Teheran, attacco all'Università
Teheran, attacco all'Università La scintilla: una manifestazione contro la chiusura di un quotidiano progressista Teheran, attacco all'Università La polizia carica, tre studenti morti, 300 arrestati TEHERAN Lo forzo di sicurézza iraniane, con una mossa all'apparenza incontrollata, hanno soffocato la notte scorsa nel sangue una dimostrazione di studenti che protestavano contro la chiusura del quotidiano progressista «Salam». Gli scontri, ai quali hanno preso parte anche decine di integralisti islamici, hanno provocato almeno tre morti e una cinquantina di feriti. Gli studenti, circa cinquecento, avevano inscenato nei pressi del campus una manifestazione, non autorizzata, per contestare la decisione del Ministero delle Giustizia, che mercoledì aveva messo a) bando «Salam», pubblicazione vicina al presidenti! riformista Mohammad Khatarni, per aver pubblicato un documento «segreto» risalenti! a nove mesi fa. Si tratta di una lettera attribuita a Said Emani, un ex alto funzionario del Ministero per l'Informazione e membro dei servizi segreti, incarcerato come principale sospettato per gli omicidi di scrittori dissidenti perpetrati l'anno scorso e morto suicida in cella. Nella lettera Limami avrebbe scritto che occorre inasprire la leggo sulla stampa e non ammorbidirla, come invece vorrebbero fare i moderati in parlamento. La chiusura del giornale e stata revocata tlopo appena 24 ore, ma la tensione nella capita- le iraniana è comunque alta. Rientrati nei dormitori dopo la manifestazione, gli studenti hanno trovato ad attenderli, stando a testimoni oculari, gli integralisti. I tafferugli sono degenerati, con sassate, vetri infranti e pesanti slogan antigovernativi. Prima dell'alba ò intervenuta la polizia anti sommossa che, arrestando alcuni promotori della dimostrazione, ila aggravato ancor più la situazione. Secondo l'agenzia di stampa governativa «Ima», ne sono scaturiti ulteriori disordini, con una cinquantina di feriti tra studenti e agenti. Trecento i giovani arrestati e, secondo la denuncia degli studenti, tre dimostranti uccisi: due nell'esplosione di granate lanciate dalla polizia all'interno del campus universitario, un terzo colpito alla lesta con una mazza. All'Ansa di Baghdad è stato recapitato un comunicato dei «Mujnaheddin del Popolo dell' Iran», il principale movimento dell'opposizione politica e armata al regime di Teheran, nel quale si parla dell'intervento di «squadre antisommossa dei Guardiani della Rivoluzione, armale di fucili mitragliatori e manganelli, che hanno lanciato candelotti lacrimogeni all'interno dei dormitori e malmenato i dimostranti». Gli scontri all'Università sono proseguiti sporadicamente per tutta la giornata di ieri, con l'entrata in scena di una cinquantina di estremisti islamici e di «basiji», un corpo di volontari posti sotto il comando dei Pasdaran. Oltre sedici ore dopo l'irruzione nei dormitori, la polizia assediava ancora l'edificio, dove un migliaio di studenti si erano asserragliati e, con un fitto lancio di bottiglie incendiarie, impedivano a chiunque di entrare. Un portavoce del Ministero dell'Interno ha duramente criticato le forze dell'ordine, che sono sotto il comando diretto della Guida suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, per l'irruzione e le cariche compiute senza aver preventivamente ottenuto l'autorizzazione del dicastero. E', questo, un ulteriore segno del braccio di ferro tra i due schieramenti che attualmente si contendono il potere in Iran: i riformisti di Khatarni e il clero più oltranzista. In serata, mentre la televisione di Stato mostrava immagini dei locali universitari completamente devastati e circondati da un fitto cordone di polizia, il ministro dell'Interno, Abdolvahed Musavi-Lari, esponente moderato del clero sciita, annunciava l'apertura di un'inchiesta. «Potete stare certi - ha detto che scopriremo come mai la polizia, senza informare il Ministero, è entrata nel dormitorio». Quindi ha promesso che «tutti gli studenti arrestati saranno rilasciati», le.st.l Il ministro dell'Interno «Non ho mandato io la polizia, scoprirò chi è stato a dare l'ordine» E fa liberarci reclusi Teheran, una dimostrazione contro la scomparsa di scrittori, di cui «Salam» aveva rivelato di recente alcuni retroscena
Persone citate: Ali Khamenei, Mohammad Khatarni, Said
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