«Robin Hood, eroe omosessuale»

«Robin Hood, eroe omosessuale» Lady Marion inventata secoli dopo, la leggenda originale piena di riferimenti gay «Robin Hood, eroe omosessuale» Londra, applausi e polemiche per la tesi di uno storico L0NDRA_ L'olimpo gay si arricchisce di una nuova leggendaria figura: Robin Hood. Mucche Lady Marion: alla donzella l'impavido arciere di Shorwood preferiva Little John e gli altri «allegri compuri». «Nella ballate del Quattrocento SU Robin Hood, i toni omosessuali sono evidenti Robin e i suoi vivevano in un ambiente molto maschile, senza donne», ha rivelato all'autorevole Sunduy Times un professore di letteratura Inglese - Stephen Knight - che insegna all'università di Curdiff ed è emerso negli ultimi anni come una dolio massime autorità in materia, Secondo lo studioso, «le ballute non lo descrivono esplicitamente come gay a causa del clima morale prevalente in quell'epoca», ma le tendenze omosessuali del celebre fuorilegge che mbava ai ricchi e dava ai poveri emergerebbero chiare e tonde dai riferimenti a frecce, faretre e spade. 11 personaggio dolla bella Marion nemmeno esiste, in quelle primo ballate in inglese antico dove si cantano lo gesta del bandito gentiluomo in peronne guerra contro lo sceriffo di Nottingham. La lady - al centro di una famosa pellicola del 1976 con Sean Conne17 e Audrey Hepburn - spunta per la prima volta nei rifacimenti secenteschi della saga, quando si tentò di dare maggior rispettabilità allo scapestrato Robin attribuendogli un rassicurante amore eterosessuale. L'interpretuzione «rosa» dell'arciere (in qualche modo anticipata dal comico americano Mei Brooks in un film parodia del 1993, «Robin Hood, un uomo in calzamaglia») ha subito dato luogo a inevitabili polemiche. Mary Chamberlain, segretaria della «Robin Hood Socioty», ha preso le distanze dal professore di Cardiff rinfacciandogli di «danneggiare una figura di rilievo mondiale che ancora funziona da modello per molti bumbini d'oggi». Scontati, invece, gli urrà del gruppo gay «Outrage» : «È ora - ha detto soddisfatto il dirigente Peter Tatchell - che gli storici riconoscano il contributo degli omosessuali. Lo stile di vita di Robin Hood giustifica senz'altro le ultime congetture». Eminente professore di storia medioovale a Cambridge, Barry Dobson ha portato acqua alla tesi del suo collega di Cardiff sottolineando che gli accenni criptici all' omosessualità del «principe dei ladri» vanno capiti nel contesto di quel periodo: nel Dodicesimo secolo, quello in cui l'arciere avrebbe operato in fedeltà assoluta a re Riccardo Cuor di Leone, le tendenze gay erano ammesse ma durante il secolo successivo la Chiesa divenne progressivamente intollerante e tutti gli «allegri compari» («merrie men» nell'inglese antico dolio scrittore Chaucer) si fecero molto circospetti. (Ansai

Luoghi citati: Cambridge, Cardiff, Londra