AIUTATE I PENDOLARI
AIUTATE I PENDOLARI LO DICO A TORINOSETTE AIUTATE I PENDOLARI «Verde dalla rabbia» «Quel Giandoja urlante» Un vagone per i ferrovieri Sono pendolari.' da sempre sulla linea ferroviaria Torino-Savona e viceversa e, visto che ho una certa età, mi permetto la prima classe. Da anni mi domando a che cosa serva pagare il sovrapprezzo della Prima (piando poi il vagone (sempre più sporco, lercio e a pezzi) viene preso d'assalto da pai tuglioni di ferrovieri fuori servizio. Che sbraitano, ridono, fanno casino, l'umano anche dove non si può. Se, per contratto (ma questo veramente non lo so) devono viaggiare in prima, togliendo spesso e volentieri il posto alle persone che il biglietto lo hanno pagato per davvero, allora perché non agganciare al treno una carrozza in più, magari nuova e magari di un Intercity e dedicarla a loro? Con un bel cartello ((Riservata ai ferrovieri». Noi pendolari sopportiamo ritardi senza senso, confusioni indescrivibili, sporcizia (ma i cfamosi» pulitori che cosa fanno?), vagoni che vanno a pezzi, porte che non si chiudono, cessi intasati, puttane e drogati (mai visto un poliziotto della Polfer in oltre vent'anni), ma anche i ferrovieri fuori servizio no, proprio no. C'è qualcunirin grado di darci una risposta che sia esauriente? Giuseppe Risso, Santena Oddio, arrivo il 2006 Sono sempre più depressa nel vedere lo scarso rispetto per il verde da parte dei nostri «Amministratori»: non ancora stanchi dell'abbattimento sconsiderato di piante in Corso Regina, Corso Bolzano, Piazza Emanuele Filiberto, Piazza Madama Cristina, per non parlare dei previsti abbattimenti ai Giardini Reali, Piazzale Valdo Fusi, Largo Orbassano, questa mattina passando in Corso Stati Uniti ho avuto un'altra piacevole sorpresa! Sta per iniziare un altro enorme cantiere che prevede l'abbattimento di tutte le piante sul lato destro di Corso Stati Uniti nel tratto tra Corso Galileo Ferraris e Corso Duca degli Abruzzi. Ora mi domando: è mai possibile che si debbano aprire cantieri di parcheggi sotterranei sempre e soltanto in aree verdi? Possibile che mai a nessuno dei nostri amministratori sia venuto in mente di effettuare quest i lavori in aree già desertificate quali ad esempio l'enorme Piazza Vittorio, o il piazzale all'angolo di via Piave via Giulio? Visto che il nostro sindaco quando va all'estero si bea tanto della sua città, perché permette alla sua congrega di assessori di procedere ad una rovina del verde cosi massificata? Se si comporta cosi in città non oso pensare che cosa ne sarà delle nostre montagne per far spazio ai faraonici lavori che ha in mente di edificare in previsione delle Olimpiadi del 2006, che purtroppo ci sono state affibbiate, con la benedizione dell'altro «grande vecchio» della città, l'onnipotente Avvocalo? Facciamo qualcosa, uniamoci in un movimento che sia veramente VERDE, che rispetti e che salvi il verde e non sia come il partito che di verdi; ha solo il nome visto che non è mai riuscito a fermare nessuno di questi ignobili lavori. Emanuela «Verde» dalla rabbia La cultura piemontese 1 giorni a ridosso delle celebrazioni dedicale al Santo, protettore di Torino, rappresentano una rara occasione per i cittadini di ritrovarsi, insieme, nel salotto sabaudo. Giovani e meno giovani radunati in piazza San Carlo ad osservare gruppi storici, folk, cavalieri che sfilano. Tutto molto bello, unica nota stonata il violento voler essere «strapaesani» imposto al pubblico, dalla Famija Piemonteisa. Dal palco di piazza un urlante Giandoja ha fatto da invadente regista a balli, usuali, più che note canzoni e patetici, nonché scontai i, pseudogoliardi. L'immagine culturale della terra tli Piemonte ne e uscita a pezzi, consegnando ai torinesi il lato più oscuro e becero di se. Pensare che la tradizione letteraria e musicale del Piemonte e ricca: universo variegato di poeti e canti sociali di popolo, ben oltre «La Monferrina» e «l'orza Piemonte» impostaci dalla diStratta maschera cittadina Giorgio Diacono. Torino
Persone citate: Giorgio Diacono, Giuseppe Risso, Largo Orbassano, Piazzale, Polfer, Santena Oddio, Valdo Fusi
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