Teheran, prime vittorie per gli studenti

Teheran, prime vittorie per gli studenti imi Hill I manifestanti: impiccate il numero uno delle forze dell'ordine e i complici nella strage di giovedì Teheran, prime vittorie per gli studenti Liberigli arrestati, destituiti due comandanti della polizia TEHERAN Prosegue e si estende la protesta di migliaia di studenti (ieri sarebbero saliti a quindicimila) che hanno occupato l'Università di Teheran dopo la violenta irruzione della polizia nel dormitorio dell'ostello dell'ateneo, nella notte fra giovedì e venerdì scorsi. I dimostranti hanno anche lanciato un ultimatum - lasciato poi cadere a seguito di minacce da parte dei Pasdaran, la guardia pretoriana del regime - a marciare sul centro della capitale se non fosse stato cacciato il capo della polizia, il generale oltranzist à Hedayat Lotfian, assieme agli altri responsabili dell'attacco di giovedì che aveva fatto sette morti. Di Lotfian e degli alti viene chiesta anche l'impiccagione. Una delegazione degli universitari è andata negli uffici della «guida suprema» della Rivoluzione islamica, l'ayatollah Ali Khamenei, e in quelli del presidente Mohammad Khatami, per presentare le richieste. Frattanto 18 presidi di facoltà hanno lasciato il loro incarico insegno di solidarietà con gli studenti, mentre Khatami ha respinto le dimissioni del ministro dell'istruzione Mostafa Moin, presentate per il medesimo motivo. Le fonti ufficiali confermano che le proteste si sono estese alle città di Mashad e Isfahan; anzi secondo l'agenzia di stampa ufficiale Ima, «in tutto il Paese» sono state approvate mozioni a sostegno della protesta degli universitari di Teheran. La pressione dal basso sta ottenendo i primi risultati: il Consiglio supremo di sicurezza nazionale, che ò il massimo organo iraniano reponsabile dell'ordine pubblico, ha deciso ieri di far rilasciare le centinaia di giovani arrestati nell'operazione poliziesca e di destituire un generale della polizia della capitale responsabile della violenza contro gli studenti, assieme al suo vice (ma non ancora il numero uno a livello nazionale, quello di cui gli studenti chiedono la testa). Un comunicato del Consiglio ha condannato il «deprecabile incidente» e ha espresso solidarietà con le centinaia di giovani feriti, ammettendo peraltro un solo morto nell'operazione di giovedì, rispetto ai sette che vengono denunciati da fonti indipendenti. L'organismo iraniano si è riunito sotto la presidenza del capo dello Stato Mohamad Khatami, che nell'ambito del regime rappresenta la tendenza riformista e che aveva già condannato l'accaduto nei giorni scorsi. Ma ieri ci sono stati altri episodi violenti. Secondo testimoni, almeno due persone sono state ferite a Teheran negli scontri tra militanti integralisti e studenti. D'altra parte alcuni universitari hanno dato l'assalto con pietre e bastoni a un furgone della polizia iraniana che trasportava una decina di donne, arrestate perché non erano completamente velate. Il furgone ha comunque potuto ripartire, allontanandosi dalla zona dell'universi¬ tà. Sviluppi anche attorno all' ostello dove sono iniziati i disordini: gli studenti hanno bloccato il viale chiudendo la via di accesso con barricate di copertoni e di filo spinato, preparandosi a resister ad altri eventuali assalti. che tuttavia sembrano farsi meno probabili, perché i «duri» del regime sembrano perdere terreno. Il generale della polizia destituito, Sadat Ahmadi, e il suo vice, oltre a subire il siluramento sono stali deferiti all'autorità giudiziaria, a quanto ha annunciato la televisione di Stato iraniana. Particolarmente significativa l'estensione dei moti a Mashad e a Isfahan. Mashad è la seconda città dell'Iran ed è un importante centro religioso. La direzione della facoltà di lettere ha annuncialo che l'università resterà chiusa per due giorni in segno di protesta. Quanto a Isfahan è una grande città turistica e un importante centro industriale. L'agenzia Irna riferisco di imponenti manifestazioni studentesche anche qui. La protesta degli universitari non ha una esplicita caratterizzazione politica, nel senso che i manifestanti alzano la voce contro le violenze della polizia lene opera appoggiata da squadre di estremisti islamici) ma non coniai il governo in sé. Ma di fatto é cresciuta fino a trasformarsi in urlo contro il totalitarismo del regime integralista instaurato vent'anni fa dalla rivoluzione dell'ayatollah Khomeini abbattendo il filò- occidentale scia, Rczhu Palhevi. Ora la lotta nella piazze potrebbe fare da detonatore a grandi cambiamenti nelle strutture del potere. (Ansa - Afp - Agi - Api Assalito un cellulare pieno di ragazze arrestate per essersi abbigliate in modo «impudico» Ma le minacce dei Pasdaran bloccano la marcia degli universitari verso il centro della capitale Qui sopra la leader riformista Fayeze Hashemi (figlia dell'ex presidente Rafsanjani) in visita agli studenti e a destra il capo dello Stato Khatami

Persone citate: Ali Khamenei, Fayeze Hashemi, Khatami, Khomeini, Mohammad Khatami, Mostafa Moin, Rafsanjani, Sadat Ahmadi

Luoghi citati: Iran, Teheran