Hemingway

Hemingway Hemingway Da Ava Gardner a Mailer: chiacchiere con una amica I NCONTKA1 He I mingway la prima I volta alla vigilia di Natale del 1947 a Ketchum, nell'Idaho. Gli piaceva passare le vacanze lì, lontano dalla sua casa cubana di San Francisco de l'aula, e alla line costruì li la sua casa. Ero andato a parlargli di Sidney Franklin, il torero di Brooklyn, di cui stavo scrivendo. Hemingway fu straordinariamente paziente e generoso, e mi diede materiale meraviglioso su Franklin e sulle corride. Poi lui e sua moglie Mary mi invitarono ad unirmi a loro ed ai loro tre tigli, per un'elaborata cena di Natali? preparata da Mary nella casupola in cui stavano. In seguito restammo in coni atto e un paio d'anni dopoquando gli Hemingway vennero a New York, riuscii a passare abbastanza tempo con lui da scrivere un suo lungo profilo per questo giornale. All'epoca, come gli piaceva direaveva «mezzo secolo d'età». Negli undici anni seguenti mi scrisse innumerevoli lettere. Anche Mary mi scriveva, di tanto in tanto, Con questa corrispondenza si stabilì un'indistruttibile amicizia. L'ultima volta che sentii Hemingway fu nel 1961, quando era ricoverato nell'ospedale Saint Mary di Rochester, nel Minnesota. Circa cintine mesi dopo si suicidò, a Ketchum, Nelle lettere che mi scrivevaHemingway spesso usava la «lingua indiana» che aveva inventatoeliminando gli articoli e facendo voluti errori di grammatica. Scherzava anche in altri modi. Ad esom pio, scrivendo, poteva passare dalla macchina da scrivere alla penna«Dovuto lasciare macchina per auto commiserazione i crampi. Ci sonoMOBY DICK: «E' TUTTO FANECCETTO LA RETORICA, CHEUNA MERDA. CI SONO PURE UN SACCO DI PAROLE SU UNBALENA. MA QUALCOSA CEmolte compensazioni nella vita. Comunque, non devo risposare Dorili hy Parker. Per favore scrivi Huek Hemingstein», Oppure: «Scritto te una buffa lettera quando i tuosono arrivati Ma dovuto strapparla perché era troppo rude. Comunque non avrei dovuto dire quel che ho dello sulla casa del peccato ecc. Ma mi sono abituato a dirti la verità ed e un'abitudine dannatamente difficile da perdere. Proballile sono solo tanto stronzo quanto quei bastardche corrono dai loro analisti. Il mio analista si chiama Royal Portable (silenziosa) terza». Gli piaceva riferirsi alla sua macchina da scrivere anche come Royal Deportable Machine. (...) Occasionalmente si scusava per il suo «scrivere «riatto». E mi chiede va: «Ma tu non vuoi che li scriva sempre con una fiamma dura come una gemma, vero?» Allora si gettava in una frase alla Hemingwaycome solo Hemingway poteva scriverla. Parlando della «vita notturna da preda inseguita» che conduceva a Cuba, una volta mi scrisse che era stato sveglio fino «0230», e che in quel momento erano le «0530»: «Ssia facendo chiaro ora, prima che isole sorga, e le colline sono grigie per la rugiada della notte». (...) STICO ... Nelle lettere che mi scriveva ridicolizzava le persone che non rispettava: spettegolava sulle persone che conosceva; simpatizzava con le persone che era" tei guai. Mi raccontò dell'irritazione nei confronti della moglie di un suo amico: «C'è sempre, con lei. un sacco di chiacchiere sull'essere ebreo e il non essere ebreo», scrisse, «questo mi annoia sempre a morte, perché personalmente osserverei lo Yom Kippur quanto la Pasqua, e io sono davvero un indiano penso comunque, e probabilmente noi siamo stati deprecati tanto quanto gli ebrei. A me piacciono molto gli ebrei, ma ini annoiano sempre le persone che fanno una professione della loro razza, della loro religione o della loro nobile famiglia. Perché mai non possiamo considerare risolta la maledetta questione?» (...) Io non sono mai andata a pesca o a sparare o a caccia o in campeggio o in safari in Africa, e tanto meno in guerra. Non ho mai avuto interesse a far nulla de! genere. Ma mi piaceva ascoltare Hemingway raccontare di tutte ciò. perche diceva ogni cosa con originalità, con ardore, con energia e con umorismo. Durante una battuta di pesca ini raccontò che avevano preso cinque, cinque tonni, cinque pesci re, una dozzina di barracuda, una cernia grandissima e una femmina ili delfino, «del ti|Ki che cambia dal dorato all'argentavi quando muoio no». Gli piaceva istruirmi sulle ahi t udini delle focene e delle baleno. La focena, diceva, è il tuo migliore amico in mare: stara con te e giocherà per miglia e miglia e ver rà attorno alla barra e la notte spruzzerà rome una balena ma senza il terribile puzzo delle balene Il capodoglio, imparai, quando mangia i calamari ha il peggiore degli aliti. Alcuni racconti di pesca a volte mi faceva no ri fugge re per mesi dai piatti di mare Qualche volta ini descriveva comesi sentiva a Finca Vigia. Tornali do a casa da un viaggio, diceva ad esempio che era ancor meglio di (manto non ricontasse Era meraviglioso, scriveva, «avere un sacco di spazio per lavorare e pieno di ceste vuote dappertutto». Nessun altro mi ha detto cose simili.!...) Oliando discutevamo di scrittura o di scrittori non lo facevamo in un gergo strettamente intellettuale Parlando di pesce, una volta passammo a «Moby Dick» Ricordo che gli dissi che mi era piaciuto leggerlo. Lui disse: «E' tutto fantastico eccetto la retorica, che è una merda. Ci sono pure un saccodi parole su una balena. Ma c'è anche qualcosa di fantastico». Poi, nella sua abitudine metaforica di paragonare gli scritto n ai lanciatori di baseball, disse che Melville è come «un veni buon lanciatore sinistro senza controllo ma che ha giocato in tutte le squadre e sa tutto». Hemingway poteva essere molto divertente quando parlava degli altri scrittori «Com'è il libro di FaulkneriV mi chiese una volta, «L'hai letto.' Non devo commentarlo finché non l'ho ietto o non l'ho abbandonalo, ma una cosa la so, che «SONOC'È QUDI TOLE QUACORRO scrivere deve certo essere facile se sei andato in un fienile con un quarto di whiskey ed hai scrino cinquanta cartelle in una buona giornata senza sintassi». Una volta mi chiese cosa pensassi del «punteggio degli scrittori americani* di Faulkner. (...) Mi era piaciuto «Il nudo e il morto» di Norman Mailer, e l'avevo inandato a Hemingway. Lui pensava che Mailer avesse molto talento e disse di essere «del tutto a suo favore» Continuò: «Gli auguro fortuna e di continuare a scrivere. Ha un sacco di stoffa». Un'altra volta scrisse di Mailer: Ha una bella immaginazione e se la disciplina e la controlla e inventa davvero partendo da quel che sa. può diventare un diavolo di scrittore Non dirglielo perche' i ragazzi si offendono per ogni opinione». Pensava che lrwin Shaw fosse «uno stronzo ed un O IL MIGLIORE? EL FIGLIO DI PUTTANA STOJ CHE MI BLOCCA NDO MI AVVICINO A LUI O VERSO SHAKESPEARE» buon scrittore di racconti Ma se dicessi che e un cattivo drammaturgo (il che è verni direbbe che sono antisemita» (...) Nel 1954, dopo che Hemingway fu insignito del premio Nobel, disse che lui e Mary non vedevano arrivare a Cuba altri che «maledetti scocciatori, ex originali e gente che vuole stringere la mano all'uomo che ha steso i legatari di Alfred Nobel» Mi diceva di gente che andava da lui e diceva. «Volevo solo dirle, signor Hemingway, che secondo me lei e il nostro più grande scrittore. Lei e Louis Bromficldi (Quella volta risi della grossa) Lo stesso anno Hemingway mi riferi timidamente che un altro insolito visitatore era andato a Finca: Ava Gardner. «Solo por tre giorni», scrisse. «Non è afTatto tesa, e a me piare guardare belle donne e domani andrò fuori in barca con lei e Mary e Mayito Manocal. E' stala proprio brava a venire senza tirarsi dietro no giornalisti né telecamere e usando il nome di Ann Clark». Sembrava piacergli ricevere visite, ma spesso desiderava che partis sero e Io lasciassero lavorare. Alla fine di una lettera, con l'ora «0215» in cima, scrisse: «Sono svoglio dopo aver inandato lutti a lotto Ma se vuoi sapore quanto si sento solo un uomo quando il suo maledetto libro e uscito puoi portare qui il rivelatore solitario e fare qualche rilievo accurato». (...) Oliando era depresso o scorato, si volgeva a volte alle sue metafore sul baseball o il pugilato, direndo che slava «lanciando un lesi davanti a tribune vuoto», o «combattendo dei match da venti round con Stanley Kotchel senza un solo spettatore pagante presente». (...) Tutti gli scrittori anelano ad essere considerali i migliori. Alcuni nascondono questo desiderio, altri lo negano. Hemingway, più di ogni altro scrittore che ho conosciuto, era esplicito nel suo desiderio, e toccante come un bambino. Una volta mi disse che voleva^ essere il Campione del Mondo. «Ma c'è quel figlio di puttana di Tolstoj che mi blocca e (piando mi avvicino a lui coito verso Shakespeare». Pubblichiamo Inani tratti da un articolo di lilian Ross, famosa giornalista del «New Yorkem ecjr.indeamica di Hemingway con cui intrattenne per oltre 20 anni un affettuoso rapporto familiare MOBY DICK: «E' TUTTO FANTASTICO ECCETTO LA RETORICA, CHE È UNA MERDA. CI SONO PURE UN SACCO DI PAROLE SU UNA BALENA. MA QUALCOSA CE'»... «SONO IL MIGLIORE? C'È QUEL FIGLIO DI PUTTANA DI TOLSTOJ CHE MI BLOCCA E QUANDO MI AVVICINO A LUI CORRO VERSO SHAKESPEARE» Hemingway: quando non era in giro per il mondo si divideva tra la casa cubana e quella in Idaho

Luoghi citati: Africa, Cuba, Idaho, Minnesota, New York, Rochester, San Francisco