Storia di successi

Storia di successi Storia di successi Un album di famiglia con tante «bestsellers» Alberto Bellucci TORINO Nel codice genetico della Fiat c'è una sorta di «culto della medietà», per usare una felice espressione del sociologo Giuseppe De Rita. Una vera e propria filosofia del prodotto che ha sempre portato la casa italiana a focalizzarsi sulla fascia intermedia della sua gamma. E poiché il mercato di riferimento - quello nazionale - è stato spesso caratterizzato da redditi più bassi rispetto agli altri Paesi europei, questa fascia intermedia si concentra in Italia non sul segmento C ma su quello B, quello della Punto. E questo nonostante, nel frattempo, il Pil prò capite si sia elevato tanto da superare quello britannico. Ben diversa, naturalmente, la situazione quando agli inizi degli Anni Trenta la Fiat lanciò la Balilla: la prima vettura indirizzata se non proprio «verso il popolo», come recitava la pubblicità dell'epoca, di sicuro non più uverso i ricchi», come era avvenuto fino allora. In Italia, ma non solo. Con le sue 10.900 lire (oltre 16 milioni odierni), presto ridotte a 9900 lire in una versione più semplice e ancora più economica, la Balilla entrò subito non solo nei sogni ma anche nei bisogni della classe inedia dell'epoca: dagli impiegati ai professionisti, dagli artigiani ai commercianti. 11 suo prezzo, d'altronde, non rappresentava più che una quindicina di stipendi di un impiegato di gruppo B di un ministero o di un «quadro» intermedio nella grande industria. Fu la prima Fiat a superare le centomila auto prodotte. Nata nel 1937 dalla costola della Balilla, sarà tuttavia la 1100 a esprimere al meglio questa filosofia della «medietà». Non certo a caso, la 1100 è stata uno dei maggiori successi della sua epoca in tutta Europa (Francia e Germania comprese, dove era prodotta rispettivamente da Sinica e Nsui. Un'epoca lunghissima perche, nelle sue varie versioni, la 1100 detiene il record della «resistenza» produttiva in casa Fiat: 32 anni, dal 1937 al 1969, quando verrà sostituita dalla 128, dopo un totale di oltre due milioni di esemplari. Un altro validissimo esempio fu quello della 128, la prima Fiat a trazione anteriore. Ma è nel 1971, con la nascita della 127, elicsi assisto a una vera «esplosione» in tutta Europa proprio di quel segmento di mercato che forse meglio s'identificava allora con le auto del Gmppo torinese. Renatili 5, Volkswagen Polo, Kord Fiesta, Opel Corsa, ecc.. nasceranno tutte sulla scia del grande successo della 127, bestseller europea ma soprattutto apripista di quella formula perfettamente identificabile in una compatta a motore anteriore trasversale, lunga poco più di 350 cm ma superabitabile. «Tirata» in 12 anni in oltre 5,3 milioni dì unità, la 127 passera il testimone, nel 1983, alla Uno: un'auto, questa, destinata a successi ancora più grandi. E', tra l'altro, la Fiat a maggiore tiratura di tutti i tempi con non meno di 6,5 milioni di unità realizzate finora lè ancora prodotta, infatti, in Indiai. Il successo della Uno ò anche legato ni suoi modernissimi motori - gli indistruttibili Fire - capostipiti di una nuova generazione di propulsori potenti quanto affidabili. Come la 127 e la Uno, la Punto conquista il titolo di bestseller europea assoluta (e non solo nella sua categoria) nel 1997. Ma conquista anche il record di Fiat più prodotta in un singolo anno, con oltre 650 mila unità assemblate. Ora tocca alla nuova Punto, un vero e proprio salto in avanti nella sua categoria. Un'auto capace di rompere vecchi schemi come quelli delle tradizionali segmentazioni di mercato. Un'auto che può offrire lussi e confort diigni di ben altre categorie.

Persone citate: Alberto Bellucci, Giuseppe De Rita, Kord Fiesta, Volkswagen Polo

Luoghi citati: Europa, Francia, Germania, Italia, Torino