Cassazione boccia le nozze bianche delia Saga Rota

Cassazione boccia le nozze bianche delia Saga Rota Per lo Stato non sarà più valido lo scioglimento del vincolo ottenuto dal tribunale ecclesistico Cassazione boccia le nozze bianche delia Saga Rota Non valgono le dispense pontificie per i matrimoni non consumati ROMA La Cassazione mette una pietra tombale sull'efficacia delle dispense pontificie - pronunciate dai tribunali ecclesiastici per le nozze celebrate in chiesa ma non consumate nella «comunione dei corpi» - al fine di ottenere lo scioglimento del vincolo di matrimonio nello stato civile. D'ora in poi, dunque, i giudici italiani dovranno dichiarare «improponibile» la pretesa di «far valere agli effetti civili tale causa di scioglimento del matrimonio canonico, che non ha più tutela giudiziale». Rileva infatti la Suprema Corte (sentenza 7276,1 civile, relatore Vincenzo Proto) che, non solo le intese del Concordato del 1985 non contengono alcun riferimento all'esecutività dei provvedimenti di dispensa, ma anche la nuova disciplina di diritto internazionale privato, varata nel 1995 per regolamentare l'accoglimento in Italia di sentenze emesse da Stati stranieri, «non ha inciso nella materia concordataria». Alla pronuncia i supremi giudici sono stati chiamati dal procuratore gene ■ rale della corte di appello di Torino che aveva inviato un vibrato ricorso contro il verdetto col quale i suoi colleghi torinesi avevano recepito la nullità delle nozze «non consumate» di Magda P. e Marco IL, sancita con bolla pontificia del Tribunale ecclesiastico piemontese. La Cassazione ha accolto in pieno il ricorso del pg, inoltrato anche contro l'ufficiale dello stato civile del Comune di Torino, e ha annullato la sentenza di appello. Così i supremi giudici hanno recitato il requiem per l'antichissimo rito delle cosiddette dispense «super rato et non consummato», in forza delle quali i credenti potevano vivere «indenni da peccato» lo scioglimento del sacro vincolo del coniugio, qualora alla comunione delle anime degli sposi non fosse poi seguita quella della carne. Matrimonio e tradimento, un'altra nota dolente di molte coppie sposate. Ma, mogli tradite riponete l'ascia di guerra. Se «l'altra» è colta e intellettuale la scappatella del vostro partner non è poi così grave. Parola di mariti. La venialità delle «corna colte» emerge da una ricerca sul tema «Tradimento e senso di colpa maschile» effettuata da Radio Montecarlo, con un pool di psicologi, su un campione di 1985 manti italiani tra i 30 e i 55 anni. Uno su tre degli intervistati considera una valida attenuante morale al tradimento il fatto che l'amante eserciti un fascino mentale. Autoassoluzione anche se l'altra è una «superiore»: per salvare il posto di lavoro - si giustifica il 22% del campione - bisogna sapersi sacrificare. Il 16% dei mariti intervistati considera il tradimento meno grave quando si è risolto in una sola notte d'amore mentre il 15% si perdona se al momento del fattaccio era un po' alticcio. Se poi l'infedele è trascurato sessualmente dalla moglie, allora la serietà del misfatto precipita clamorosamente. [r. cri.] Tradimento? Per un uomo su tre non è atto grave se l'amante è una donna colta

Persone citate: Rota, Vincenzo Proto

Luoghi citati: Comune Di Torino, Italia, Montecarlo, Roma, Torino