Pera è rauto: temo un altro vohafacàa di Raffaella Silipo
Pera è rauto: temo un altro vohafacàa FORZA ITALIA DICE SI' Pera è rauto: temo un altro vohafacàa intervista Raffaella Silipo ■ o resto molto cauto». Il reIsponsabile Giustizia di Forza ■ Italia Marcello Pera, uno dei paladini del Giusto Processo, accoglie con soddisfazione «moderata» la decisione della Commissione Affari costituzionali della Camera di prendere come testo base della riforma costituzionale quello approvato dal Senato. «Ci sono state molte, troppe giravolte in questi mesi. Insomma, ho ancora delle perplessità. Preferisco aspettare, per giudicare, il voto dell'aula». Non può però negare, senatore, che questa volta la maggioranza vi sia venuta incontro, o sbaglio? «Certo, ritornare al testo base rimette equilibrio tra le forze politiche. Ma non vorrei che si trattasse di un passo avanti apparente. Non ò la prima volta che i diessini votano in un modo in Commissione e in un altro in aula. Non solo: nella posizione della maggioranza c'è una contraddizione profonda». Quale contraddizione? «Da un lato si approvano a livello costituzionale i principi del Giusto Processo, dall'altro si rinvia l'incompatibilità tra Gip e Gup, che si basa proprio su uno dei principi fondamentali della riforma, quello della terzietà del giudice». Qual è il collegamento tra le due norme? «Per il principio della terzietà e imparzialità del giudice, secondo cui ogni cittadino ha diritto a essere giudicato da un magistrato che non ha ancora esaminato il suo caso. I ds approvano la nonna, ma non la vogliono applicare ai processi in corso. E' un chiaro esempio di doppia moralità sulle garanzie: ampio riconoscimento dei principi generali ma negazione di fatto di questi». Il relatore Antonio Soda sostiene che comunque il testo base del Senato va integrato. Che ne pensa lei? «Io posso solo parlare per le integrazioni proposte da lui in passato, il cui intento da "tela di Penelope" era palese. Ribadire la necessità dell'oralità, della concentrazione e dell'immediatezza del processo, già abbondantemente previsti nel sistema, era una mossa strumentale, una tattica dilatoria. Non posso ancora parlare per le integrazioni future». Un altro principio fondamentale del Giusto Processo è quello della parità tra accusa e difesa. Gli avvocati non sembrano più entusiasti di lei oggi... «Ripeto, non c'è ila essere entusiasti. Queste norme si trascinano da febbraio. Adesso, finalmente, le acque si sono smosse, probabilmente per opera del ministro della Giustizia Diliberto. Se poi lui avrà la forza di portare avanti questo disegno, vedremo. Per ora Diliberto e la sua maggioranza sono lai». A dire il vero i comunisti italiani, almeno stando alle dichiarazioni del capogruppo alla Camera Grimaldi, hanno criticato aspramente questa mossa... «Allora vuol dire che il Guardasigilli non solo non riesce a controllare la sua maggioranza, ma neanche il suo partito. Lo vede che ho ragione a essere cauto? Non vorrei che il mal di pancia dell'onorevole Grimaldi fosse contagioso e si trasformasse in dissenteria giudiziaria...» Marcello Pera (Forza Italia)
Persone citate: Antonio Soda, Diliberto, Grimaldi, Marcello Pera, Penelope
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