Robin Hood nel computer di Gabriele Romagnoli

Robin Hood nel computer Va alla sbarra Kevin Mitnick, detenuto da quattro anni nelle carceri americane. Brigante o gentiluomo? Robin Hood nel computer nel computer Gabriele Romagnoli inviato a LOS ANGELES 11 prigioniero 89950-012 del Metropolitan Detention Center non può vederlo, ma c'è un piccolo aereo che vola sopra Hollywood trascinando nel cielo una scritta: "Free Kevin", liberate Kevin. Nell'angolo in alto a destra del mio computer i numeri dell'orologio che ho inserito continuano a ruotare: in questo preciso istante siamo a 4 anni, 4 mesi, 20 giorni, 21 ore, 41 minuti, 42 secondi e si prosegue. Negli Stati Uniti la detenzione media per omicidio colposo 6 di tre anni. Kevin Mitnick, colpevole di aver curiosato troppo, viaggia verso i cinque, si è fatto otto mesi di isolamento e, se il processo (la cui fase preliminare è stata aggiornata fino ai 12 luglio) non gli concederà clemenza, non avrà neppure un futuro. Dissero di lui che era il più pericoloso pirata informatico del mondo, profanatore di segreti industriali e di e-mail private. Dicono che lo è ancora, che se si avvicina a un cellulare e ci soffia dentro per tre volte può far scoppiare una bomba atomica. Dicono, altri, che è, invece, un martire, la vittima di una congiura ordita dalle multinazionali della comunicazione per dare un esempio, con la complicità del sistema giudiziario americano, della stampa e di un "cybersamurai" che amava lo sci e ora ha fatto tanti soldi da potersi comprare una montagna. Un storia da film, infatti la Miramax ha già comprato i diritti, commissionato la sceneggiatura e scelto il cast. Ciak si gira. L'insegna rossa lampeggia: Rainbow Bar. Al tavolo d'angolo Joe Di Maggio aspettò Marilyn per due ore nel loro primo appuntamento. A quello più vicino al bar, John Belushi consumò l'ultima cena con Robert De Niro e Robin Williams, prima di morire. Ma adesso siamo nel dicembre '91 e tutta la leggenda che la sala può offrire è un uomo di nome Justin Petersen, alias Eric Heinz, alias Agent Steal. Pirata informatico reclutato dall'Fbi, doppiogiochista con una sola passione: le spogliarelliste. Le ramazza a fine spettacolo, le porta a casa, le lega, le incarta nel cellophane e poi "balla" solo. Dopo, annota tutto sul computer. E' arrivato vicino al file numero 1000. Stasera non è al Rainbow per sesso. Stasera la stripper Erica gli ha promesso di più: un contatto. Il tramite è un ruffiano di nome Henry Spiegel. Poco oltre la mezzanotte lei lo conduce nell'ufficetto dove il magnaccia compone un numero che si perde nell'etere, esegue deviazioni e finalmente acchiappa una voce: "Qui Kevin Mitnick". Agent Steal sospira: finalmente. Kevin Mitnick: nato in California, genitori divorziati quando lui aveva tre anni. Ragazzino solitario e grasso. Appassionato radioamatore all'età di otto anni. Vagabondo dei negozi di elettronica a dieci. Cacciato da scuola perché usava il computer del preside per entrare negli archivi degli altri istituti. Capace di trasferire la bolletta telefonica da 30mila dollari di un ospedale sul conto di uno che detestava a undici anni. Fanatico dell'informazione. Scavalcatore di ostacoli informatici per sport. Nome elettronico: Condor, come Robert Redford nel più bel film sullo spionaggio e la solitudine. Targa dell'auto. "X-HACKER". Ultime cifre tre del numero di telefono: 007. Dimagrito per amore di Bonnie Vitello, sposata a vent'anni, che poi lo lascerà per il suo migliore amico. Arrestato per la prima volta a 17 anni (furto di un manuale per computer). E poi ancora nell'83, '87, '88, sempre per reati informatici. Schiaffato in galera da un giudice di Los Angeles di nome Mariana con una condanna superiore a quella chiesta dall'accusa e la frase: "Questa è l'ultima volta che farà una cosa del genere, mister Mitnick". Le ultime parole famose. Scarcerato, ma col divieto di fare qualsiasi lavoro che richiedesse un compu- ter, Kevin è, negli Anni Novanta, un fantasma. Si paga la vita deviando altrove i propri conti. Si sposta sempre. Con un cellulare e un computer sa essere ovunque e fare qualunque cosa. Ma tutto quello che fa è informarsi. Entra negli archivi elettronici delle multinazionali e ne decifra i progetti. Non li copta, non li rivende, li conosce. E' l'alfiere della nascente cyber-filosofia per cui la rete è un mondo alternativo dove nulla costa e niente ò segreto. E', per questo, un pericolo pubblico. L'universo della comunicazione sta evolvendosi verso una fase nuova, terribile e terribilmente redditizia. Sono allo studio i piani per l'espansione della telefonia cellulare e la diffusione di Internet. Kevin ò un intruso in sala parto. Entra nel labirinto dove chiunque si perderebbe e trova il filo con il quale tutti diventeremo rintracciabili Non lo trancia, ma lo tocca. Va, per questo, eliminalo. E' il 4 luglio del '94 quando, sulla prima pagina del "New York "Times" esce un grosso e inspiegabile articolo su di lui. Non c'è notizia. Non c'è pretesto. Come dicono in, America: out of the blue. Lo firma John Markoff, il più grande esperto, insieme a Jonathan Littman, del cyber-universo. Dipinge Mitnick come una primula rossa telematica. Gli attribuisce gesta epiche: la capacità di entrare, a soli 17 anni, nell'archivio elettronico dell'aviazione militare americana, ispirando il film Wargames. Poco importa che l'aviazione smentisca, Mitnick smentisca, lo sceneggiatore di Wargames smentisca. Dirà, nell'aprile '99 Markoff: "Avevo una fonte, un amico di Mitnick'. L'aveva preso dall'archivio. Era in un vecchio pezzo del Los Angeles Times. Poi la "fonte" era finita in un ospedale psichiatrico dove raccontava, an¬ che, che Oswald gli aveva confessato di aver ammazzato Marilyn. I giornalisti hanno bisogno di una storia. La storia ili un titolo. Più funziona il titolo, più funziona la storia, piii funziona il giornalista. Kevin Mitnick diviene il pirata del lato oscuro". Markoff inizia una campagna di stampa. Che bella storia, manca solo il giust iziere e siamo a dama. Abita a San Diego, ha gli occhi a mandorla e i capelli sulle spalle. Guadagna miliardi garantendo sicurezza informatica e scia fuoripista. Si chiama Tsutomi Shimomura. La notte di Natale del '94, mentre lui e sulla neve, qualcuno, dice itti, penetra nel suo computer, legge, informazioni e posta riservata La notizia fa clamore. Qualcuno scrive: "E' come se un criminale ammazzasse la moglie al tenente Colombo'. Chi lo scrive è John Markoff sul Times. Il "criminale" è Mitnick Si scatena la grande caccia all'uomo on-line. L'Fbi mette a disposizione i suoi agenti. Le compagnie telefoniche i loro esperti. Il fuggitivo chiama tre volte al giorno il suo giornalista di fiducia: Jonathan Littman. Cli parla di donne e filosofia. Si stupisce del rumore intorno al suo caso Littman parla a Markoff. Cavalcano l'onda Scrivono piotili di Mitnick e Shimomura per tutte le riviste, Playboy inclusa Si scambiano informazioni. Littman crede di parlare a un amico. E' un collega giornalista, tutt'altra cosa. Markoff passa le dritte a Shimomura, che le passa all'Fbi. Il giorno di San Valentino ilei '95 Mitnick viene rintracciato a Rateigli, North Carolina e arrestato, Non vedrà più la luce. Rifiutata ogni richiesta di libertà su cauzione Ritirato il computer Icome potrebbe comunicare, senza modem?). Ritirata la radio (per timore che la trasformasse in uno strumento d'intercettazione). Ritirato il futuro (con le limitazioni che ha potrà fare tuttalpiù il giardiniere). Dichiarati (da Nokia, Sun, Digititi, Motorola) 30 milioni di dollari di danni mai provati. Nella comunità un linee diventato un martire. Attacchi intorniatici nel suo nome sono slati compiuti e sono annunciati alla vigilia del processo, Markoff e Shimomura hanno ricevuto 750 mila dollari di anticipo per il libro che hanno scritto. Bonnie Vitello viaggia per l'Europa. L'aeroplanino Free Kevin" vola basso. Su, in cielo, s'incrociano le linee dei cellulari. Voi ci paliate dentro e chi vuole s.t dove siete. Voi vi collegale a Internet e pagate per farlo. Il ragazzo che voleva un cyber inondo libero e gratuito è stato espulso alla frontiera. L'orologio continua a girare: 4 anni. 4 mesi. 20giorni, 22 ore. 42 minuti e, quanti secondi ancora? za, 730 pagg., 90.000), frutto di una ricerca durala otto anni ! negli archivi del governo degli Stati Uniti sui documenti che j riguardano «l'alleato italiano» e ; che vengono progressivamente declassinomi. Le cane trovate ila Nuti sullo sdoganamento del l'si di Nenni aiutano a comprendere un aspetto importante dell'approccio strategico americano olla realta italiana: come e perché un partito «avversario» può poi venire accettino come un valido partner. Noi memorandum Usa ilei 28 ottobre 19li2 sulle «Reazioni in Europa Occidentale alla crisi cubana» ci si riferisce al socialdemocratico Giuseppe Saragat come ad un leader «accesamente filo-americano e filo-occidentale che mette in dubbio la legalità delle azioni americane» e si sottolineano i «risentimenti di Aminlore Fanfani e cli altri leader di governo per non essere slati consultati dagli Stali Uniti». Washington vedeva dunque dei segnali di indebolimento nel tradizionale fronte filo-atlantico proprio ment re il Psi di Nenni scegliendo di non manifestine in piazza a fianco del Pei faceva una importante scelta politica. Ma l'elemento determinante por Washington fu un altro. «La desiderabilità di attirare il Psi nella coalizione democratica in Italia, e perciò di rafforzare l'Italia politicamente, socialmente ed economicamente - recita il memorandum Usa del 2(5 novembre 1902 - può rendere tollerabile il sacrificio di un po' di solidarietà italiana in politica estera purché non sia compromessa l'adesione italiana alla Nato». Ovvero: luce verde per la sinistra nel governo se questo serve a rafforzare la stabilità dell'alleato italiano, intoso come intero sistema politico, anche se il prezzo sarà qualche critica in più verso gli Usa. Fu così che Washington accettò l'arrivo del Psi al governo in Italia e sempre così, trenta anni dopo, avrebbe accettato anche i comunisti divenuti «ex» dopo la caduta del Muro di Berlino. Per lacerna è un ladro di segreti informatici nella comunità on line è diventato un martire uNM«bddqucPtm1psmddcCdpdrdlpccumdl