Snia, Giribaldi e Valetto fanno cadere il consiglio di Zeni

Snia, Giribaldi e Valetto fanno cadere il consiglio Dimissioni strategiche di 6 amministratori Snia, Giribaldi e Valetto fanno cadere il consiglio Chiesta la convocazione dell'assemblea «Piano industriale delineato entro luglio» Armando Zeni MILANO Quindici righe firmate da Luigi Giribaldi e Cornelio Valetto, i due azionisti di maggioranza della Snia, che chiudono un ciclo e ne aprono uno nuovo:! due vicepresidenti della Snia più altri tre consiglieri a loro vicini (Maurizio Piglione, Pietro Rastelli e Severino Salvemini) pivi Dario Trevisan (rappresentante dei fondi che so ne era andato mercoledì 7) lasciano il consiglio, si dimettono e chiedono, essendo venuta meno la maggioranza degli amministratori (sei su 1 1), di convocare al più presto l'assemblea della società por nominare un nuovo consiglio. Finisco cosi la convivenza, mai facile, tra azionisti e management, tra la coppia Giribaldi-Valetto e il presidente (e azionista in proprio! Umberto Rosa, l'uomo che alcuno settimane fa aveva annunciato di aderire non al patto di sindacato (fono di un 15% su un totale di azioni posseduto vicino al 30%) sottoscritto dai due maggiori azionisti ma a ciucilo (forte di un 10% circa) sponsorizzalo dal gruppo Antonveneta. Mossa che aveva sorpreso (e irritato) Giribaldi e Valetto decisi a un chiarimento che. in un primo tempo, avrebbe dovuto tenersi a fine giugno in un consiglio che all'ordine del giorno aveva proprio la discussione del caso Rosa. Ma anche qui. a sorpresa, a mota giugno la nomina in consiglio di Piglione, amministratore delegato della Saiag, sembrava aver rinviato a data da destinarsi lo show down. E invoco, ieri sera, ecco l'epilogo firmato Giribaldi e Valetto che, dimettendosi e facendo mancare la maggioranza del consiglio, hanno di fatto messo in mora il presidente Rosa, forzando i tempi por dar vita a un vortice societario che, parola di Valetto, «porti avanti una gestione della Snia più concorda'a e fruito di una collaborazione tra management e azionisti». Alla prossima assemblea che. si legge, «dovrà tonersi al più presto», forse già in agosto, «Giribaldi e Valetto, forti del patto di sindacato, intendono proporro la formazione di un nuovo consiglio più snello che in tempi brevi darà inizio ii un'intensa azione gestionale perseguendo obiettivi in grado di sviluppare le grandi potenzialità del gruppo» Silura to Rosa, insomma? Alla domanda Valetto risponde con un anglosassone no comment: «Sarà l'assemblea a decidere». Ma poi aggiunge: «Noi non abbiamo mai sollevato questioni sulla (piota di Rosa nel sindacato così come personalmente io ho un ottimo rapporto con Interbanca, il fatto è che nel patto di sindacato sottoscritto da mo e Giribaldi il 20 ottobre c'è un esplicito riferimento alla necessità di formulati' d'intesa tra azionisti e management un piano industriale della Snia: cosa che finora non c'è stata». Più chiaro di cosi non si poteva. E non a caso Valetto già pensa al dopo-Rosa: «Contiamo - spiega di avere un primo quadro d'insieme ilei nuovo piano industrialo entro fino luglio per arrivare a settembre con una nuova strategia». E anticipa: «Abbiamo già d ito mandato a un advisor ili pensare alla riorganizzazione del processo produttivo: il management sarà affiancato da importanti tecnici per dare impulso al rinnovamento».

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