A Palermo lite fra vescovo e sindaco

A Palermo lite fra vescovo e sindaco Per i disoccupati A Palermo lite fra vescovo e sindaco Antonio Ravidà corrispondente da PALERMO Al grido «lavoro, lavoro» un centinaio di disoccupati ieri mattina a Palermo hanno assediato Palazzo delle Aquile, sede del Municipio e alcuni hanno ternato di incendiare il portone. Quasi in contemporanea è partita un'altra protesta in via Maqueda, protagonisti i precari delle coop sociali. L'intervento della forza pubblica, dopo ore, alla fine ha placato i disoccupati che pressano perché, dopo tanta sedute a vuoto, il consiglio comunale approvi il bilancio. Un adempimento essenziale al quale è legala, anche se solo temporaneamente, la sorte di parecchi di loro. Se il Comune non può spendere, tutto si blocca Nella città il clima di tensione è accresciuto dal suicidio del disoccupato Salvatore Cimino, 35 anni, che aveva cercato altre due volte la morte. Sabato sera Cimino si è impiccato con la cintura dei pantaloni su un'impalcatura proprio accanto a Palazzo delle Aquile. Tra domenica e ieri sono esplose polemiche a non finire, la più dura fra il sindaco Leoluca Orlando e l'arcivescovo e cardinale Salvatore De Giorgi. A Roma il presidente della Camera Luciano Violante ha sottolinealo che ostacoli burocratici finora hanno impedito di spendere i 6 mila miliardi che il Parlamento ha destinato ai patti territoriali e ai contratti d'area, e ha aggiunto che «il suicidio di Cimino deve spingerci ad eliminare questi ostacoli». Il tasso di disoccupazione Il sindaco Orlando al 29 per cento rende oggettivamente drammatica la situazione di Palermo e della sua provincia. Questo suicidio ha fatto riemergere il problema dagli abissi dell'indifferenza e del cinismo, della 'corruzione e della scarsezza di iniziativa. Sindaco e cardinale si sono spinti addirittura in una guerra epistolare e di comunicati. Al cardinale De Giorgi che - riferendosi alla ricorrenza di santa Rosalia aveva parlalo di «festino meno gioioso perché troppi sono i motivi di amarezza che 1 accompagnano», Orlando ha replicato che «la palude delle dichiarazioni ad effetto è subdola e pericolosa quanto quella del silenzio e della paura che abbiamo combattuto e in buona parte sconfitto». E alzando il tiro Orlando ha aggiunto: «Ogni avvenimento sembra buono per regolare conti privati in un clima da Carnevale di Rio». La polemica ha coinvolto anche il gesuita Ennio Pintacuda: «Questa città è sempre più ammalata e attualmente non vedo né terapie né mezzi adeguati». L'azzurra Cristina Matranga ha chiesto che D'Alema e il ministro del Lavoro Salvi siano a Palermo giovedì per discutere di disoccupazione. 11 segretario dei Ds siciliani ed eurodeputato Claudio Fava ha osservato: «Palermo non è una citta normale se c'è chi si uccide per il lavoro». Per i parlamentari di An Nino Lo Presti ed Enzo Fragalà «Orlando deve andarsene».

Luoghi citati: Palermo, Roma