Csm spaccato sull'erede di Caselli di Giovanni Bianconi
Csm spaccato sull'erede di Caselli Grasso resta favorito, ma spunta la candidatura di Puglisi, capo del gip di Palermo Csm spaccato sull'erede di Caselli Oggi voto finale in commissione Giovanni Bianconi ROMA Rimane favorito il vice-procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, per la carica di procuratore di Palermo, ma diventa più difficile ottenere quell'unanimità auspicata dai sostenitori della «sensibilità istituzionale». Al secondo giorno di discussione nella commissione incarichi direttivi del Csm, infatti, il «laico» del Polo Michele Vietti e il «togato» di Unicost Ettore Ferrara hanno mostrato perplessità sulla scelta di Grasso, facendo capire (più chiaramente il secondo del primo) di preferire il candidato alternativo: Giovanni Puglisi, attuale capo dei gip di Palermo. Nella commissione siedono sei consiglieri, e a questo punto quattro sareblxiro per Grasso (il relatore Visconti di Magistratura indipendente, Viuzzi di Magistratura democratica, Snaturo dei Movimenti riuniti e il «laico» di sinistra Di (lagno), e due pur Puglisi. Trasferendo gli slessi schieramenti nel plenum del Consiglio superiore, Grasso dovrebbe ottenere diciotto voli, contro gli undici di Puglisi. Dunque il vice di Vigna alla Superprocura antimafia dovrebbe comunque farcela, ma con un Csm spaccato e senza quell'appoggio unitario sollecitato l'altro ieri dal relatore. Era stata proprio la prosa di posizione di Visconti a far pendere la bilancia dalla parte di Grasso, perché scopriva le intenzioni di Mi, la corrente che fa da Ugo in questa decisione. A quel punto c'era la possibilità che, anziché condurre una battaglia di minoranza la corrente di Unicost (la più forte tra i magistrati e la più nutrita nel Csmj scegliesse di appoggiare tirasse. Ma così, per il momento, non è. Gli otto anni di maggiore anzianità professionale e il l'atto di aver comunque diretto un ufficio giudiziario a differenza di Grasso, quello dei gip, fanno sì che Unicost si schieri dalla parte di Puglisi. La commissione Direttivi s'ò aggiornata ad oggi, per concludere il dibattito e votare. Così la ratifica semi-ufficiale di Grasso che sarebbe arrivata se si fosse votato all'unanimità per lui - non c'è stata, e bisognerà attendere ancora per capire chi prenderà il posto lasciato libero da Gian Carlo Caselli dopo sei anni e mezzo di permanenza a Palermo. Nonostante il rinvio di ieri, la possibilità che il plenum possa pronunciarsi prima delle ferie estive (come auspicato dal presidente della Repubblica Ciampi) non è ancora tramontata. Appena la commissione avrà deciso, infatti, il ministro della Giustizia Diliberto darà subito il «concerto», e la pratica potrebbe essere inserita in uno degli ultimi ordini del giorno di luglio del Consiglio. Nel suo intervento di ieri, il «laico» Vietti s'è scagliato contro l'eccessiva fretta dimostrata dal relatore Visconti per una nomina che, ha sostenuto, «è la più delicata fra tutte quelle di quest'anno». E allora, sostiene il consigliere eletto su indicazione del Polo in «quota» ecd, per una nomina così delicata, «ci vuole un dibattito delicato. Invece ci siamo trovati di fronte a una proposta che io ho inteso come un prendere o lasciare. Se non avessimo chiesto l'aggiornamento ad oggi (cioè ieri, ndr), forse si sarebbe chiuso tutto in un pomeriggio. Com'è possibile, se per incarichi ben meno delicati abbiamo discusso giorni e giorni?». Insomma, al «laico» del centro-destra non è andata giù quella «proposta secca» su un nome solo, nemmeno se avanzata in nome della tanto auspicata unanimità: «Proprio per arrivare a soluzioni unitane non si può mettei c sul tavolo un nome e dire prendere o lasciare». Per adesso Vietti è riuscito a far slittare il voto ad oggi; sull'esito della querelle, che a questo punto s'è ufficialmente aperta, si vedrà. Piero Grasso, candidato favorito alla successione di Gian Carlo Caselli alla procura di Palermo
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