scapito della qualità dei testi, scelti con gusto mai banale. Cosi il corposo romanzo di Madison Smartt Bell, Quando le anime si sollevano (traduzione di Bona Flecchia), che racconta la rivolta dei Neri d'Haiti contro i loro padroni francesi alla fine del Settecento, è un parallelepipedo di lucido ebano, complotamente nero su tutte le sue sei facce:perchó non sono nero solo la costa e la copertimi, ma anche il taglio delle pagine è d'un magnifico color carbone Americano del Tennessee, Bell racconta un universo claustrofobia} di padroni bianchi e schiavi negri, di calura soffocante, erotismo morboso e pulsioni sanguinarie, che richiama da vicino certa letteratura del profondo Sud. Con la differenza che gli Stati Uniti non conobbero rivolte servili, se non episodi RECENAlesBa SIONI" ndro ero isolati e subito spenti come la ribellione di Nat Turner, mentre ad Haiti l'onda lunga della Rivoluzione Francese provocò un'insurrezione di spaventosa crudeltà. E anzi qualcosa di più, perché i lunghi anni durante i quali l'isola rimase virtualmente senza governo^ videro emergere fra gli schiavi ' ribelli capi politici e militari di grandi qualità, capaci di orga- nizzare militarmente i loro seguaci alla maniera europea, di affrontare i bianchi in battaglia campale e negoziare abilmente con le grandi potenze. Occorsero dieci anni perché il Direttorio e il Primo Console avessero finalmente ragione dell'esercito negro e del suo condottiero, Toussaint l'Ouverture, il Napoleone di Haiti. C'è qui. come si vede, il materiale per un formidabile romanzo storico, e l'attesa non rimane delusa. Bell sa intrecciare abilmente le tragiche vicende del dottor Hóbert appena giunto dalla Francia alla ricerca della sorella, del crudele piantatore Araaud e di sua moglie Claudine, del capitano M ai Ila rt, che non sa più a chi deve la sua lealtà ora che i Giacobini hanno ghigliottinato il re, del padre Bonne-Chance incapace di resistere al richiamo della carne, del negro Riau fuggito da una piantagione per unirsi ai ribelli delle montagne, e naturalmente del vecchio, saggio Toussaint, che da schiavo-cocchiere diventerà generale dell'esercito spagnolo e poi dittatore di Haiti, prima di morire in esilio in una fortezza del Giura. Il romanzo contiene, a dire il vero, anche ripetizioni e lungaggini: e può darsi che qualcuno, alla fine, si nausei di questa successione ininterrotta di scannamenti, crocifissioni, scuoiamenti e stupri di massa; ma l'effetto probabilmente è voluto, è la stessa nausea prodotta dai campi di canne da zucchero che bruciano, sollevando immense nuvole di fumo nero dall'odor di caramello, o dalla squallida dieta di tuberi, bana¬ ne e carne secca cui tutti quanti sembrano condannati sull'isola maledetta, appena ravvivata dal cattivo rum o dal vino importato dalla Francia. La tenuta stilistica è fortemente diseguale; in genere, si direbbe che l'autore sia poco in sintonia con i suoi personaggi bianchi, portati a esprimersi con legnosa banalità, mentre le pagine in cui padano e si muovono i neri risultano di straordinaria efficacia. Memorabili in particolare :i capitoli in cui parla in prima persona lo schiavo fuggiasco Riau, immerso nel suo mondo di sogno in cui la realtà materiale e il mondo degli spiriti voodoo s'intersecano inseparabilmente: capace di ubriacarsi di sangue quando Ogoun Ferraille lo cavalca, ma anche di controllare furtivamente il proprio corpo «per essere sicuro di non sbiadire e diventare bianco», dopo una giornata passata in piazza d'armi ad addestrare una compagnia di fantaccini. Nella sua lingua impastata di locuzioni creole, è lui a dire l'ultima parola sugli orrori di Haiti e sulla loro vera ragione, quando contempla gli schiavi tornati al lavoro al primo segnale di restaurazione: «Quando li osservavo là tra le canne mi sembrava di vedere solo il loro zombi cadavre. Dov'era il ti-bon ange?Dove il gros-bonange? Nella testa di uno schiavo non c'è nulla, è tutto cadavre». OCCORSERO DIECI ANNI PERCHÉ IL DIRETTORIO E IL PRIMO CONSOLE AVESSERO FINALMENTE RAGIONE DELL'ESERCITO DI TOUSSAINT L'OUVERTURE Una rivoluzione claustrofobica nella calura soffocante, in un universo pervaso da erotismo morboso e pulsioni sanguinarie Le spiagge ed i luoghi che videro la rivolta dei Neri d'Haiti contro i loro padroni francesi alla fine del Settecento 4 Madison Smartt Bell Quando le anime si sollevano Instar Libri, pp. 688. L. 40.000 ROMANZO STORICO

Persone citate: Alessandro Barbero, Bona Flecchia, Madison Smartt Bell, Nat Turner, Ogoun Ferraille, Primo Console, Toussaint