Caso Lockerbie, l' Onu non perdona Gheddafi di Franco Pantarelli

Caso Lockerbie, l' Onu non perdona Gheddafi No alla revoca delle sanzioni, che restano solo «sospese»: gli Usa minacciavano il veto Caso Lockerbie, l' Onu non perdona Gheddafi Franco Pantarelli NEW YORK La Libia merita i «complimenti» ma non l'annullamento dello sanzioni economiche. La consegna dei due uomini accusati della strage di Lockerbie, l'impegno a collaborare con il tribunale scozzese che processerà i due in Olanda, nonché l'impegno di risarcire i parenti delle 270 vittime nel caso che i due vengano giudicati colpevoli, costituiscono un «positivo sviluppo» cui il Consiglio di Sicurezza dell'Onu dà il proprio «benvenuto». Ma quanto alle sanzioni economiche attualmente «sospeso», c'è solo la promessa che verranno definitivamente tolte «il più presto possibile». E cosa voglia dire il più presto possibile lo ha spiegato Peter Burleigh - il facente funzioni di capo della rappresentanza americana in attesa che la nomina di Richard Holbrooke riesca finalmente ad avere ragione del boicottaggio che sta subendo alla Commissione Esteri del Senato - il quale, in questa circostanza, si è assunto il ruolo di «Mister Niet», l'appellativo che per tanti anni, durante la Guerra Fredda, fu riservato a Andrei Gromyko, il ministro degli Esteri dell'Urss che ricorreva continuamunte al diritto di veto por bloccare le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Burleigh, alla riunione che venerdì sera il Consiglio ha dedicato alla Libia, ha fatto proprio come Gromyko: pur di non far passare una Risoluzione preparata dalla Namibia che stabiliva per l'appunto la fine delle sanzioni contro la Libia, ha minacciato di ricorrere al diritto di veto, costringendo gli altri 14 membri a negoziare un testo di risoluzione più blando. Cosi si è arrivati ai «complimenti» nei confronti di Tripoli e airapprezzamento dei suoi «positivi sviluppi», ma anche alla decisione che per ora le sanzioni restano soltanto «sospese». Fino a quando? Per verificare la «sincerità» libica, ha spiegato Burleigh, bisognerà aspettare «almeno fino all'inizio del processo», ma poi ha aggiunto che per prendere una decisione sulle sanzioni ò probabile che di quel processo bisognerà aspettare la fine. Poiché l'inizio del processo è previsto per il prossimo febbraio e la sua durata non si preannuncia breve, è facile prevedere che le sanzioni contro la Libia resteranno «sospese» fino a nuovo millennio inoltrato. Furono stabilite nel 1992, quando gli Stati Uniti, con una svolta tanto repentina da lasciare perplessi molti dogli stessi parenti delle vittime di Lockerbie, annunciarono che i colpevoli della strage non erano più da cercare in Siria, Paese fino a quel momen- to indiziato numero uno, ma in Libia: si chiamavano Abdel Basset Ali al-Megrahi e Lamen Khalifa Fhiman e dovevano essere consegnati agli Stati Uniti o all'Inghilterra per il processo. Tripoli rifiutò, dicendo che quei due Paesi non garantivano un processo equo, e le sanzioni - embargo sul petrolio, blocco del commercio, interruzione delle comunicazioni aeree, eccetera - scattarono. Il 5 aprile scorso, con il compromesso del processo in Olanda celebrato da un tribunale scozzese, i due uomini sono stati consegnati e le sanzioni sono state sospese. Ora era sembrato giunto il momento di sancire quella decisione con l'annullamento definitivo, ma Washington ritiene che la Libia debba dare altre prove del suo «ravvedimento», come per esempio rispettare l'impegno preso di risarcire i parenti delle vittime in caso di verdetto di colpevolezza dei due accusati e «porre fine al sostegno del terrorismo internazionale». Ieri, all'Onu, il risentimento degli altri Paesi per questa ostinazione americana era palpabile. Perfino l'Inghilterra, tradizionalmente «appiattita» sulle posizioni americane, specie all'Orni, proprio mercoledì scorso aveva deciso di riallac¬ ciare i rapporti diplomatici con Tripoli, sospesi sin dal 1994. E quanto all'Arabia Saudita, cioè il più stretto alleato degli Stati Uniti fra i Paesi arabi, ha fatto sapere di aspettarsi dal Consiglio di Sicurezza «un'immediata azione per il completo annullamento delle sanzioni contro la Libia». Uno «sviluppo positivo» la consegna dei due indiziati per la quale Tripoli merita i «complimenti», ma non basta Irritazione anche tra gli alleati di Washington: persino Londra mercoledì aveva riallacciato i rapporti diplomatici con la Libia La stele con i nomi delle vittime di Lockerbie al cimitero di Oryfesdale

Persone citate: Abdel Basset, Andrei Gromyko, Burleigh, Gheddafi, Gromyko, Peter Burleigh, Richard Holbrooke