Scioperi e pioggia frenano l'esodo
Scioperi e pioggia frenano l'esodo Week-end con partenze rallentate, complice anche la paura d'incidenti Scioperi e pioggia frenano l'esodo L'appello del sottosegretario Fabris «Indispensabili le cinture di sicurezza» ROMA Scioperi di acroi o troni e «psicosi» eia incidente stradale, assieme al tempo incerto, avrebbero frenato fin da ieri l'esodo dei vacanzieri. li' quanto sostiene l'Osservatorio di Milano che stimo in circa DO mila i milanesi in movimento per il week-end aggiungendo che di questi, 50 mila rientreranno già domani sera o lunedi mattina mentre altri 20 mila avrebbero già terminato il periodo di vacanze. «A frenare l'esodo - spiega il direttore Massimo Todisco - soprattutto dei "weekendisti", ci sono molteplici fattori: dalle previsioni meteo che danno variabilità diffusa, agli scioperi che non danno sicurezza, lì c'è infine da aggiungere un certo effetto psicologico causato dai gravi incidenti stradali dello scorso weekend e dalle code in autostrada». Se si parla in termini di statistiche c'è ancora da segnalare che ogni anno in Italia ci sono 0.500 vittime della strada, con una media di circo 20 persone al giorno. Questi ultimi dati raggelanti li ha forniti proprio ieri mattina il sottosegretario ui Lavori Pubblici, Mauro Pabris, intervenendo a Sulmona alla conferenza «Mobilità e sicurezza: insieme verso il Duemila». Si trattava di uno dei 13 incontri nazionali, programmati tlal Ministero dei Lavori Pubblici con amministratori locali e forze di polizia, in vista della redazione del Piano nazionale della sicurezza stradale. Pabris ha sottolineate che «queste sono cifre drammatiche se si considera che la maggior parte di queste morti non avviene per lo "sballo del sabato sera", ma sulle strade cittadine dove, paradossalmente, sono maggiori i rischi per gli automobilisti a causa del mancato rispetto delle elementari norme di sicurezza, tipo l'uso della cintura di sicurezza o del casco». Sempre secondo Fabris, le colpe principali vanno individuate nel mondo della scuola «al quale abbiamo già chiesto di reintrodurre l'educazione stradale come materia obbligatoria», e verso i Comuni «visto che gran parte degli incidenti stradali sono conseguenza del disordine urbanistico e amministrativo. Molti comuni non curano la segnaletica stradale e sono rari i casi di amministrazioni che hanno già adottato i Piani urbani del traffico». Il Ministero del Lavoro - ha aggiunto ancora Fabris - ha messo a punto «un piano di 1.J00 miliardi di lire in tre anni per risolvere le situazioni difficili delle strutture viarie del nostro Paese». Cifra importante visto che ogni anno lo Stato spende 37 mila miliardi a causa degli incidenti stradali, praticaniente il doppio della legge. Sul fronte prevenzione si re- gislra intanto anche il deciso intervento del Touring club italiano che dice sì alla patente a punti, il meccanismo che prevede sanzioni progressive per gli automobilisti indisciplinati. Per accorciare i tempi, il Tei chiede di inserire la proposta tra le modifiche al Codice della strada, attualmente in discussione alla commissione Trasporti della Camera. «La patente a punti avrebbe un effetto deterrente sui comportamenti indisciplinati sempre più diffusi e spesso causa di incidenti», sostiene il direttore generale del Tei, Armando Peres. |r. cri.l
Persone citate: Armando Peres, Fabris, Massimo Todisco, Mauro Pabris
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