Uccisi da una frana sui Bianco di Enrico Martinet

Uccisi da una frana sui Bianco Morti dopo essere precipitati per 700 metri, forse sono trentini Uccisi da una frana sui Bianco Tre alpinisti italiani sul versante svizzero Enrico Martinet SION Poche decine di metri ed erano in vetta: una liana di grandi dimensioni staccata per il crollo di un cornicione di ghiaccio e neve li ha strappati dal cono della Tournoir, montagna svizzera contrafforte del Monte Bianco, e li ha fatti inghiottire da 700 metri di vuoto. Sono morti così poco dopo le 14 di ieri tre alpinisti italiani. Uno di loro dovrebbo essere una guida alpina di Biella, Paolo Cavagnetto, 35 anni, appena rientrato dalla Groenlandia, una promossa dell'alpinismo italiano. I dubbi sulla sua identità sono giustificati dal latto che sulla montagna erano impegnate altre cordate e che il riconoscimento non è ancora stato fatto. Degli altri due non si conoscono ancora i nomi. Gli uomini del soccorso alpino di Sion e gli agenti della polizia cantonale presumono che possano essere della provincia di Trento. «Abbiamo recuperatogli zaini, ma nessun documento. Soltanto corrispondenza e le ricevute del loro passaggio nei rifugi. Proprio dalle lettere pensiamo si possa trattare di persone che abitavano a Trento». I tre italiani sono partiti all'alba di ieri dal rifugio dell'Argentière, sul Bianco francese, non lontano dal confine svizzero. Erano impegnati nelle ultime scalate di un corso guide, il cui istruttore era proprio Cavagnetto. I tre hanno attraversato il colle, quindi il ghiacciaio di La Meuve per poter raggiungere la base del torrione di roccia e ghiaccio della Tournoire. La montagna è la prosecuzione della catena del Bianco nella sua parte a Nord-Est. L'ultima cima del Bianco, che segna il confine tra Francia, Svizzera e Italia è il Mont Dolent; oltre la cresta bruna si abbassa, poi si rialza con alcune punte, quindi raggiunge i 3820 metri della Tournoire. 1 tre italiani sono risaliti per il versante Ovest, non molto impegnativo, ma utile per il perfezionamento professionale di chi dovrà poi guidare clienti sulle montagne. Un percorso di «misto»: roccia, neve e ghiaccio. L'incidente ha avuto come testimoni altri tre alpinisti che salivano in cordata sulla più agevole cresta Nord. Sono stati loro ad avvertire la «Maison de secours en montagne» di Sion. L'intervento è stato ostacolato dal maltempo. Le squadre di soccorso sono riuscite a raggiungere il ghiacciaio di La Meuve soltanto un'ora dopo.

Persone citate: Cavagnetto, Mont, Paolo Cavagnetto

Luoghi citati: Bianco, Biella, Francia, Groenlandia, Italia, Svizzera, Trento