Accordo per la guerra dei picchi

Accordo per la guerra dei picchi Dopo due mesi di scontri combattuti a 5 mila metri con migliaia di morti Accordo per la guerra dei picchi Islamàbad ritira gli «infiltrati» in Kashmir ISLAMABAD India e Pakistan hanno raggiunto un accordo cho prelude al ritiro della guerriglia islamica pakistana dal Kashmir indiano. La notizia è stata annunciata dal ministro degli Esteri pakistano Sarataj Aziz. L'intesa è stata raggiunta in un incontro tra i vertici militari dei due Paesi avvenuto in una postazione delle forze armate indiane al passo di frontiera di Atari, nello stato del Punjab. Ieri mattina, le truppe indiane avevano unilateralmente sospeso le ostilità in tutti e quattro i settori della zona himalayann in cui si ora combattuto negli ultimi due mesi, per consentire ai guerriglieri islamici pakistani di ritirarsi dalla zona che avevano occupato all'inizio di maggio e rientrare nella zona pakistana del Kashmir. La riunione dei vertici militari di India e Pakistan era stata propiziata dalla decisione assunta venerdì scorso dal governo pakistano di chiedere ai guerriglieri islamici di «contribuire» alla ricerca di una soluzione del conflitto. Una decisione evidentemente indotta dalla recente visita del premier pakistano Nawaz Sharif a Washington. Nel suo colloquio con il presidente americano, Sharif si era impegnato a fare «jiassi concreti» per mettere fine al conflitto che da oltre due mesi opponeva i due Paesi, entrambi dotati di armi nucleari. Dopo l'appello del governo di Islamàbad, la guerriglia aveva pubblicamente rifiutato di ritirarsi dalla zona contesa ma erano evidentemente già partite trattative dietro le quinte, tanto che già ieri il governo aveva segnalato che il suo appello era stato «accolto positivamente». Per salvare la faccia, Syed Saluddin, leader dell coordinamento di 14 gruppi della guerriglia - il Consiglio Unitario Jehad - ieri ha dichiarato che i suoi uomini intendono «riaggiustare» le loro posizioni «per motivi strategici» ma non ritirarsi. Ma ci si aspetta che i miliziani islamici, che New Delhi sostiene siano appoggiati dall' esercito regolare pakistano e da mercenari afghani, ritornino entro la fine della settimana al di là della «Linea di Controllo» che divide in due il Kashmir in virtù del cessate il fuoco della seconda guerra indo-pakistana del 1972. Il premier indiano Alai Biliari Vajpayee ha intanto riunito i leader di tutti i partiti politici per discutere la situazione in Kashmir. Al termine dell'incontro, il suo consigliere Brajesh Mishra, ha confermato che gli «infiltrati» si ritireranno nel giro di una settimana, riferisce l'agenzia di stampa Press Trust of India. «L'esercito indiano non si è accordato su nessuna parola come 'cessate-il-fuoco' ieri con militari pachistani», ha detto il portavoce di Vajpayee. Facendo riferimento al comunicato di Islamàbad, Delhi portavoce ha detto che «la parola 'cessate-il-fuoco' lì dentro non c'è, da parte nostra non esiste una parola come 'cessate-il-fuoco' sia parziale, sia limitato o di altro genere». Secondo fonti indiane, nel conflitto finora hanno perso la vita 670 soldati pakistani e 150 guerriglieri islamici. India ha perso 327 uomini e registra 493 feriti e 10 dispersi. Mentre sembra chiudersi una guerra non dichiarata, dagli esiti imprevedibili, arriva da Delhi la notizia che le elezioni politiche si terranno tra il 4 settembre e il 1 ottobre. Lo ha reso noto ieri il capo della commissione nazionale elettorale, specificando che le operazioni di voto si svolgeranno in cinque tappe: nei giorni 4, 11, 17 e 24 settembre e il 1 ottobre. I risultati saranno noti tra il 5 e il 6 ottobre. Dopo la sua caduta il 17 aprile, il governo del premier nazionalista hindu Atal Behari Vajpaye si occupa degli affari correnti fino alla formazione di un nuovo governo dopo le elezioni di settembre-ottobre. Il Partito del Congresso che aveva ottenuto in aprile la caduta del governo non era comunque riuscito a presentare una soluzione di ricambio stabile, aprendo la strada alle terze elezioni politiche in India in tre anni. [Agi-Ansa] Delhi conferma l'intesa. «Ma non abbiamo mai parlato di cessate-il-fuoco» Elezioni indiane La sfida tra Sonia e Vajpajee si terrà fra settembre e ottobre Soldati indiani esultano per la riconquista di alcuni picchi in Kashmir

Persone citate: Accordo, Atal, Aziz, Brajesh Mishra, Nawaz Sharif, New Delhi, Syed Saluddin

Luoghi citati: India, Islamabad India, Pakistan, Washington