«lo dovrei cambiare locale
«lo dovrei cambiare locale CONTRARI «lo dovrei cambiare locale // chirurgo: è una necessità devo essere sempre reperibile Toglietegli tutto, ma non il cellulare. Il popolo dei cellulari-dipendenti non vuole neanche sentire parlare di questa invenzione che arriva dalla Spagna. C'è chi eli telefonare dappertutto né ha davvero bisogno, come i medici in orario di reperibilità o chiunque abbia bisogno di esseri; rintracciato per motivi di lavoro. E c'ò che non resiste alla tentazione di un «ciao dove sei come stai» di cui non si capisce l'urgenza, soprattutto durante una passeggiata in montagna o un viaggio in treno. In difesa di tutti i cellularisti scendono in campo i gestoriL^tifllla telefonia mobile. «Onesto apparecchio che arriva dalla Spagna è un disturbatore di frequenza: emette un'onda sulla stessa banda dei cellulari e ne rendi! difficile il funzionamento - spiegano alla Tini -. Ma ci sono due ostacoli che ne impediranno l'importazione: il primo ò che l'uso di sistemi che emettono onde radio è soggetto ad autorizzazione ministeriale ed è improbabile che il gestore di un ristorante voglia sobbarcarsi altri adempimenti burocratici. 11 secondo ostacolo è semplice: interrompere un pubblico servizio ò illegale. Non si può impedire a nessuno di telefonare, a meno che non si trovi a bordo ili un aereo o in altre situazioni molto particolari». Dello stesso parere ò Omnitel: «In agosto il numero di chiamate da apparecchi mobili è superiore a quello dei fissi. Introdurre un sistema anticellulare è come dire "togliamo i telefoni". Assolutamente illegale, anche se tecnicamente possibile». Mauro Salizzoni, chirurgo dell'ospedale Molinone di Torino a specializzato in trapianti di fegato, confessa la sua dipendenza dal cellulare. «Per noi la chiamata di emergenza ò la regola - spiega -. Ma se uno al ristorante potesse affidare il telefonino al personale, allora si eviterebbe il fastidio di tutti quegli squilli». Salizzoni racconta la sua ultima giornata di lavoro: tre chiamate per altrettante donazioni d'organi, la prima durante il pranzo dai suoceri, le altre mentre assisteva a una gara in bici del figlio. «Capisco e condivido il fastidio di chi mi vive intorno aggiungo - e cerco di limitarlo usando il sistema a vibrazioni; dell'apparecchio invece della suoneria. Purtroppo ci sono professioni che costringono a tenere acceso il telefonino giorno e notte. Se in un locale mi impedissero di ricevere telefonate avrei una sola scelta: andare altrove». |s. man.]
Persone citate: Mauro Salizzoni, Salizzoni
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