Cheli: gli spot per le europee erano corretti

Cheli: gli spot per le europee erano corretti Maggioranza divisa sul garante per TAuthority. E i ds lasciano la Commissione di Vigilanza Cheli: gli spot per le europee erano corretti «Tocca al Parlamento colmare il vuoto legislativo sulla par condicio» ROMA (ili spot elettorali «erano formalmente corretti» secondo le leggi vigenti, l'Autorità «è intervenuta sempre tempestivamente», ma non spetta a un organismo di garanzia «colmare i vuoti legislativi» che esistono dopo la mancata conversione in legge dei decreti sulla par condicio. Norme che «andrebbero ripristinate». Alla fine della relazione annuale dell'Autliority per le comunicazioni il presidente Enzo Cheli entra nel merito della controversia sugli spot elettorali per le europee e le amministrative, per difendere l'operato della commissione. E nel far questo, non solo sottolinea abbondantemente la mancanza di norme in materia di par condicio. Ma spiega che l'Authority, se non chiede nuove regole, domanda tuttavia che vengano reintrodottc «quelle che c'erano in passato». E finisce per scatenare un bel po' di polemiche, soprattutto a sinistra. Inevitabilmente, dal momento che a sollevare la questione degli spot prò Berlusconi e prò Bonino era stato il segretario della Quercia Veltroni. Il quale oggi preme perchè l'intera materia, dal ddl 1138 sulle televisioni al conflitto di interesse, alla par condicio, siano affrontati al più presto dal Parlamento. Così, lo stesso presidente della Camera Violante esorta a «trovare un assetto legislativo stabile e duraturo» che governi il rapporto fra media e istituzioni politiche. E critica larvatamente l'Authority, osservando che uno dei compiti fondamentali attribuitile è garantire che «il gioco che si svolge nel foro della comunicazione avvenga nel pieno rispetto delle regole». Una «intromissione» in questioni delicate dei rapporti fra politica e comunicazione che gli An Gasparri e Selva giudicano inopportuna Il ministro delle Comunicazioni Cardinale solidarizza con Cheli («non poteva fare di più»). Ma il sottosegretario ds Vita, considera la parte sui monitoraggi e i controlli «la più debole» della relazione del garante. Mentre il ds Giulietti prende atto con soddisfazione che «Cheli ritiene che le norme sulla par condicio siano da rifornitilare». Soddisfatti che alla fine gli spot elettorali si siano rivelato «corretti» sono invece sia il presidente di Mednsct Gonfalonieri sia esponenti di rilievo di Forza Italia. «Gli untori del centro sinistra sono stati sbugiardati», commenta il capogruppo azzurro al Senato La Loggia. Il malumore diessino si è poi trasferito in Commissione di Vigilanza Rai, dove i commissari della Quercia hanno lasciato l'Aula dopo l'intervento del direttore generale Rai Celli sull'informazione del servizio pubblico in campagna elettorale. [r. r.] È9^Ì {xrfl Enzo Cheli

Luoghi citati: La Loggia, Roma