QUELLI del LISCIO

QUELLI del LISCIO QUELLI del LISCIO UN POPOLO UNITO E ALLEGRO BASTA con le «cucaracie» c i «ciarlestoni del brusacoro», urlava inviperito il inaesl ro della piccola banda del piccolo paese monferrino, alias Carlo Artuffo. Già, per lui il tango era il tango e il «valzoro» non poteva avere paragoni, alt ro che lo americanate. Dite quello che volete, ma lo zoccolo duro di Quelli del liscio non e mai venuto meno. Esiste, lavora e si riproduce, con tanti giovani che si avvicinano alle balere, con i programmi televisivi delle privai'- che tanno sitare altissimi nonostante le musiche e le canzoni siano massacrate da orribili spot di bottegai senza fantasia, E' Ltn popolo, ([nello del liscio, più organizzato e più mite del popolo rochettato. E più unito. Sono passati gli anni e i decenni da quando Casatici rilanciò la lisciomania, ma non è cambiato nulla. Le balere (possiamo ancora chiamarli cosi quei locali freschi, profumati e con l'ariti condizionata?) continuano ti lare il pieno e la gente continua a divertirsi. E con l'estate la voglia di ballare si sposta sui «palchetti» indie piazze dei paesi, in montagna o al mare, nelle assolate pianure o fra le fresche colline di I.anga o Monferrato. Liscio amore mio, e uno slogan che si perde nella notte del tempo, ma e sempre attuale, sempre in primo piano, sempre protagonista. Anche per i sogni d'amore di questa calda estate. Fiorenzo Panerò \ " • • *V

Persone citate: Allegro, Carlo Artuffo, Fiorenzo Panerò