Mondonico: «Il mio sogno era Mancini» di Bruno Bernardi

Mondonico: «Il mio sogno era Mancini» Svanita l'ipotesi del fantasista laziale, il Toro aspetta con fiducia la firma di Ferrante Mondonico: «Il mio sogno era Mancini» «Ma questa squadra mi piace così» Bruno Bernardi TORINO Mondonico sognavo un Toro-fantasia. E l'obiettivo primario era Roberto Mancini, che il vicepresidente Regia Milano - grazie all'amicizia che lo legava a «Mando» dai tempi in cui seguiva la Sampdona come tifoso aveva contattato a line campionato. Mancini, ancora incerto se smettere, continuare a giocare oppure recitare la doppia palle di calciatore dirigente, s'era detto lusingalo e aveva chiesto tempo, l'oi pero lia declinato l'offeita granata. E' lo stesso Mondo, da Santa Margherita di Pula dove sta consumando gli ultimi giorni di vacanza, a rivelali; questo retroscena. Dopo Mancini, irraggiungibili Djorkncfl e Roberto Baggio, c'è stato un tentativo per Morfeo, ma senza successo. E cosi il Toro ha rinunciato all'idea di costruire la squadra sul fantasista e, come l'anno scorno, punterà su Ferrante. Ma il bomber ci sarà? La società considera lui centravanti, anclie su Ferrante chiede quattrini, convinto di meritare un adeguamento del contratto già riveduto, corretto e prolungato l'estate scorsa. Contratto che però il Toro non intende ritoccare. E allora? Mondo sta a guardare: «Non (.'giusto interferire tra moglie e marito. Alla fine, le due parti daranno il meglio nel rispetto del pubblico». fi la fantasia? La darà Lentini, importante per le discese e per i cross dalla sinistra, ma Mondo è pronto a scommettere su Sommese e Seminìi: «Sommosc ha latto la differenza nel filiale dello scorso torneo e Seminìi ha tulli i numeri per far bene anche in serie A. Non nego spazio a nessuno, vecchi e nuovi». Mondo e soddisfatto dei rinforzi, soprattutto dei ricamili: «Tranne Coen, tulli gli acquisti sono duttili, capaci di adattarsi a moli diversi, a cambiare pelle e posiziono nel corso della gara». E il discorso vale in particolare per Diàwara e Mendez. Con il pri mo, Mondo sa di poter discorre di un frangiflutti sulla mediana ma anche di uno stopper, giacché il gigante frnncosenegolose è in grado di giocare indifferentemente sia a centrocampo che in difesa. L'uruguayano - sul trasferimento del quale c'è ancora qualche dettaglio da sistemare tra Toro e Vicenza - predilige invece giostrare in mezzo al campo piuttosto che da laterale. E Reja, che l'ha avuto a disposizione per mezzo campionato, ricorda d'aver faticato per convincerlo a cambiare: «Piuttosto preferiva la panchina. Comunque lia qualità tecniche eccezionali». Mendez e dunque già un problema? Mondo dice che, prima di decidere lo schema, vuole conoscere bene i nuovi arrivati, anche se il Toro è fatto: Hucci in porta, Bonomi e Maltagliati (o Diàwara) marcatori, Cruz libero, Mendez, Pecchia, Diàwara (o Scarchilli) e Coco a centrocampo, [vie (o Sommese), Ferrante e Lentini in attacco. Pastine, Scarchilli, Edman, Lantz, Panarelli, Silenzi, Sommese, Seminìi, Cornetto, Ficcadcnti e, forse, Artistico e Brambilla (sino a settembre) sono le alternative in attesa che l'organico venga sfoltito. Mondo passa poi a considerare il calcio-business: «Rispetto a 50 anni fa, tutto e cambiato, (ili ingaggi sono altissimi e dobbiamo essere in linea con il calcio che sta diventando padrone assoluto del mezzo televisivo. Ilo comunque apprezzato die i miei dirigenti abbiano rinunciato a un torneo estivo a Miami, in Florida, e a importanti cadici pur di privilegiare la preparazione». Con un pizzico d'orgoglio e analizzando la campagna acquisti del Toro, Mondo sottolinea come le idee fossero chiare e le operazioni siano andate a segno, Dunque bluffava il ds Pavareso quando parlava di un 'l'oro da quint ultimo posto? Mondo replica a modo suo: «Dopo tre anni di B, bisogna essere cauti a lare previsioni. Ci sono dei rischi nel salto di categoria. Anche nell'Atalanta, dopo la prima promozione, parlavo di salvezza, poi siamo andati in Coppa Uefa. L'importante è fai rendere al meglio questa unione di giovinezza ed esperienza»'. E trasformarla in una miscela esplosiva, por un T'oro che sulla carta non e inferiore a nessuna delle undici squadre che non lotteranno per lo scudetto. Magari un Toro almeno da ottavo posto.

Luoghi citati: Florida, Miami, Milano, Pula, Torino, Vicenza