Giallo a Montecarlo 3 vip italiani in carcere

Giallo a Montecarlo 3 vip italiani in carcere Indagini sulla morte di una baby sitter Giallo a Montecarlo 3 vip italiani in carcere Trovate in un lussuoso appartamento grosse quantità di sostanze stupefacenti Giulio Gavino MONACO Tre italiani in stato di fermo nelle prigioni della rocca del Principe Ranieri e interrogatori riservati di personaggi eccellenti. Il Principato è in subbuglio per le indagini legate a un giallo inquietante: la morte di una ragazza, la baby-sitter di una famiglia di origine italiana trovata senza vita in un lussuoso appartamento a più piani affacciato sul porto dove sono all'ormeggio le flotte dei miliardari. I fermi della gendarmeria sarebbero scattati però non in relazione al decesso della giovane, ma perii ritrovamento di un ingente quantitativo di droga. Il consolato italiano a Monaco non conferma né smentisce, si trincera dietro un riserbo imbarazzato ma rigoroso. L'unica certezza riguarda i fermi: «Esiste un caso - spiega al telefono un diplomatico - ma la situazione è sotto controllo». Poi, negli uffici di avenue de L'Annonciade 17, dove sventola l'unico tricolore diverso da quello dei maxiyacht, risponde soltanto la segretaria telefonica. I nomi che circolano sono comunque legati al mondo dell'alta finanza, imprenditori, al jet-set che frequenta feste e serate mondane intorno alla corte di Ranieri III. A giudicare dal comportamento del consolato non è azzardata l'ipotesi che si possa trattare di «ex-italiani», ovvero persone attualmente residenti nel Principato e chiaramente svincolate dalle autorità della Repubblica. E proprio questo potrebbe essere l'«escamotage» che ha fatto cadere il silenzio sull'indagine cucendo la bocca a tutti, rallentando anche la prassi delle comunicazioni alle autorità italiane. Interrogpersoeccedel PriMassimtra gli ine al co La morte della ragazza risalirebbe a venerdì. Gli inquirenti avrebbero disposto l'autopsia per accertare le cause del decesso. Nell'appartamento, comunque, i gendarmi avrebbero trovato qualcosa di insolito assieme a evidenti riscontri in grado di chiarire che non si sarebbe trattato di una morte accidentale. Di qui la decisione di procedere all'autopsia e a una serie di perquisizioni. Queste ultime avrebbero portato al rinvenimento della droga. I fermi, sarebbero scattati poche ore dopo. E gli italiani? ati alcuni naggi lenti ncipato o riserbo quirenti nsolato L ipotesi più probabile è che si tratti di persone che avevano la disponibilità dell'appartamento dove è stato trovato lo stupefacente. Ma è riserbo anche sulle contestazioni istruttorie, quelle che per la giustizia italiana sono fSBSSSBSBSKSSSi ^e «ipotesi di reato» che portano agli avvisi di garanzia. A Monaco è introvabile anche il commissario capo della gendarmeria. E quando iniziano a circolare i primi nomi sono le conferme a mancare. Fino a tarda sera si è continuato a parlare di notizie «ufficiose», rimbalzate anche tra le questure e i comandi dei carabinieri. Solo questa mattina potrebbero trapelare i nomi dei protagonisti della vicenda e, soprattutto, il perché del loro coinvolgimento. Nonostante la notizia riguardi la morte di una giovane baby-sitter, ancora una volta è la «ragion di stato» del Principato ad avere la meglio. Indagini immediate e fermi di polizia (che potrebbero anche rivelarsi infondati), ma soprattutto silenzio e mistero, quasi che il vero fiali') non sia legato alla sorte ella presunta vittima, ma all'indagine. Interrogati alcuni personaggi eccellenti del Principato Massimo riserbo tra gli inquirenti e al consolato

Persone citate: Giulio Gavino, Principe Ranieri

Luoghi citati: Monaco, Montecarlo