La procura assolve Lo Forte

La procura assolve Lo Forte Caltanisetta La procura assolve Lo Forte Guido Lo Forte caltanisetta La «talpa» che nel '91 consegno agli esponenti di Cosa Nostra il rapporto dei carabinieri del Kos sull'inchiesta «Mafia e appalti» non sono i 4 magistrati palermitani indagati. La presenza di «tagli» su un nastro magnetico consegnato dal maggiore dei carabinieri Giuseppe De Donno ai giudici nisserìi e contenente la registrazione di colloqui con Angelo Siino. La scoperta, dall'esame dei tabulati, di una telefonata fatta il 28 febbraio '91 da Siino a un misterioso interlocutore, ha il riscontro delle parole del geometra-pentito Li Pera, che assistette alla chiamata, sono due delle novità investigative nel caso Siino-De Donno-Lo Forte emerse all'interno di un quadro investigativo «profondamente imitato», che hanno permesso al procuratore Giordano e ai sostituti Tescaroli e Leopardi di chiedere al gip Loforti una nuova archiviazione. I magistrati nisseni, al termine degli accertamenti sui 55 limiti di indagine che erano stati indicati dal gip sette mesi fa quando aveva respinto la prima richiesta di archiviazione, sono risultati insufficienti a delineare nuovi elementi di responsabilità a carico dei 5 indagati. La Procura ha trasmesso al gip Loforti la nuova richiesta di archiviazione per le due inchieste parallele: la prima che vede protagonisti l'ex procuratore di Palermo Pietro ( liammanco, gli annali aggiunti Guido Lo Forte e Giuseppe Pigliatone e il sostituto Ignazio De Francisci; e la seconda per il maggiore dei carabinieri, Giuseppe De Donno, che aveva accusato i magistrati ed era stalo querelato da Iaj Forte. (1. a.l Guido Lo Forte

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