Laura Pennacchi lascia il governo

Laura Pennacchi lascia il governo L'ex sottosegretario e il ministro del Tesoro: nessuna «incompatibilità personale» Laura Pennacchi lascia il governo Le dimissioni alla nomina di Amato «congelate» per il Dpef ROMA Con Ciampi ministro si era occupata di pensioni, ed ora esce dal govorno il sottosegrotario al Tesoro Laura Pennacchi (Ds). Il consiglio dei ministri ha accettato ieri, noi giorno del suo compleanno, le dimissioni che risalgono al 17 maggio, appena 4 giorni dopo la nomina di Giuliano Amato a capo del ministero. Sia l'uno sia l'altra smentiscono l'incompatibilità personale; sta di fatto che, in un articolo pubblicato dall' Unità dieci gionii fa, la Pennacchi aveva attaccato «la convinzione espresso dal ministro del Tesoro che lo leggi dell'economia non sono di destra né di sinistra». Fin dall'inizio, nelle chiacchiere di corridoio al Tesoro era parsa difficile la convivenza tra un ministro di carattere accentratoro e un vice-ministro di poso e attaccato alle proprie idee. Mentre le dimissioni venivano tonute nel cassetto - fino alla presentazione dol Dpef, per richiesta di Massimo D'Alema il dissensi) sulle pensioni è sopravvenuto a dar sostanza politica all'uscita. Non che la Pennacchi voglia lasciar le cose come stonno, in tema di previdenza: due anni fa aveva scritto un libro («Lo Stato sociale del futuro» con prefazione di Carlo Azeglio Ciampi) dove, tra l'altro, dimostrava con cifro quanto siano socialmente iniqui molti pensionamenti per anzianità. E non ha certo posizioni di vecchio sinistra una studiosa che nel '91 è andata per sei mesi ad approfondire la dottrina economica della public choice, demolitrice di molti miti progressisti, con James Buchanan alla George Mason University. Ma ora no: la Pennacchi, pur convinta che rimangano «questioni da affrontare», come «l'e¬ stensione del sistema contributivo a tutti, pro-quota» non ha accettato ne il tempo né il modo in cui la questione previdenza è stala riproposta, da Amato e dal consigliere economico di D'Alema, Nicola Bossi. In breve, occo gli argomenti: por riformare la previdenza l'Italia ha già fatto molto, certo più di Francia e Germania; prima di intervenire di nuovo occorro convincere i cittadini, e soprattutto l'elettorato della sinistra, che lo si fa per ragioni di equità; verso i lavoratori autonomi, le cui gestioni causeranno «più del 30% degli incrementi di spesa nei prossimi anni», occorreva essere più severi e meno furbi. L'anno scorso in una visita segreta a Washington la Pennacchi aveva dimostrato agli esperti del Fmi che i loro calcoli sullo squilibrio del sistema pensionistico italiano si fondavano su dati superati. Nota al pubblico per il rigore dimostrato nel ridurre le auto blu ministeriali, e per aver usato lei stessa talvolta l'autobus invece dell'auto blu, soprannominata «Tietmeyer» per la sua caccia alle spese inutili, Laura Pennacchi non avrà incarichi «di consolazione» di cui si era parlato - sottosegretario al lavoro, presidente di una commissione parlamentare - ma lavorerà «sul programma» nel gruppo dei.deputati Ds, come annuncia il capogruppo Fabio Mussi. [a. 1.) Laura Pennacchi

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Roma, Washington