Veltroni: Ulivo 2 o voto anticipato

Veltroni: Ulivo 2 o voto anticipato Lettera-appello del segretario Ds ai segretari del centrosinistra per ricucire Veltroni: Ulivo 2 o voto anticipato Slitta il vertice. L'Asinelio chiede incontri bilaterali Maria Teresa Meli RÓMA Punta primo: difficilmente si riuscirà a riunire il vertici: dell'«Ulivo due» il Hi luglio Punto due: nel frattempo, già dalla prossima settimana si terranno degli incontri bilaterali tra le forze politiche del centro sinistra (innanzitutto, tra quelle che facevano patte dell'Ulivo versione '!)(>). Sono questi i frutti della lunga mediazioni:, 0, meglio, del tira e molla tra ds e Democratici, con 1 primi che minacciano: «Se insistete cosi, arriviamo alle elezioni anticipale», Punto tre ina qui le versioni divergono Ossia i diessini dicono «tutto a posto», il summit si farà en tro luglio (se non sani il Hi saia qualche giorno dopo) mentre i prò duini lienano sui tempi e condiscono i lino discorsi di «se» e «ma» li dove gli uomini della Quercia ostentano «soddisfazione» [>er il compromessa raggiunto l-i ter/a puntata del tormentone ulivcSCO va in onda di mattina Vel troni, che :.i e assunta il difficile compilo della ricucitura, ha un colloquio con D'Alema. Nasce di li l'idea di una lettera appello del segretario ds indirizzata ai leader della maggioranza, 11 leader della Quercia invita lutti a discutere «senza pregiudiziali» e riconferma la sua disponibilità ad accettare le condizioni poste dai Democratici. Insomma, secondo Veltroni, ima riunione collegiale e «necessaria». Il numero imo di Botteghe Oscure sente al telefona anche Prodi e, quindi, il suo braccio destro Aitino Parisi. Adopera le minacce e le lusinghe Dice: «Vogliamo tulli la stessa cosa, cine l'Ulivo» Aggiunge: «Se andate avanti cosi si va alle elezioni anticipate in autunno, regolatevi voi». 11 primo colloquio va decisamente bene, il secondo e un po' più difficile. Il clima non e polare coinè quello del giorno piecedente, ma certo non si può dire che la pace sia stala siglala 1 paletti vengono confermati lutti, il vicepresidenti' dell'Asinelio frena sul vertice e contropropone idi incontri bilaterali, Poi si vedrà. «Noi spiega ai suoi dopo quella telefonala - lo avevamo detto in campagna eletto r.de die l'«opCrazionc chiarimento» non sarebbe stata indolore Non si può fare Unta che non vi siano delle profonde differenze tra le forze che reggono il governo. Pasticci non ne vogliamo fare». Mentre arrivano i primi plausi all'iniziativa di Veltroni (da La Malfa, dai Verdi, dai cossuttiani e dal popolare Leopoldo Elia), giungono anche le risposte ufficiali dei Democratici non altrettanto incoraggianti. Sono quelle che contano. (ìià, perché l'Asinelio e ostico, lo sa beni: il segretario diessino che e dalli' europee che ha chiesto un incontro con Prodi e finora ne ha ottenuto solo uno con Parisi. Il primo commento pubblico dei Democratici e affidato a Enzo Bianco, il quale precisa che la riunioni' in questione «non deve essere delle forze che sostengono la maggioranza di governo, ma di (incile che possono essere chiamate a dare un contributo alla nascita del nuovo soggetto politico». Poi ecco Parisi. Propone gli incontri bilaterali, chiede di «non vincolarsi a scadenzo artificiali», quale e quella del Hi, sot¬ tolinea le «forti differenze di concezione della coalizione soprattutto con quelle formazioni che hanno avversato il progetto dell'Ulivo», e spiega che occorre attendere l'esito del confronto interno al ppi. Cosa non indifferente per Prodi, il quale mal sopporta la coabitazione con Di Pietro. «Quello e in perenne campagna elettorale contro qualcuno», avrebbe confidato a qualche amico il presidente della commissione de. L'Asinelio cosi com'è non semina interessare più l'ex premier, che vorrebbe sganciarsi per costruire qualcosa di più grande e diverso. Comunque, tornando a l'arisi, il suo tono e garbato e costruttivo, anche perché i Democratici non ci tengono a fare In figura di un movimento «arroccalo» (la definizione e del diessin-ulivista Claudio Petruccioli) mentre il resto del centro sinistra si dice d'accordo con l'appello di Veltroni. Pero l'Asinelio non scioglie i nodi, che restano tutti, a cominciare da quello individuato dallo stesso braccio destro di Prodi: «D'Alema è il presidente del Consiglio di un governo costituito sulla base di un accordo interpartitico clic non corrisponde a ([nella idea di coalizione di cui noi siamo portatori», lì allora, il problema sollevato dai Democratici e sempre lo stesso: o si fa il nuovo soggetto politico, a determinate condizioni, oppure si inette in piedi un cartello elettorale, per le regionali, a cui l'Asinelio aderirà come supporter esterno. Veltroni, stanco per la defatigante mediazione clic sta conducendo ormai da tempo, decide di mostrarsi contento della risposta, invero non eccessivamente generosa, dei Democratici, Ma questa ostentazione di ritrovata armonia contrasta con le notizie che vengono da Bologna dove da ambienti diessini non si da tanto pili per scontato che alle elezioni suppletive d'autunno, per il seggio di Prodi, venga candidato Parisi. Lo slesso neo segretario della federazione. Mauro Zani ammette: «Io non chiedo le primarie por quel collegio, pero se qualcuno le chiede, io sono favorevole: in particolare sarei favorevole se le chiedessero i Democratici». Come a dire: chi di primarie ferisce, di primarie perisce. Il numero uno della Quercia telefona a Frodi e al suo vice: «Vogliamo tutti le stesse cose»

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