Scioperi: la linea dura spacca il sindacato di Raffaello Masci

Scioperi: la linea dura spacca il sindacato In Italia si torna a viaggiare. Contestato il diktat di Treu, le agitazioni spostate ad agosto Scioperi: la linea dura spacca il sindacato E la Meridiana ha cancellato ancora quaranta voli Raffaello Masci ROMA Dopo la linea dura decretata dal ministro dei Trasporti, Tiziano Treu, ieri finalmente si è viaggiato. Ma si è trattato solo di una conflittualità differita, in quanto lo sciopero di oggi dei piloti della compagnia Meridiana è stato rinviato al 6 agosto e quello dei lavoratori degli aeroporti milanesi all'8 e 9 dello stesso mese. La stessa società ha dovuto, però, ieri, cancellare 14 voli in partenza da Olbia e oggi ne ha cancellati altri 14 sempre da Olbia e 10 in partenza da altri scali non in Sardegna. Meridiana a parte, la mossa del ministro ha ottenuto uno stop alle agitazioni e ha recuperato un ampio margine di tempo per ripristinare definitivamente la pace sociale nei trasporti, nel bel mezzo dell'estate. La sua linea però è stata fortemente contestata dai sindacati (ad eccezione della Cgil) che la considerano un diktat autocratico e liberticida, e lo stesso presidente della Commissione di vigilanza sugli scioperi, il prof. Gino Giugni, ritiene che il ministro non possa posticipare un'astensione dal lavoro a date così distanti rispetto a quelle previste, altrimenti si rischia un ricorso al Consiglio di Stato. Ma, per intanto, la bufera è solo politica, mentre per i viaggiatori torna una pausa di serenità. «Non si può infliggere ai cittadini un continuo supplizio - ha detto il ministro Treu a spiegazione delle sue scelte draconiane Esistono delle regole, tra l'altro sottoscritte anche dai sindacati, che vanno rispettate». E dato che Sergio D'Antoni, segretario della Cisl, lo aveva invitato a «risolvere i conflitti e non a reprimerli» e aveva dichiarato di «non capire 1 iì suo precettazioni», il ministro gli ha replicato che «nel caso delle ferrovie risolvere i problemi anziché reprimere le proteste è esattamente quello che si sta facendo. Abbiamo in corso una trattativa da quattro mesi e in questo caso abbiamo ritenuto che non fosse possibile ricorrere alla precettazione, poiché lo sciopero era stato preannunciato e dichiarato in modo regolare. Abbiamo solo imposto i servizi minimi, che sono richiesti dalla stessa commissione di garanzia. Viceversa - ha aggiunto Treu nel settore aereo non c'è stato uno sciopero preannunciato, ma uno stillicidio di scioperi, praticamente uno al giorno, in parti diverse d'Italia, spesso proclamati da piccoli gruppi, cento persone di qua, cinquanta di là, ciascuno di questi in grado di bloccare l'intero traffico nazionale. Questo non è accettabile e non è neanche secondo le regole. In questo caso - ha sottolineato Treu - io precetto». E così, dopo la conclusione dello sciopero dei ferrovieri (venerdì alle 21), da ieri si è tornati ad una parvenza di normalità. Sono stati infatti precettati gli uomini radar di Palermo che avrebbero dovuto scioperare ieri. Inoltre i piloti di Meridiana, che avrebbero dovuto scioperare oggi, hanno dovuto spostare la loro protesta ad altra data e hanno optato per il 6 agosto dalle 11 alle 15, e il Sulta-Cub degli aeroporti milanesi (che doveva scioperare oggi e domani) lo farà invece 1*8 e 9 agosto. E' probabile che le agitazioni dei controllori di volo, inoltre, si concentreranno tutte in un'unica data prima del 27 luglio, giorno nel quale partirà la «franchigia» estiva, il periodo durante il quale è proibito proclamare scioperi per evitare disagi alla grande massa dei cittadini che si muove perle vacanze. Resta invece proclamato lo sciopero dei vigib del fuoco per dopodomani, 13 luglio, e questo potrebbe avere delle ripercussioni anche sui voli, in quanto il Corpo presta servizio di sicurezza neghi aeroporti. L'intera strategia di governo delle agitazioni, da parte di Treu, ha però creato fermenti nel sinda¬ cato. Mentre la Cgil plaude alla decisione del ministro, la Cisl chiede al governo di riflettere sulle ragioni che hanno condotto alla protesta evitando di mettere «tamponi» che non risolverebbero il problema. E la Uil è preoccupata per un intervento che rischia di ledere il diritto di sciopero, mentre i sindacati autonomi definiscono «inaccettabile» il comportamento di Treu perché rende «di fatto impraticabile» il presupposti giuridici. Se si sono rispettate le regole della 146 gli scioperi non dovrebbero poter essere differiti». Per il segretario confederale della Uil Adriano Musi il governo avrebbe dovuto intervenire prima «esercitando la propria autorità sulle aziende prima che sui lavoratori. Ci vorrebbe - ha detto - lo stesso rigore che si ha verso i sindacati verso le aziende che non lavorano per risolvere le vertenze». Giugni, presidente della Commissione di vigilanza, critica il ministro:«Non deve posticipare a date così lontane possono ricorrere al Consiglio di Stato» diritto di sciopero. «Treu ha fatto bene - ha detto il segretario confederale della Cgil Walter Cerfeda -, avrebbe dovuto intervenire prima. C'era una concentrazione anomala delle agitazioni che rischiava di rendere la vita impossibile ai cittadini. Ci vuole più senso di responsabilità». «Le ordinanze di differimento - ha replicato il numero uno della Fit-Cisl, Giuseppe Surrenti - si possono fare solo se ci sono Un'immagine dei disagi di questi giorni: alcuni bambini dormono in aeroporto in attesa di partire

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