Boom di obiezioni spaventa l'esercito di Flavia Amabile

Boom di obiezioni spaventa l'esercito Entro 6 anni la leva sarà abolita Boom di obiezioni spaventa l'esercito Flavia Amabile ROMA «Obiettori di coscienza oltre quota 80 mila mentre i soldati di leva superano di poco le 100 mila unità: sono questi i dati da cui parte l'allarme per il futuro delle forze militari italiane. Già due giorni fa il presidente del Consiglio Massimo D'Alema assicurava la volontà del governo di abolire il servizio di leva obbligatorio (! di discutere molto presto in Consiglio dei ministri un disegno di legge di riforma del servizio militare che istituirà il servizio volontario. Ieri i dati diffusi dal I Rapporto curato dalla Consulta nazionale degli enti del servizio civili! ((mese) e dalla relazioni! sull'obiezione di coscienza che la presidenza del Consiglio ha consegnato al Parlamento hanno provocato nuovo motivo di preoccupazione sulle sorti delle forzi! militari italiane. Le domande per l'obiezione di coscienza sono state 7 ! mila nel 199(1 per 65 mila posti disponibili e potrebbero raggiungere quota 82 mila nel 1999 e 100 mila nel Duemila. Il rischio i; quello di un «niillenium bug» ovvero di un collasso del sistema entro la fine dell'anno a causa del ritardo con cui viene attuato il provvedimento di riforma dell'obiezione di coscienza in vigore da un anno. «Il governo è impegnato ad attuare in modo puntuale ed efficace la normativa», ha assicurato il presidente D'Alema. Ma hi sue rassicurazioni non hanno soddisfatto la Cnesc. Il presidente della Consulta Diego Cipriani ha avvertito che «le parole di D'Alema sono le stesse pronunciate dal sottosegretario Minuiti alla fine dell'anno scorso». Se la situazione non cambia, ha avvertito Massimo Paolicelli dell'Associazione obiettori non violenti, «potrebbero rimanere a casa 30 mila ragazzi». Ampiamente insoddisfatto anche il generale Luigi Ramponi del Dipartimento difesa e sicurezza di An, che definisce il boom degli obiettori di coscienza «il risultato chiaro e netto dell'insipienza e irresponsabilità di chi in Parlamento ha sostenuto la leggi; diriforma e dell'atteggiamento agnostico delle autorità militari che alle nostre obiezioni ribattevano che non c'era da preoccuparsi». Motivi per preoccuparsi ce ne erano invece e il generale l'ha ribadito ieri: «in queste condizioni diventa difficile persino coprire i posti dolio forze armate anche mantenendo la leva. La riforma dell'obiezione è però grave anche da un punto di vista etico perché induce per legge i giovani a mentire pur di prestare alla patria il servizio meno oneroso possibile». La via d'uscita - ricorda il generale Ramponi - é il passaggio al servizio volontario, una strada lungo la quale il governo sembra essersi incamminato. «Il boom degli obiettori di coscienza, la situazione internazionale, lo sviluppo tecnologico, la necessità sempre più forte di forze di pace con una preparazione molto più vasta di quella dei soldati di leva, rendono indispensabile il passaggio», spiega il generalo Ramponi. Perchè il servizio volontario risulti efficace è necessario pero rispettare alcune condizioni e alcunivincoli. Innanzitutto quello pecuniario. Da calcoli effettuati dal Dipartimento di An e recepiti dalla commissione Difesa presieduta da Valdo Spini in un testo unico elaborato lo scorso settembre, il servizio deve prevedere l'impiego di 160-170 mila unità per poter essere «a costo zero». Dall'esperienza britannica il generale Ramponi trae spunto per la proposta di creare un'Agenzia che consenta ai giovani volontari la possibilità di trovare un impiego alla fine del periodo volontario in modo da attirare un numero superiore di giovani. Cosi come devono ossere ripensati i contri di addestramento dei volontari in modo da fornirgli una preparazione più estesa, che comprenda anche le lingue, l'informatica, insieme con le tecniche di soccorso, di disarmo, di assistenza profughi. I tempi ili approvazione della riforma non sono immediati. In attesa del progetto di legge che il governo dovrebbe discutere esiste un testo unico di contenuto quasi analogo che la commissione Difesa della Cameni sta esaminando. Secondo il presidente Spini potrebbe essere approvato hi prossima primavera. Da quel momento entrerebbe in vigore un processo graduale di avvicinamento al nuovo sistema che condurrebbe all'azzeramento completo della leva entro quattro o cinque anni. Ancora pochi anni e la leva potrebbe essere abolita

Persone citate: D'alema, Diego Cipriani, Luigi Ramponi, Massimo Paolicelli, Ramponi, Valdo Spini

Luoghi citati: Roma