Al ballottaggio fra due ex-dc
Al ballottaggio fra due ex-dc Al ballottaggio fra due ex-dc Una guerra di simboli ha fatto slittare il voto Mario Lodo PADOVA Perché il Gotha della politica nazionale era ieri a Padova? Semplice: perché è l'unica città italiana dove si vota ancora. Ballottaggio per scegliere il presidente della Provincia fra il candidato del contro-sinistra Antonino Ziglio e quello del centro-destro, Vittorio Casai-in Ma perché a Padova, come in tutto il Paese, non si è chiuso il capitolo con le urne duo sottimane fa? Per una questione di simboli, di tribunali civili e di tribunali amministrativi. Nell'esaminare la presentazione delle liste, la commissione elettorale del tribunale civile di Padova aveva escluso dodici candidati di An alle provinciali per firma illeggibile, un candidato dei socialisti democratici sempre per vizi formali, il simbolo della lista Insieme per la tua Provincia - che sostiene Casarin - per l'uso dell'effigie della basilica di Sant'Antonio e, infine, il marchio della Usta dei cattolici padani, fiancheggiatrice della Lega Nord, per l'impiego di una colombo, simbolo universale della pace. Ricorso al Tar, passano i gior¬ ni e le settimane, alla fine il Tar decide: tutti bocciati, tranne la colomba. In questo modo, la compagine guidata da Mariella Mazzetto, «pasionaria» della Lega di Bossi e già sottosegretario alla Pubblica Istruzione nel governo Berlusconi, rientra in gioco: ma ormai il tempo è volato, ne è rimasto poco per fare campagna elettorale, un'ingiustizia rispetto agli avversari. E così la prefettura decide di far slittare la data di quindici giorni. Poi, visto che il centro-destra si è conquistato oltre a Bologna ed Arezzo, ex rosse, anche la Padova sin qui governata da un ds, ecco il ritorno dei «big»: Berlusconi, Fini e Casini, da una parte, per ripetere l'effetto presa della Bastiglia; Folena, Hindi e Di Pietro, dall'altra, per tentare di fermare l'onda di piena. Lo scontro è - come sempre - al centro: entrambi i candidati sono ex democristiani, Ziglio proviene dalle Acli, Casarin è stato sindaco di paese per lo scudo crociato. Al primo turno, il 27 giugno, mentre nella città capoluogo suonava la carica della destra, chn portava la fascia tricolore su. petto - un nome, un destino di Giustina Destro, i due contendenti per la poltrona di presidente provinciale si attestavano al 39,6% Ziglio e al 43,1 Casarin. Ora quest'ultimo conta sulla Destro perché gli tiri la volata, mentre Ziglio - sia ringraziato il Tar - confida che la Mazzetto e i 'suoi non vadano al mare, ma vengano alle urne a portare i voti federalisti e anti-berlusconiani di cui ha bisogno.
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