Romiti: «Rompiamo le uova» D'Antoni: l'abbiamo già fatto di Francesco Bullo

Romiti: «Rompiamo le uova» D'Antoni: l'abbiamo già fatto Romiti: «Rompiamo le uova» D'Antoni: l'abbiamo già fatto Francesco Bullo ROMA Intervenire sullo pensioni per ritoccare la spesa pubblica e ridurre la pressione fiscale ò una strada «politicamente e sindacalmente difficile, ma obbligata». Cesare Romiti, presidente di Rcs, non ha dubbi ed è d'accordo con il governatore Fazio che una decisione deve essere presa prima del 2001. «A quellu data non ci si arriva - ha dotto - nel senso che rischiamo di pregiudicare i prossimi 10 anni. Bisogna avere il coraggio, la possibilità di intervenire prima». Ed ha fatto un parallelo, parlando ieri ad un convegno organizzato a Roma dai Cavalieri del lavoro: le pensioni, ma più in generalo le riforme del sistema Paese, sono comò una frittata, un «piatto concettualmente difficile da preparare» ma per il quale «è necessario rompere le uova». «Quando si parla di metter mano a certe cose inevitabili - ha aggiunto, riferendosi al sistema previdenziale - è chiaro che bisogna trovare una qualche soluzione. Uno dei piatti più difficili da preparare, ma io non sono un bravo cuoco, è la frittata, perché concettualmente bisogna saper rompere le uova e metterle in un solo piatto. Mentre mi sembra che nessuno ha voglia di rompere lo uova, o tutti hanno paura di romperle. Ma così non si riesce a fare la frittata». Immediata la replica del sindacato. Noi l'abbiamo già fatto, manda a dire da Bologna il leader della Cisl, Sergio D Antoni, e questa è la differenza. «Quello che loro non hanno fatto - ha insistito - noi lo abbiamo fatto per ben tre volte, nel '92, nel '95, nel '97. Trovando un equilibrio del sistema previdenziale che per noi oggi è garantito. Quindi, altri hanno questa fissazione. Se trovano delle uova buone possono venire frittate buone, ma - ha concluso - su sviluppo e lavoro le pensioni non c'entrano nulla». Polemico anche Mauro Nobilia, segretario generale dell'Ugl: «Le uova per fare la frittata del nuovo sistema previdenziale italiano sono già state rotte e la frittata sembra riuscita, se recentemente il Ragioniere delio Stato, Monorchio, ha potuto affermare che "il sistema è gestibile"». Il presidente di Rcs nel suo intervento non ha inoltre risparmiato né i) parlamento né il sindacato: «Il parlamento italiano è composto per il 10% da Professionisti della politica, per 80% da colletti bianchi, il 3% sono pensionati e il 5% imprenditori. Mancano del tutto artigiani, operai, impiegati, categorie importanti per il Paese. E allora con un parlamento così composto non si fanno riforme». Il sindacato, poi, secondo Romiti, è «conservatore» e vanta «dieci milioni e settecentomila iscritti, di cui oltre 5 milioni di pensionati. La Cgil, il sindacato più rappresentativo, ha tra i suoi iscritti 2,4 milioni di lavoratori attivi e 2,9 milioni di pensiona¬ li. Il 75% degli iscritti ai sindacati sonb dipendenti pubblici, ovvero Sersone che fanno conto sul bilancio dello Stato. Niente di male, ma non si può pensare di fare riforme con loro». Ma c'è stata anche una nota di ottimismo: la ripresa dell'economia italiana si affaccia all' orizzonto. «Sembra che ci sia qualcosa che ci fa sperare bene», ha detto Cesare Romiti, a margine del convegno sulla globalizzazione promosso dalla federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ed ha escluso la necessità di iui euro debole per consolidare la ripresa: «No dice - serve la stabilità della moneta. Deve trovare un suo equilibrio e rimanere così». Romiti, infine, non si dice «preoccupato» por l'euro quanto per il «sistema». «Certo la svalutazione sta assumendo una entità veramente notevole. Gli italiani - lancia una battuta alla platea - non potranno essere accusati di aver attaccato il bacillo della svalutazione ai tedeschi». Silvio Berlusconi assicura "Risolveremo il problema quando saremo al governo" LA RIFORMA DI FOSSA (Le proposte Confindustria per le pensioni) RIDUZIONE CONTRIBUTI SOCIALI A CARICO DELLE IMPRESE 2 3 ESTENSIONE A TUTTI DEL PRO RATA INNALZAMENTO DEL .TETTO» PER ACCEDERE ALLA PENSIONE 4 I MINIMO 40 ANNI PER ACCEDERE ALLE PENSIONI DI ANZIANITÀ PREVEDERE FORME DI PART-TIME FRA PENSIONE E ATTIVITÀ DI LAVORO INCENTIVI FISCALI PER SVILUPPARE LA PREVIDENZA INTEGRATIVA, • ANCHE ATTRAVERSO L'UTILIZZO DI «FORME FUTURE DEL TFR» TRASFORMARE UNA PARTE DI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN FORME ASSICURATIVE IN MODO DA LASCIARE UBERI 1 LAVORATORI D| DECIDERE Cipolletta Cesare Romiti presidente di Rcs e Sergio D'Antoni segretario confederale della Cisl

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