«Alle Molinette 12 morti di legionella»

«Alle Molinette 12 morti di legionella» Dall'indagine del procuratore Guariniello risulterebbe che i casi di infezione ospedaliera sarebbero 31 «Alle Molinette 12 morti di legionella» Inchiesta a Torino, la direzione: avevano gravi malattie Alberto Girino TORINO «Malasanità? Non scherziamo. Non siamo al Policlinico Umberto I di Roma». E' la prima reazione di Luigi Odasso, direttore generale delle Molinette, il più grande ospedale del Piemonte, diecimila persone, fra medici, infermieri e pazienti, che varcano ogni giorno i suoi ingressi. La notizia è che l'inchiesta del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello sulle infezioni contratte in ospedale accelera di colpo. E punta sulle Molinette: dei 59 casi di legionellosi riscontrati dai consulenti del magistrato negli ultimi 29 mesi 31 sono di origine ospedaliera, e tutti portano al più grande ospedale della zona. Anche perché 12 ricoverati nei suoi reparti sono deceduti. Il batterio della legionella pneumophila c'entra sempre. In alcuni casi ha concorso alla morte insieme con altre patologie. In altri c'è il sospetto che sia slato la causa principale. Lo sviluppo delle indagini passa peruna nuova consulenza affidata dal magistrato ai suoi esperii: Guariniello vuol essere sicuro dell'associabilita del «morbo del legionario» alla morte dei pazienti prima di indagare i responsabili dell'ospedale per il reato di omicidio colposo. E' anche una guerra di numeri: dalla direzione delle Molinette replicano che «le cifre della Procura della Repubblica non sono esatie». Tocca all'ispettore sanitario Maria Carmen Azzolina fornire le statisti- La procura di T che in possesso dell'ospedale. Ma con una premessi!: «Noi abbiamo denunciato tutti i casi». Sempre 31, ma che comprendono tanto i pazienti che hanno contratto in reparto l'infezione, quanto quelli che se la sarebbero portata da casa. «I nostri casi - dice l'ispettore alludendo ai malati che devono ringraziare le Molinette per la legionella - sono una quindicina. E i mortali sette. Tutti da ascrivere a pazienti immunosoppressi o immunocompromessi, ricoverali con ben altre patologie. L'ultimo decesso è di una donila di 90 anni, affetta da una grave lumia di leucemia». Guariniello ha invece per le mani un documento che assomiglia piuttosto a una Scala Mcrcalli della malasanità: le infezioni da legionella contratte nel suo disi retto giudiziario (i tre quarti della provincia torinese) sono state 10 nel 1997; 25 nel 1998; 24 tra i soli mesi di gennaio e maggio del 1999. Le legionellosi di «origine ospedaliera» si impennano ancora di più: 14 nei 24 mesi precedenti, 17 nei primi cinque di quest'anno. All'inizio del 1998 - prima che Guariniello avviasse la sua indagine - si poteva leggere sulla porta dei bagni dell'Istituto di Anatomia patologica, uno dei tanti centri universitari all'interno delle Molinette: «Non ingerire l'acqua dei rubinetti in quanto inquinata». Il bagno era ed è frequentato da medici, infermieri e studenti. Pazienti e visitatori sono sempre stati avvisati con tempestività? L'infezione da legionella può creare tanto danno partendo da una banale realtà ospedaliera: lo stato della rete idrica. Insomma, è una questione del tubo. E fa arrabbiare per questo. Soprattutto perché alle Molinette i reparti risultati più a rischio sono quelli dove finisce una parte dei pazienti immunodepressi: i centri di trapianti di fegato e reni, il reparto di ematologia. E chi ha denunciato il problema, come il professor Mauro Salizzoni, non 6 stato ascoltato por anni e si è visto costretto ad arrangiarsi per difendere la pelle dei propri malati. «lo sono qui solo da poco e le assicuro che stiamo intervenendo», aggiunge Odasso. «Bisognerebbe chiudere gli ospedali per sostituire la rete idrica e la nostra e vecchia come le Molinette, costruite nel 1931). Ma se la legionella si annida nelle tubazioni noi abbiamo rispettato tutte le prescrizioni dettateci sinora: clorazione e surriscaldamento periodico dell'acqua. Abbiamo pure attrezzino i reparti a rischio ili impianti con boiler che innalzano la temperatura e adottato una formula sperimentale a raggi ultravioletti». Ma i casi di legionellosi sono saliti negli ultimi cinque mesi, suggerisce l'indagine di Guariniello, che non perde colpi neppure sul fronte ministeriale: ha scoperto che il minuziosi) protocollo messu a punto a Roma (segnalazioni alle Asl di medici e ospedali entro 2 giorni dalla diagnosi, registri regionali e nazionali dell'infezione) è disatteso da tanti, forse troppi. La direttrice sanitaria: «Noi abbiamo denunciato tutti i casi, l'ultimo decesso è di una donna di 90 anni con la leucemia» Contestate anche le cifre della Procura La procura di Tonno indaga sui casi di legionella alle Molinette

Luoghi citati: Roma, Torino